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"Per il Sud è l'ora della svolta con un Mediterraneo allargato"

"Per il Sud è l'ora della svolta con un Mediterraneo allargato"
Al festival Feuromed di Napoli anche la Dieta Mediterranea come sviluppo economico
3 minuti di lettura

“È il momento della svolta”. Il commento a cui si lascia andare chi si è occupato di cibo sostenibile al Festival Euromediterraneo dell’Economia.

 

C’è voglia di Sud con un modello allargato di Mediterraneo che trovi il suo sviluppo economico e collante culturale in quel Meridione d’Italia, che può creare conoscenza e lavoro anche dal punto di vista enogastronomico, coinvolgendo i giovani. A partire dallo sviluppo della Dieta Mediterranea. Non solo fattore culturale, come stile di vita, ma anche economico. Sinonimo di qualità e longevità grazie ai prodotti della sua terra, che è stato oggetto di dibattito e confronto anche in uno dei focus del Forum internazionali tenutosi ieri e oggi a Napoli con i vertici delle istituzioni europee.

Romano Prodi, ex presidente commissione Europea
Romano Prodi, ex presidente commissione Europea 

Tra i presenti Romano Prodi, ex presidente del Consiglio dei ministri e della Commissione Europea che ha lanciato il suo progetto di Università del Mediterraneo: “Per 500 mila studenti, progetto fattibile e concreto, da realizzare in 15 anni”. Al convegno oltre all’analisi sulle emergenze e le crisi da affrontare legate soprattutto alle divisioni geopolitiche e religiose, si sono analizzate le prospettive sul futuro dell’economia nel Mezzogiorno, che devono passare anche attraverso innovazione e formazione.

E così a Napoli è emerso come un “Mare Nostrum” davvero di tutti possa alimentarsi anche investendo sul cibo, e quindi anche sulla Dieta Mediterranea. Una componente da accostare alle varie opportunità strategiche di sviluppo, a partire da energia e industria. A patto di “ingaggiare” i giovani, attraverso uno scambio interuniversitario, con centri e istituti misti sulle coste europee, medio-orientali e arabe come nel progetto presentato  da Prodi. Una ventina le basi, pensate con sedi anche a Bari o Lecce. Un Dieta quindi anche da studiare nell’auspicata Università del Mediterraneo.

Gli ingredienti alla base della Dieta Mediterranea
Gli ingredienti alla base della Dieta Mediterranea 

A discutere con i grandi big delle istituzioni europee, vari ministri del Governo e i rappresentanti delle principali multinazionali e colossi industriali sul territorio italiano c’era anche Stefano Pisani, sindaco del piccolo comune di Pollica nel Cilento, ma soprattutto rappresentante del segretariato permanente delle comunità emblematiche per la candidatura della Dieta Mediterranea a patrimonio dell’Unesco.

Al tavolo su “Politica industriale e capitale umano, istituti tecnici per la manifattura, agroindustria e rete delle intelligenze universitarie”  al fianco di Stefano Pisani c’era anche Sara Roversi, presidente del Future Food Institute, imprenditrice, esperta di innovazione e sviluppo ecologico integrale, pasionaria del food sostenibile come volano economico: “C’è chi ha detto di aver trovato la California in Calabria, io la mia Silicon Valley l’ho trovata nel Cilento, a Pollica”. Sul tema giovani indica la strada: “Bisogna far capire le infinite risorse dormienti da cui sono circondati al Sud, dobbiamo lavorare ad un processo di consapevolezza, tramite il confronto”. Un confronto che già avviene tra giovani stranieri e locali al suo Paideia Campus di Pollica. Poi aggiunge: “Servono spazi capaci di accogliere progetti di innovazione a livello sistemico rompendo i silos settoriali, servono sfide comuni su cui imparare a co-progettare, laboratori culturali dove allenare creatività e pensiero critico, scuole di politica dove confrontarsi anche sulla dimensione etica e valoriale che riguarda le transizioni che l’umanità sta affrontando, nuovi modelli di partnership, e palestre di imprenditorialità, perchè la diversità diventi un vero fattore competitivo e lo scambio di conoscenze motore per innovazione. Parlare di economia in un Mediterraneo allargato ora è strategico. Il Feuromed è stato un inizio, ora bisogna coinvolgere i giovani con laboratori dedicati al pensiero e all’azione. Il momento è favorevole.”

 

I vertici Fao, presenti con Maurizio Martina, vice direttore generale, hanno auspicato la necessità di stipulare un maggior numero di partenariati strategici.  La voglia di Sud c’è anche in economia: “È come la panna montata che sta salendo”.

L'ex ministro Maurizio Martina al Feuromed di Napoli
L'ex ministro Maurizio Martina al Feuromed di Napoli 

Antonio Parenti è il direttore della rappresentanza in Italia della Commissione Europea, rappresenta l’Europa in Italia, e ha presenziato all’apertura dei lavori del forum Feuromed di Napoli da dove lancia un messaggio di speranza soprattutto per l’occupazione giovanile: “Ci sono possibilità enormi per i giovani che rimangono sul territorio. Ad oggi sono troppi quelli che partono, anche al Sud ci sono realtà di eccellenza che possono  permettere ai nostri ragazzi di avere un futuro qui, nel Meridione, con un lavoro qualificato e qualificante anche nella pubblica amministrazione”. L’esponente della diplomazia europea in Italia crede nelle “grosse opportunità che ci sono per i giovani anche nel settore dell’enogastronomia e dei prodotti di qualità dove sono già attive diverse startup”. Una macchina che si deve mettere in moto. Quindi “creare le condizioni per fare impresa con serie politiche di formazione e assunzioni”. E uno dei punti cardine per farlo è l’energia per il mondo delle industrie e delle imprese.  “Serve energia pulita a costi accessibili”. Altrimenti l’agricoltura e l’alimentazione che guardano alla sostenibilità con le nuove tecnologie rimarranno solo un auspicio.