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Vino, votata all'unanimità risoluzione contro le etichette sanitarie sulle bottiglie

Vino, votata all'unanimità risoluzione contro le etichette sanitarie sulle bottiglie
Il documento approvato da tutti partiti nella commissione Agricoltura della Camera. Il presidente Carloni: "Il vino porta benefici alla salute, lo dimostrano studi scientifici". L'Italia intanto firma un documento contro gli alert con Francia e Spagna. Lollobrigida: "Dovrebbe essere avallato anche da altri Paesi"
3 minuti di lettura

Una risoluzione contro l'etichettatura sulle bottiglie di vini e birre, riguardo il pericolo per la salute, è stata approvata lunedì 31 gennaio all’unanimità dalla commissione Agricoltura della Camera, quindi da tutti i partiti. Il documento, come spiega Mirco Carloni, presidente della stessa commissione Agricoltura della Camera, dà un “mandato più forte al governo ad agire presso la World Trade Organization (Organizzazione mondiale del commercio) e la Corte di Giustizia Ue". Carloni, infatti, spiega che il governo può decidere di intraprendere un'azione contro la decisione dell'Irlanda, avallata dalla Commissione Europea, di apporre degli alert sanitari sulle bottiglie di alcolici, facendo ricorso alla Corte di Giustizia europea e anche all'Organizzazione mondiale del commercio. Quest'ultimo ente dovrà esprimersi entro circa un mese in merito alla questione irlandese,  in quanto la presente degli avvisi sanitari sulle bottiglie può rappresentare una barriera commerciale a livello internazionale. "E' importante non lasciar correre questa controversia che evidenzia un atteggiamento ostile dell'Europa contro quello che è il nostro prodotto di punta, il vino. Il problema, lo sappiamo bene,  non è bevanda ma consumo con il quantitiativo che se ne beve - fa notare Carloni - La settimana prossima sarò in Germania per la Fiera di Berlino e incontrerò il mio omologo a cui sottoporrò la questione. Il Parlamento può dare una mano in questo senso, poi sarà il governo a muoversi a livello nazionale per portare la Germania dalla nostra parte".

Nella risoluzione approvata si evidenzia come l'introduzione del rischio salute nell'etichetta del vino e della birra sia "un elemento dannoso e lesivo dell'interesse nazionale, in particolare del patrimonio agricolo". Il voto unanime rappresenta anche "un momento importante: l'interesse nazionale travalica l'interesse di partito" dice Carloni.

Il presidente della commissione Agricoltura della Camera sottolinea come in Italia il vino sia cultura e come in Irlanda i problemi di abuso di alcol siano legati soprattutto ai super alcolici: "E' come colpire al cuore l'interesse nazionale del vino italiano - dice Carloni - visto che l'Italia è il primo produttore di vino nel mondo e grande esportatore. Ci sono vari fattori che ci rendono sensibili a questo tema e non possiamo far finta di niente. Gli irlandesi non producono vino ma hanno il più alto tasso di alcolizzati in Europa, noi abbiamo la più grande produzione di vino e il più basso tasso di alcolizzati".

Nel corso dei lavori della commissione, scienziati hanno dimostrato come il vino, in particolare quello rosso, abbia funzioni positive sull'organismo: “Consumato nelle giuste dosi fa bene – dice Carloni - come è stato dimostrato da alcuni scienziati nei lavori introduttivi di questa commissione".

Il dibattito sulle conseguenze del vino sulla salute è ancora aperto, ogni giorno esperti di alimentazione esprimono pareri al riguardo, l’ultimo il professor Mariano Bizzarri, dell'Università La Sapienza che ha parlato proprio davanti alla Commissione Agricoltura della Camera. Lo sottolinea sui social il vice presidente del Senato, Gian Marco Centinaio: “Il professore ha spiegato, in particolare, che una dose moderata di vino può ridurre fino al 40% il rischio di morte per problemi di cuore e fino al 60% il rischio di tumore ai polmoni per chi fuma troppo. Questi benefici si ottengono soprattutto all'interno di una dieta ben bilanciata, come quella mediterranea. Come abbiamo sempre sostenuto, le etichette allarmistiche che l'Irlanda vuole introdurre con il benestare della Commissione Europea dicono il falso e non aiuteranno a combattere l'abuso di alcol in quel Paese. Piuttosto, rischiano di danneggiare il lavoro di tanti produttori, italiani e non solo, che esportano vino di qualità in tutto il mondo". In questi giorni, in attesa che l’Organizzazione mondiale del commercio si esprima, il governo italiano si sta muovendo diplomaticamente per fare fronte comune con Francia e Spagna. “Così potremo far sentire più forte la nostra voce in Europa, come abbiamo già fatto fermando il Nutriscore", conclude il senatore leghista.

Wine in Venice, Centinaio all'Europa: "Il consumo moderato di vino non fa male alla salute"

L'Italia, infatti, ha preparato insieme a "Francia e Spagna" un "documento comune" sula questione dell'etichettatura delle bevande alcoliche decisa dal governo irlandese (che prevede avvertimenti sui presunti rischi per la salute associati al consumo). Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, a margine del Consiglio Agrisfish a Bruxelles, ha aggiunto che il documento dovrebbe essere sottoscritto anche da "altri Paesi". Sempre lunedì 31 gennaio Lollobrigida ha incontrato il collega irlandese Charlie McConalogue, cui ha regalato "una bottiglia di vino". Ministro che ha trovato "non ostile", anche se la questione, gli ha detto, è anche di competenza del dicastero irlandese della Salute. Il problema, sottolinea Lollobrigida, è "l'eccesso" di consumo. "E' un fatto di misura, di quantitativo del prodotto che fa la differenza. Non si può fare un ragionamento con l'accetta".