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Il favoloso mondo della Lugana (e dei suoi fratelli), ecco cosa bere da Zenato

Da sinistra Carla, Nadia e Alberto Zenato
Da sinistra Carla, Nadia e Alberto Zenato 
Il viaggio nella cantina di Peschiera del Garda tra assaggi del bianco del lago, anche spumantizzato, Amarone e Sansonina. Scoperte e curiosità 
4 minuti di lettura

Anche in un freddo giorno di febbraio è affascinante il panorama che si sviluppa attorno a questa cantina di Peschiera del Garda. Il fondatore Sergio Zenato e la moglie Carla hanno sviluppato, a partire dal 1960, la reputazione di un vitigno autoctono dalle importanti potenzialità, il Trebbiano di Lugana, trasformandolo in un grande bianco, il Lugana, e dando vita a vini riconosciuti a livello internazionale. Nel tempo, poi, il proprietario ha esteso il proprio interesse fino alla Valpolicella, quasi un susseguirsi di colline e valli di origine quaternaria, dove l’azienda annovera, nella tenuta Costalunga, 35 ettari di terreno a 300 metri sul livello del mare che ospitano corvina, corvinone, rondinella e oseleta, le varietà alla base di un vino di grande tradizione e notorietà come l’Amarone. Quindi, due volti, uno bianco e uno rosso, due anime, il cuore antico del Lugana con le tenute Santa Caterina e le vigne di 50 anni del Podere Massoni, e la Valpolicella con la tenuta Costalunga.

I vigneti dell'azienda Zenato
I vigneti dell'azienda Zenato 

Ma c’è anche una terza anima non meno importante e tutta al femminile, che prende il nome di “Sansonina”, ed evoca l’energia e la forza dell’eroe biblico. Protagoniste Carla Prospero, moglie di Sergio, e la loro figlia Nadia che, dopo l’acquisto della omonima tenuta, hanno riportato in vita, attraverso un accurato intervento, un antico vigneto di merlot di 13 ettari che si adagia nelle morene meridionali del lago di Garda, vicino a Sirmione. Qui hanno iniziato la produzione di un grande vino rosso in terra di bianchi, il Sansonina Garda Doc, mettendosi in gioco per la prima volta con un vitigno internazionale.

Zenato oggi è dunque rappresentata dalla moglie Carla e dai figli Alberto e Nadia, che hanno consolidato e ampliato la risonanza del progetto: Alberto presta le sue cure al prodotto, dalla vigna alla bottiglia e all’export, mentre Nadia dedica la sua attenzione allo sviluppo dei mercati, al marketing e alla comunicazione. Ora, con lei ho fatto gli assaggi dei vini, nella cantina accogliente su vari piani, che ospita anche il progetto Zenato Academy, un laboratorio permanente di studio e sperimentazione in campo culturale e in particolare fotografico.

Via col Lugana Metodo Classico Brut da uve trebbiano di Lugana. Si tratta della sboccatura 2022 per l’annata 2019. Al naso ha una netta nota di mela distesa che si sviluppa con molta incisività, dove avverti sempre più persistente la polpa del frutto: teso, verticale. Anche in bocca è molto lungo in persistenza con una stoffa pregnante di freschezza.

Lugana metodo classico brut
Lugana metodo classico brut 

Il Pas Dosé millesimo 2008 può essere definito semplicemente un capolavoro. Regale fin dal colore oro brillante, ha naso complesso con profumi di liquirizia, miele di castagno e una mineralità che spazia dagli idrocarburi al talco. Questa mineralità si fa sentire in bocca, dove il sorso è da manuale: cremoso, sapido, secco, con la giusta acidità. Un sorso ricco, potente, avvol-gente per uno dei migliori spumanti italiani, senza se e senza ma. Viene lasciato riposare per 120 mesi sui lieviti.

Lugana Pas Dosè
Lugana Pas Dosè 

Via poi per i bianchi fermi, ovvero il Lugana San Benedetto 2021. Le uve trebbiano di Lugana in purezza vengono poste a pressatura soffice e fermentazione di 15-20 giorni in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata. Affinamento di 4-5 mesi sempre in acciaio e i successivi 2-3 mesi in botti-glia prima della vendita. Ha una bella frutta avvolgente e qui ci sono note di mango. È finissimo ed è il mio Lugana. Ha frutta piena anche in bocca con una coda fine, che è pure minerale. E poi quella freschezza rotonda e lunga, che ti fa innamorare.

Lugana San Benedetto
Lugana San Benedetto 

Il Lugana Santa Cristina 2021 rappresenta il loro vino iconico. Le uve provengono dal Podere Massoni, il vigneto più storico dell’azienda, con esposizione ottimale a sud. La polpa è diversa: più speziata e più minerale, ed è più profondo. Qui c’è una frutta matura che diventerà sotto spirito negli anni, e che avverti già in sottofondo. È un vino che mostra una sua comples-sità, molto equilibrato, fine, con una chiusura amaricante.

Lugana Santa Cristina
Lugana Santa Cristina 

Il Sansonina Lugana Fermentazione Spontanea 2020 è subito speziato: ha una mineralità che poi diventa ficcante, croccante e va verso l’eleganza con una chiusura sapida. Fa fermentazione spontanea e lenta, affinamento in pic-cole botti di rovere per 18 mesi, assemblaggio finale in botte grande dove sosta per un mese, dove avviene la filtrazione; l’invecchiamento in bottiglia è di almeno 6 mesi.

Sansonina Lugana Fermentazione Spontanea
Sansonina Lugana Fermentazione Spontanea 

Dal 2011 il disciplinare del Lugana prevede anche la riserva, ma dal 1993 loro l’hanno sempre fatta. Ed è il Lugana Riserva “Sergio Zenato” 2020 che mostra note di banana e una nota ammandorlata in bocca. Grande eleganza, stoffa, pienezza. La fermentazione qui avviene in parte in botti di rovere da 50 hl, in parte in tonneaux da 300 l e in parte in acciaio (la percentuale varia in base alle annate) per circa 15 giorni; segue un periodo di affinamento di alcuni mesi in acciaio e infine sei mesi di bottiglia. Assaggio anche il 2014 che ha colore giallo oro, note sulfuree e speziature fini e ricorda l'incenso. Bellissima corrispondenza di naso e bocca, finale sapido e di nocciola e ancora note di frutta.

Lugana Riserva Sergio Zenato
Lugana Riserva Sergio Zenato 

Il Garda Sansonina 2019 proviene da uve merlot in purezza raccolte in cas-sette, raffreddate, quindi sottoposte a pigiatura soffice con pressa pneuma-tica, fermentazione spontanea e lenta, affinamento in piccole botti di rovere per 18 mesi, assemblaggio finale in botte grande dove sosta per un mese; quindi filtrazione, invecchiamento in bottiglia per almeno 6 mesi. Che fre-schezza! E non è una frutta sfacciata, ma senti evocare grafite quasi come un pinot nero. È un vino minerale, complesso e io mi appunto: “La verticalità di questo vino è pazzesca, gioca sull’eleganza del merlot e vince!

Il Corvina Veronese “Cresasso” 2017 nasce da un vigneto particolarmente dedicato di corvina veronese, nella tenuta Costalunga. Fa lenta fermentazione a contatto con le bucce per circa 15 giorni a temperatura controllata di 25-26 °C. Successivamente l'affinamento si protrae per 24 mesi in tonneaux di rovere francese. È molto curioso, con quella nota di cioccolata al latte: in bocca è imperioso, ficcante, godurioso. Mi sono portato a casa la bottiglia.

Cresasso
Cresasso 

 

L’Amarone della Valpolicella Classico 2018 (80% corvina, 10% rondinella, 10% oseleta e croatina) nasce da uve che riposano nel fruttaio per un periodo che varia da 3 a 4 mesi in cassette. Le stesse vengono poi pigiate e macerate sulle bucce per 15-20 giorni quindi il vino si affina in botti di rovere per un periodo minimo di 36 mesi. Anche questo ha descrittori di cioccolato e frutta sotto spirito, after eight, quindi note balsamiche. Si può dire, quasi alla fine di tutti gli assaggi, che in questa azienda l’eleganza nei vini è sempre rincorsa. Lo capisci dai tannini fini e sottili.

Amarone Classico Zenato
Amarone Classico Zenato 

 

L’Amarone della Valpolicella Classico Riserva “Sergio Zenato” 2017 sta 4 anni in botti di rovere di grandi dimensioni e affinamento in bottiglia per almeno un anno. Bella annata la 2017. Bell’anima per un vino scalare e vibrante con tannini più incisivi ma sempre setosi. Il 2013 mostra sottobosco e fungo con note ematiche, ma anche note verdi nascoste e un che di anice. E qui senti le recie dell’Amarone. Sorprendenti i tannini ancora freschi. Ti rapisce. È una bomba di vino: sintesi di eleganza e potenza con una lunga prospettiva.

Amarone Classico Zenato
Amarone Classico Zenato 

Zenato Azienda Vitivinicola

via San Benedetto, 8

Peschiera del Garda (VR)

Tel. 045 755 0300