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Napoli, nel Bosco dei Borbone nuova vita grazie a un bistrot

Napoli, nel Bosco dei Borbone nuova vita grazie a un bistrot
Un'apertura inserita in un più ampio programma di riqualificazione di uno dei siti culturali più importanti di Napoli e d'Italia. Lì dove c'era una serra dell'800 abbandonata ora delizie gastronomiche e corsi di avvicinamento alla natura
3 minuti di lettura

Nel Real Bosco di Capodimonte ha aperto La Stufa dei Fiori Tisaneria e Bistrot. Non un luogo qualsiasi in uno spazio qualsiasi, ma un concept a tre dimensioni - compresa quella turistica- all'interno della serra ottocentesca dei Borbone, abbandonata da decenni e oggi restaurata e riqualificata. Un modo di guardare il futuro, di essere e vivere il bene culturale che sembra preso direttamente dalla visione d'oltralpe della conservazione dei beni culturali. D'altronde non è un caso: il Museo di Capodimonte (il più grande dello stato italiano) è diretto da un francese, Sylvain Bellanger, che si è conquistato il favore dei cittadini, primo francese a farlo dopo molto tempo. E la riqualificazione della serra, come di altri luoghi all'interno del parco, fa parte di un progetto di rinascita che comprende ben 17 siti all'interno di tutto il Parco. 

 

"Abbiamo vinto l'appalto di gara di ripopolamento di alcuni siti storici all'interno dei 134 ettari di questo sito ambientale e culturale - spiega Nunzia Petrecca, patron della Stufa ma soprattutto architetto paesaggista specializzata nella tutela dei giardini storici, compresi quelli del Quirinale -. Il recupero architettonico ha preservato le linee originali di tutti gli ambienti: l’intervento ha interessato tutta la pianta rettangolare della serra, le cinque porte ad arco in vetro, il tetto ad una falda in ferro, il recupero dell’intonaco giallo all’esterno e del “Vetriolo di Cipro” che caratterizza gli interni, un colore azzurro turchino utilizzato nel corso dei decenni per le  sue proprietà fungicide funzionali in ambienti con elevato tasso di umidità". Dare a nuova vita un luogo seguendo il più possibile quello che era stato nella sua natura e nei suoi stilemi estetici. Un po' lo stesso percorso che si fa quando si attualizza una ricetta molto antica per renderla contemporanea e permetterle di ritornare a vivere. 

Oggi La Stufa Dei Fiori Tisaneria-Bistrot accoglie al suo interno due sale, pavimento in cotto, tavolini, sedie e un bancone bar rifinito con le tipiche riggiole, le mattonelle tradizionali, napoletane. I disegni sono diversi da quelli della Costiera amalfitana a due passi e raccontano la città, i suoi colori e i suoi interni in un omaggio a 360° che rende il restauro riuscito e il progetto decisamente vincente. In questo aspetto come negli eventi su più livelli che vengono proposti al pubblico: dalla lezione di intreccio di cestini tradizionali alla passeggiata per conoscere meglio i giardini e tutte le piante da frutto che ci vivono. Tutto in "un discorso tra interno ed esterno che trova il suo spazio anche nel recupero della Pipiniera, il giardino alle spalle della struttura, dove grazie agli elenchi storici è stato possibile ricreare un ambiente ricco di piante aromatiche e officinali esempio del migliore collezionismo botanico: salvie e rosmarini, timi e lavande, erba moscatella ed erba cipollina ma anche numerose piante di agrumi in vaso. Come prendere il tè all'interno di un giardino botanico". E tornare un po' ai tempi di Lady Hamilton e Maria Carolina d'Austria. 

L’offerta gastronomica de La Stufa dei Fiori è costruita intorno a prodotti naturali e artigianali, realizzati in parte con ingredienti a km zero provenienti dal Real Fruttiera di Capodimonte (agrumi e altri frutti) da piccoli selezionati artigiani e cooperative sociali. Le proposte in carta prendono ispirazione dalla memoria del luogo: la prima colazione è a base di lievitati del giorno, brioche e croissant, spremute di agrumi, crostate alla frutta, torte artigianali e piccola pasticceria. C’è La Merenda del Bosco”  a base di latte Nobile, biscottate di grani antichi macinati a pietra e marmellata extra di mela annurca. Ci sono le acque profumate, aromatizzate con erbe officinali e agrumi. L’aperitivo è con cocktail analcolici e alcolici, vini e birre della Stufa accompagnati con selezioni di formaggi stagionati ed erborinati come il Pecorino di Grotta dei Monti Lattari e il Blue di bufala. Per chi desidera un light-lunch il bistrot propone ogni giorno piatti che seguono il ritmo lento delle stagioni: si sono il gateau di patate, la vellutata di zucca profumata allo zenzero, la zuppa di lenticchie e le polpette al pomodoro con scaglie di grana. Chi cerca un pasto veloce ma senza rinunciare al gusto può ordinare il sandwich con mozzarella, patate e tartufo o il crostone con verdure di stagione e provola. Ben rifornito anche il Market Sociale dove poter acquistare prodotti biologici - biscotti artigianali, fette biscottate alla mela, confetture e marmellate - provenienti da agricoltura sostenibile e realizzate da piccole cooperative sociali.

L’apertura della Stufa dei Fiori segna la prima importante tappa del progetto Delizie Reali gestito dall’omonima società (Delizie Reali scarl) vincitrice del Bando di gara europeo per il Programma di valorizzazione e gestione degli immobili e delle pertinenze della “Reale Fruttiera del Bosco di Capodimonte” indetto dal Mibact e Invitalia Spa.