A metà del 1900 Midtown Manhattan, e precisamente il quadrilatero intorno a Herald Square, tra la Sesta Avenue e la 34esima Strada, era il cuore dell'industria della carta stampata. Oggi la zona è conosciuta soprattutto per lo shopping, con i grandi magazzini Macy's, ma c'è un luogo perfetto per chi vuole riassaporare l'atmosfera dei ruggenti anni del dopoguerra.
The Press Club Grill, al 1262 di Broadway (all'interno dello storico hotel Martinique), è un progetto nato proprio per celebrare New York, ma anche la carta stampata. All'interno del locale tutto è in perfetto stile anni Cinquanta, dai divanetti in pelle a mezzaluna ai tavolini in legno, dalle lampade alle immagini alle pareti. The Press Club Grill, aperto per colazione, pranzo e cena, cattura l'essenza dell'era Mad Men a New York City, con una reinterpretazione della cucina continentale attraverso l'uso di ingredienti locali, stagionali e di alta qualità preparati con tecniche moderne.

Lo chef - uno dei proprietari, insieme a Stephen Loffredo e a Tora Matsuoka - è Franklin Becker, veterano del settore che ha aperto locali come Capital Grill e Catch: in menu si trovano classici come la bistecca o il carrè di agnello alla griglia, ma anche piatti d'autore di quel periodo come il filetto di manzo alla Wellington (avvolto in un guscio di pasta sfoglia), l'insalata Waldorf (con noci, mele, sedano e uva condita con maionese e tipicamente servita su un letto di lattuga) e il pollo alla Kiev (a base di filetto di pollo pestato e arrotolato intorno al burro freddo, quindi ricoperto di uova e pangrattato e fritto o cotto al forno).

Fondamentale anche il bar, dove il direttore Max Green ha reinterpretato grandi classici, dal Martini al Manhattan passando per l'Old Fashioned. Ma la lista dei cocktail è riadattata al gusto dei giorni nostri, come ad esempio il Three in the Tree (Tre sull'Albero), una sorta di Whisky Sour contemporaneo con l'aggiunta di succo di ananas, un goccio di vino rosso, ma senza l’uovo. Oggi può essere difficile immaginare che l'industria editoriale sia stata l'epicentro di alcune delle imprese architettoniche più importanti del mondo, ma ciò è quanto è avvenuto nella seconda metà dell'Ottocento a New York City, quando era concentrata a downtown Manhattan, vicino al palazzo del Comune.

In quella che venne ribattezzata ‘Newspaper Row’ c’erano istituzioni come New York Times, New York Herald, New York Sun e New York World. L'edificio che ospitava quest'ultimo, a riprova dell'importanza della zona all’epoca, è stato il primo della città a superare l'altezza della Trinity Church, ed è anche il palazzo più alto del mondo dal 1890 al 1894. Poi, tra la fine del secolo e l'inizio del Novecento, lentamente ma inesorabilmente i giornali della città si sono spostati verso nord, seguendo la tendenza dei quartieri chic e dei personaggi illustri. Il primo a trasferirsi fu il New York Herald, a Herald Square, che si chiama così proprio in suo onore. Anche Times Square, a pochi isolati di distanza, prenderà poi il nome dal Nyt, che si trasferì nel famoso edificio - ora oscurato dai cartelloni pubblicitari - la notte di Capodanno del 1903.
“Per scegliere il quartiere, e in particolare la location, abbiamo fatto molte ricerche - spiega Loffredo a IlGusto - Questo ristorante è una celebrazione di New York e della sua storia, e di quegli anni Cinquanta e Sessanta che hanno rappresentato un bel periodo per questa città, e noi da quello abbiamo voluto trarre ispirazione per il nostro ristorante”. “Tutti volevano far parte dell’America Dream, e in diversi modi il mondo stava diventando più accessibile, anche culturalmente”, continua. E il nome del locale, The Press Club Grill, “è un tributo alla stampa, perché in questo quartiere ebbe un peso importante”. Poi “c’è la parola club, perché al tempo era in fondo questo il luogo di ritrovo dopo lavoro dove i giornalisti e gli scrittori si recavano”.