Da queste parti vi avevo già portato di recente: era il primo dicembre dell’anno scorso e su ilgusto.it ed i 13 quotidiani collegati potevate leggere gli applausi all’Osteria del Viandante, quel mio grande voto, 17/20, che premiava il ristorante rinnovato e rivitalizzato da Marco Bizzarri, il ceo di Gucci, che è riuscito a far parlare per l’ennesima volta in grande chiave positiva della sua città, Rubiera, patria del Lambrusco.
Ed allora ritorniamo in questa grande piazza, il cuore di Rubiera; parcheggiamo accanto ai suoi angoli verdi; voltiamo le spalle al fantastico medioevale torrione (che sarà ancora implementato) che ospita l’Osteria ed attraversiamo la strada. Di fronte a voi la larga piana e bella casa che dal 1936 ospita il ristorante Arnaldo Clinica Gastronomica e l’hôtel Aquila d’Oro.

Siete in una delle patrie del vino italiano, quelle bottiglie che hanno fatto e fanno l’immagine dell’enogastronomia del Tricolore: qui, da quasi 90 anni, il ristorante fondato dal nonno dell’attuale patron chef e gestore ha fatto e fa la storia della cucina e della ristorazione di casa nostra.
Qualche posto macchina in cortile, salette per soggiorno o per l’aperitivo che sono splendidamente datate (e conservate), un ascensore che vi porta alle camere belle calde intime e confortevoli, un ricevimento alberghiero con qualche incertezza ma poi eleganza classe discrezione calore umano…

Gian Luigi Morini, fondatore del sommo San Domenico di Imola e mio zio, Secondo Bozzoni, maître d’hôtel al Kulm ed al Souvretta di Saint Moritz ed al mitico De Bains di Venezia dei tempi storici, inorridirebbero vedendo con quale capigliatura lo chef Alessandro Borghese va in televisione, ma sarebbero felici entrando nelle due ampie sale di questo ristorante.
Sotto la guida di Roberto Bottero e della moglie Ramona Astolfi, al fianco di Federica Alberti (tutti da premiare), ragazzi e ragazze sono inappuntabili, meravigliosi: ovviamente niente tatuaggi o piercing ma per i maschi pantaloni e gilet neri e camicia bianca, per le femmine divisa nera con grembiule e colletto bianchi. Insomma, Arnaldo, in questo angolo agricolo di campagna reggiana, è una bandiera da premiare dell’eleganza italiana nella ristorazione. E poi si mangia anche, e bene, con argentate posate vecchio stile di Broggi, stoviglie firmate Richard Ginori, tovaglie e coprimacchia bianchi.
Ci sono due menù degustazione a 65 euro l’uno. Uno è il degustazione Arnaldo: antipasto a scelta al carrello; primo piatto di 2 portate: cappelletti in brodo e spugnolata; come secondo il carrello dei bolliti e degli arrosti con salse mostarde fagioli con le cotiche, purè di patate e patate in padella; carrello dei dolci, caffè e spazzacamino (un digestivo caldo)!
L’altro menù è il degustazione Lina: antipasto a scelta al carrello; primo piatto tris: spugnolata, tortelli verdi, tagliatelle verdi al ragù di prosciutto; secondo piatto filetto di manzo all’aceto balsamico con purè di patate, salse e patate in padella, carrello dei dolci, caffè e spazzacamino!

Alla carta potreste spendere per un pranzo medio completo con quattro piatti 80-90 euro, ma vi assicuro (avendo spazzolato entrambi i menu degustazione) che sono entrambi invitanti, con un premio per cappelletti spugnolata e bolliti.
Fermatevi a dormire ed il mattino dopo, mentre fate colazione, andate a guardare l’ultima bella saletta in fondo dove un manipolo di donne (ed anche qualche maschio) prepara a mano la pasta fresca per il ristorante: emozione, commozione, gola!!!
ARNALDO CLINICA GASTRONOMICA HOTEL AQUILA D’ORO
Rubiera (Reggio Emilia)
Tel.0522.626124
arnaldo@clinicagastronomica.com
Chiuso domenica sera e tutto lunedì
VOTO ALLA CUCINA : 15/20
POSIZIONE: Così così - Discreta - Bella - Molto bella - Bellissima
AMBIENTE: Cosi così - Discreto - Bello - Molto bello - Bellissimo
SERVIZIO: Sufficiente - Discreto - Buono - Molto buono - Ottimo
CANTINA: Così così - Discreta - Buona - Molto buona - Ottima