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Molino a La Morra, tutti i profumi di Sua maestà il Barolo (e non solo)

La cantina e le vigne dell'azienda Molino a La Morra
La cantina e le vigne dell'azienda Molino a La Morra 
Degustazioni nelle Langhe in cantine e vigne storiche. I risultati straordinari con aromi all'insegna di violetta e anice, passando per liquirizia e vermut 
3 minuti di lettura

Mauro Molino, classe 1953, si diploma alla Scuola Enologica di Alba e inizia a maturare il suo grande sogno di fare diventare l’enologia la sua passione più grande, quindi la sua professione. Da giovane, per farsi le ossa (era il 1975), si trasferisce per cinque anni in Emilia Romagna svolgendo la professione: enologo presso il gruppo CIV di Modena. Poi, l’avvenimento dell’eredità ricevuta dal padre di alcuni vigneti a La Morra diventa il pretesto per tornare a casa e dare avvio al suo sogno originario. Iniziano così le migliorie ai vigneti e alla cantina e, a seguire, la produzione di Barolo in tre dei più importanti cru di La Morra: Conca, Gancia e Gallinotto.

La sala degustazione dell'azienda agricola Molino
La sala degustazione dell'azienda agricola Molino 
A inizio millennio, entrano in azienda i due giovani figli, Matteo e Martina, che, con il padre, condividono anche l’aver studiato alla Scuola Enologica di Alba. E con loro, l’azienda conosce una nuova dinamicità, nuovi spunti legati alla sostenibilità e alla ricerca di una qualità costante, oltre a nuove visioni territoriali. E viene costruita (nel 2008) anche la bottaia interrata, ricca d’atmosfera coi suoi suggestivi archi e le pareti originali di tufo. Oltre alla bellissima terrazza sopra la sala degustazioni che dà una visione, anzi un respiro, fra i più belli sull’intera Langa.

Mauro Molino con i figli Matteo e Martina
Mauro Molino con i figli Matteo e Martina 
Oggi l’intera famiglia è così impegnata a lavorare una ventina di ettari vitati (160 mila le bottiglie), dislocati a La Morra, con alcuni appezzamenti nel Roero, terra natia della madre. E Mauro si dedica volentieri alla vigna, come tutti i “padri” del vino. C’è anche un vigneto a Costigliole d’Asti, che invece era la terra natia del nonno Giuseppe prima dell’approdo nelle Langhe, fortemente voluto perché in famiglia si definiscono “Barberisti”. E qui, infatti, ha preso vita il progetto Barbera “Le Radici”.

Matteo e Martina Molino in cantina
Matteo e Martina Molino in cantina 
Passiamo ai vini, nella degustazione che ci ha favorito Martina. E non possiamo che iniziare dal loro vino simbolo, il Barolo, ottenuto dalla vendemmia di tre vigne storiche; due a dimora a La Morra (Berri e Annunziata) e una più piccola a Perno, frazione di Monforte d’Alba. Le uve nebbiolo macerano sulle bucce per 14 giorni, la fermentazione alcolica e malolattica avviene in acciaio, e l’affinamento in botti grandi di rovere francese per 18 mesi, prima del riposo finale in bottiglia.

Ora, il millesimo 2019 di questo Barolo tradizionale ha colore molto trasparente. Al naso è diretto, molto fine con la piacevolezza della violetta, ma anche anice e liquirizia. Il sorso è fine, elegante, con una sua coda aromatica.

Barolo classico
Barolo classico 

 

Abbiamo degustato anche l’annata 2003 che aveva note evolute, come avere di fronte la profondità di un vermut. Clamoroso il 1997 con evidenti riflessi aranciati, speziatura intensa di incenso, sella di cuoio. In bocca è perfetto, con un’integrità e un equilibrio che fanno dire: clamoroso! 

Il Barolo Conca 2019 è invece il primo vino realizzato da Mauro con la vendemmia 1982, anno della fondazione dell’azienda. A differenza del precedente, fa fermentazione malolattica e affinamento in legno di rovere francese per 18 mesi. È un Barolo che cerca equilibrio. Anche qui ha anice e nuance balsamica che diventerà incenso. E “vermuteggia”. In bocca senti il tannino, in una chiusura secca: ha bisogno di più tempo. È potente.  

 

Della stessa annata, che Martina ci dice essere caratterizzata da grado alcolico piu? contenuto rispetto alle ultime annate (si aggira intorno ai 13,5-14%), ma è perfetta per un lungo invecchiamento, ecco altri tre Barolo: il “Gallinotto” fa parte della zona Berri, a lungo sottovalutata e riportata in auge da Mauro. Caratteristica del vigneto è l’altitudine e quindi le forti escursioni termiche, essendo sopra i 400 metri. Emerge subito più la spezia ed è diretto, fresco, tannico. Già molto elegante. 

Il Barolo Bricco Luciani 2019 è quello della parte più bassa di La Morra, prospiciente la tenuta. Rispetto ai precedenti, affina in legno di rovere francese per 18 mesi, in parte in un tino e in parte in barrique. Qui la frutta è imperiosa e molto persistente (c’è dell’amarena) ed ha un naso quasi dolce; quindi la macchia mediterranea che sembra più avvolgente. È quello più pronto ora, con una nota balsamica che ritorna in bocca. Sembra un ramo di salice tagliato.

Barolo Bricco Luciani
Barolo Bricco Luciani 
Il Barolo La Serra, da un vigneto nella parte più alta di La Morra, ha un naso netto, diretto, intenso e persistente. In bocca è notevole la pienezza e la sua tensione è già una grande promessa.

Barolo La Serra
Barolo La Serra 

 

Ci sono, poi, le due Barbera. La Barbera d’Alba 2021 prodotta a Guarene, nel Roero, su terreni sabbiosi fa solo acciaio ed ha colore trasparente, al naso amarena, quindi freschezza quasi sfacciata, ma sempre profondità.

Barbera d'Alba
Barbera d'Alba 
Dal progetto di Costigliole d’Asti, c’è poi la Barbera d’Asti “Le Radici” 2021, che arriva da un vigneto ai piedi del Castello di Burio. Vinifica per almeno otto mesi in acciaio. E qui ha note ampie e balsamiche e una maggiore complessità. In bocca è graffiante e croccante.

Barbera d'Asti Le Radici
Barbera d'Asti Le Radici 
L’Arneis è frutto di una vendemmia effettuata ai primi di settembre, in un vigneto di 20 anni d’età in affitto a Vezza d’Alba. L’annata 2022 ha colore brillante, al naso c’è la mela, intensa e molto persistente. In bocca è fresco il giusto, speziato e sapido.

Il Langhe Chardonnay 2021 nasce da un piccolo appezzamento davanti alla tenuta. Si tratta di una vigna longeva di 30 anni d’età. Vinifica con una fermentazione malolattica in tonneaux di rovere francese. Affinamento di 8 mesi per meta? in uovo in cemento e per meta? di tonneaux di rovere francese. Ha colore giallo limone brillante. Bella profondità al naso. In bocca ha un ampio spettro e mostra anche una coda aromatica. Sapidità pregnante. 

Langhe Chardonnay
Langhe Chardonnay 

 

Con il Langhe Nebbiolo 2021 si ritorna nel Roero. Parte delle uve vengono affinate in botti di rovere francese. Rubino trasparente, è un vino roerino con note di prugna e balsamiche. In bocca è tannico croccante, fine, elegante. 

 

Infine, il Langhe Dolcetto da Farigliano, affinato in acciaio dopo una vendemmia che nel 2022 è stata leggermente anticipata. Anche questo iconico, franco. È infatti la franchezza la cifra di questa azienda straordinaria di La Morra. Da conoscere.

 

Az. Ag. Mauro Molino

La Morra (CN)

fraz. Annunziata Gancia, 111/A

tel. 0173 500035

Una bottiglia di Barolo 2019: euro 43