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Pollica candidata "Città creativa dell'Unesco"

L'annuncio in occasione della presentazione del numero speciale de "I Piaceri del Gusto" dedicato alla patria della Dieta Mediterranea, una realtà diffusa che custodisce un patrimonio ambientale e gastronomico
4 minuti di lettura

La corsa è partita! È stata presentata oggi la candidatura di ‘Pollica e le Terre della Dieta Mediterranea’ come Città Creativa Unesco per la Gastronomia. Stavolta a candidarsi non una sola città, ma una comunità diffusa e coesa negli intenti, da Pollica al Parco nazionale del Cilento, Valle di Diano e Alburni. Comunità di luoghi e persone che, nei secoli, hanno saputo custodire e voluto tramandare patrimoni materiali e immateriali, riserve della biosfera e aree marine, siti archeologici di Paestum e Velia, la transumanza, l’arte del muretto a secco e la Dieta Mediterranea. 

L'annuncio è arrivato a Roma, in occasione della presentazione del numero speciale de I Piaceri del Gusto dedicato interamente alla Dieta Mediterranea, un'edizione speciale che racconta con testimonianze, progetti, interviste, la strada che ha portato Poliica a essere riconosciuta la Capitale di quello che è noto nel mondo per essere uno stile di vita che unisce una corretta alimentazione con ingredienti locali all'ambiente. A fare gli onori di casa, il direttore di Repubblica e direttore editoriale del Gruppo Gedi, Maurizio Molinari e il direttore de Il Gusto, Luca Ferrua.

 

“Per rafforzare la progettualità coinvolgendo in modo proattivo tutti i comuni delle ‘Terre della Dieta Mediterranea’ abbiamo ritenuto ci fossero tutti gli elementi per candidare il nostro territorio a diventare ‘Città creativa dell’Unesco’ - ha dichiarato il sindaco di Pollica Stefano Pisani - Nel nostro caso, come successo per Bergamo e le Valli Orobiche, dovremmo presentare una candidatura di territorio capace di mettere in risalto l’unicità, la biodiversità e la ricchezza dei saperi tradizionali che ogni comune del nostro territorio ha contribuito a preservare e tramandare”. Un impegno che si diffonde dalle istituzioni ai singoli, alle persone che con il loro sapere e saper fare hanno perpetrato abitudini diventate arte, dai coltivatori ai pescatori, passando per gli scienziati e le nonne, tutti custodi di conoscenze che hanno reso emblematico il territorio che ha visto nascere, e teorizzare la Dieta Mediterranea grazie agli studi di Ancel Keys. Una volontà che non si ferma alla carta, ma diventa programmazione di attività, appuntamenti e impegni volti alla diffusione e condivisione di queste conoscenze, a partire dalle scuole. “La Dieta Mediterranea riguarda, anche e soprattutto, le storie delle persone che realizzano  questo stile di vita e questo modello - ha sintetizzato il primo cittadino - Le cuoche e i cuochi, le nonne, le comunità, colori che sono il volto e le mani della cultura da tramandare al futuro, ai giovani e alle storie che verranno. Per questo ci siamo candidati a Città creativa, vogliamo raccontare come preservare la creatività”. 

 

Una storia lunga e ricca come quella dei luoghi, della biodoversità e dei saperi che convogliano nella dicitura Dieta Mediterranea richiede rispetto e onore al merito. Come ha sottolineato nel corso della presentazione il direttore de Il Gusto, Luca Ferrua, “ci siamo trovati qui per raccontare un nuovo e importante passo avanti e per godere quanto fatto da tutti i paesi della Dieta Mediterranea fino a oggi”. Era il 16 novembre 2010 quando, a Nairobi, il Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco sul Patrimonio Culturale immateriale riconosceva nella Dieta Mediterranea ‘le pratiche tradizionali, le conoscenze e le abilità che sono passate di generazione in generazione in molti paesi mediterranei fornendo alle comunità un senso di appartenenza e di continuità’.  

“Se Pollica nel tempo si è guadagnato, grazie soprattutto al passato e alla presenza di Ancel Keys, un ruolo di avanguardia, ha anche voluto nel tempo custodire le relazioni e allargare il campo. Far comprendere che la Dieta mediterranea è di tutti - ha proseguito il Sindaco - Il riconoscimento Unesco che molti hanno salutato come elemento di valorizzazione prima di una pratica alimentare, è uno stile di vita. Noi abbiamo subito pensato che fosse il modello, non un modello”. 

 

Deriva dal greco δ?αιτα, diaita, la prima parola. Abitudine, modo di vivere in cui l’attenzione a un giusto nutrimento, adeguato movimento e capacità di vivere in tranquillità conducono sulla via della salute. Non il termine restrittivo e punitivo cui siamo abituati, ma una semantica aulica che racchiude al suo interno uno stile di vita. Una ampiezza di visione che travalica il cibo e l’alimentazione, proprio come nel riconoscimento Unesco, come ha inteso ribadire anche Sergio Marchi, Capo segreteria tecnica del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste: “La Dieta mediterranea è uno stile di vita, un sistema di valori, una sfida culturale. Abbiamo inteso cambiare il nome del Ministero inserendo la sovranità alimentare. Termine che non è chiusura, ma difesa. Per noi la sfida, e l’impegno, è tutelare e promuovere le filiere corte italiane, la biodiversità.” 

 

Mediterraneo la seconda parola, in mezzo alle terre. Un mare le cui acque hanno segnato lo sviluppo e l’espandersi della grande classicità, acque che hanno visto trasportare merci, pensieri, usanze e cultura. Flutti e rive che hanno accolto e saputo custodire, facendosi portatrici di saperi e formulando le condizioni affinché genti, conoscenze e prodotti attecchissero su suoli fertili e menti aperti. “Il Mediterraneo è una piattaforma che unisce, e non che divide - ha sottolineato il direttore editoriale del gruppo Gedi, Maurizio Molinari -  Gli elementi che accomunano i popoli che vi si affacciano sono maggiori di quelli che li separano. Pensiamo al clima, alla metodologia di alimentazione, al valore che il cibo assume come aggregazione e condivisione, l’importanza della famiglia e del suo ruolo, alla varietà dei prodotti. La Dieta mediterranea è la chiave di lettura che ne accomuna i popoli”. 

La candidatura di Pollica e le Terre della Dieta Mediterranea diventa un passo centrale e determinante per le attività di tutela e diffusione del Patrimonio, impegnando il territorio tutto in ogni sua sfaccettatura. Presentata dai sindaci di Pollica, San Giovanni a Piro, Montecorice, San Mauro Cilento, Castellabate e Bellosguardo sodali nel comitato promotore che si avvale del sostegno della fondazione Future Food Insitute, de Il Gusto, Filiera Italia e Coldiretti, e gli chef Cristina Bowerman e Anthony Genovese, godendo inoltre del supporto tecnico della Creative Knowledge Foundation.  

 

Il progetto Città Creative dell’Unesco ha visto la luce nel 2004, con il chiaro intento di riunire le città che abbiano la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile. Sono attualmente 295 quelle riconosciute in tutto il mondo, e hanno come obiettivo la cooperazione internazionale e la formulazione di piani di sviluppo locali che pongano la creatività e le industrie culturali al centro degli obiettivi. Sette gli ambiti creativi sostenuti: artigianato e arte popolare, design, film, letteratura, musica, arti digitali e gastronomia. A oggi in Italia tredici le città che hanno ottenuto il riconoscimento, di cui Bergamo, Alba e Parma ad averlo per la gastronomia. Il nostro augurio e supporto nell’impegno è che presto possa aggiungersi Pollica e le Terre della Dieta Mediterranea!