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A bordo con Fassone, Castelmagno e Barolo: i prodotti piemontesi sulla nave design di Costa

La Costa Diadema ormeggiata in porto a Savona prima della partenza
La Costa Diadema ormeggiata in porto a Savona prima della partenza 
Sulla Diadema, 4797 passeggeri e 250 chef, le specialità del Piemonte in crociera nel Mediterraneo. Il vicegovernatore Carosso: "Dobbiamo farci conoscere, nessuno ha un'offerta vasta come la nostra. Prossima tappa i fiordi del Nord Europa"
3 minuti di lettura

SAVONA. Milleduecento chili di carne piemontese di tagli vari, 60 chili di Castelmagno di altura, 80 chili di Gorgonzola. Poi 30 chili di nocciole tostate, 50 di riso Carnaroli, 80 di salsiccia di Bra. E ancora, bottiglie di Moscato e di Barolo sia per il brasato sia da bere, annata 2018. Il top dell’enogastronomia piemontese sfila sul Costa Diadema, nave gioiello di Costa Crociere, lunga 306 metri e larga 37 metri, con una capienza di 4797, partita il 21 maggio dal porto di Savona alla volta di un itinerario mediterraneo di una settimana con tappe a Civitavecchia/Roma, Oristano, Palma di Maiorca, Valencia e Marsiglia.

Il risotto Gorgonzola e Barolo chinato servito a bordo della Diadema in occasione della presentazione del progetto di collaborazione col Piemonte
Il risotto Gorgonzola e Barolo chinato servito a bordo della Diadema in occasione della presentazione del progetto di collaborazione col Piemonte 

Un progetto ideato dalla Regione Piemonte, nato da un confronto con Costa Crociere avvenuto già prima del Covid, nell’ottobre 2019, ma poi concretizzato ad aprile di quest’anno insieme con Visit Piemonte. E già si pensa di esportare il modello a livello nazionale, con accordi anche con altre regioni.

Il vice governatore del Piemonte, Fabio Carosso
Il vice governatore del Piemonte, Fabio Carosso 

Il programma di bordo che vede protagonista il Piemonte è iniziato con una cena con menù piemontese nei ristoranti della nave: a scelta tre antipasti, 4 primi, tre secondi e tre dolci fra cui Vitello tonnato della tradizione piemontese; carne cruda di fassone piemontese con verza stufata e salsa d’acciughe, agnolotti “Porto di Savona” al sugo d’arrosto, risotto Carnaroli Dop al Moscato d’Asti con salsiccia di Bra e nocciola Igp, cappello del prete brasato al Barolo con crema di topinambur, bonet langarolo, tortino di nocciole Igp con crema chantilly. Per poi proseguire con show cooking dedicati al Riso di Baraggia Biellese e Vercellese Dop e con due conferenze tenute dall’ex rettore dell’università degli Studi di Scienze gastronomiche di Pollenzo, il professor Piercarlo Grimaldi. Una vetrina internazionale offerta a passeggeri provenienti per un terzo dall’Italia e poi da Francia, Germania, Svizzera e Austria, oltre che dall’America e dall’Asia. Il tutto nell’atmosfera sfarzosa della Diadema: a bordo un equipaggio di 1.253 e 250 cuochi capitanati dallo chef corporate Stefano Fontanesi e di cui fa parte anche il piemontese Antonio Brizzi.

Lo chef corporate di Costa Crociere Stefano Fontanesi con un collega nel ristorante della Diadema
Lo chef corporate di Costa Crociere Stefano Fontanesi con un collega nel ristorante della Diadema 

Inaugurata nel 2014 e rinnovata lo scorso inverno, la nave vanta un progetto artistico sviluppato dal duo di curatori Casagrande&Recalcati, con numerosi riferimenti alla cultura pop, che comprende 7.874 opere d’arte, riproduzioni e serigrafie, nate dal lavoro di 41 artisti, esposte in diversi punti della nave. E poi teatro con spettacoli anche acrobatici, discoteca, tre piscine e una ricca offerta gastronomica che passa per l’elegante ristorante Archipelago dove trovare piatti firmati da Bruno Barbieri, Hélène Darroze e Ángel León, per la pizzeria Pummid’oro con materie prime selezionate quali pomodori San Marzano, impasti realizzati con lievito madre e mozzarelle di bufala prodotte nel laboratorio presente a bordo della stessa nave, oltre che per birrerie e ristoranti sushi e teppanyaki.

 

E per chi tra i passeggeri desiderasse saperne di più sulle specialità piemontesi, a bordo sono stati allestiti anche dei desk delle Agenzie turistiche locali, proprio vicino al teatro, dove personale preparato sull’enogastronomia e sull'offerta turistica piemontese è a disposizione per approfondimenti. Il matrimonio fra Costa e l’enogastronomia del Piemonte si esprime anche attraverso escursioni offerte ai passeggeri nelle Langhe, ma anche a Gavi (è la novità che partirà a giugno).

“Il Piemonte deve farsi conoscere – dice il vicepresidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso – A tale scopo vogliamo continuare questa esperienza proponendo le nostre specialità in degustazione anche nelle crociere del Nord Europa e su altre tratte. Sappiamo che la cucina è la nostra portabandiera: noi siamo abituati a mangiare vitello tonnato e tajarin, ma non per tutti è così e Risotto Carnaroli DOP al Moscato d’Asti con salsiccia di Bra e nocciola IGP o il Cappello del prete brasato al Barolo con crema di topinambur barolo sono eccellenze che non hanno pari nel mondo”.

La carne di fassone servita a bordo della Diadema in occasione della presentazione del progetto di collaborazione col Piemonte
La carne di fassone servita a bordo della Diadema in occasione della presentazione del progetto di collaborazione col Piemonte 

Vanno in questa direzione una serie di investimenti fatti dalla Regione in campo turistico: “Abbiamo fatto accordi con Ryan Air e calmierato i prezzi nelle tratte da Torino a Londra, Madrid e Parigi: il turismo ha in sé una capacità di spesa importante e questo porta ricchezza a tutti”.

Un approccio condiviso anche da Costa Crociere. “Questa è l’occasione per portare l’eccellenza dei prodotti enogastronomici italiani a conoscenza dei nostri ospiti – dice Giuseppe Carino, vice president guest esperience di Costa - Il 60% dei turisti dopo la crociera torna sul territorio, e queste degustazioni sono come delle visite virtuali. Per noi la ristorazione rappresenta un pilastro, e la partnership con il Piemonte va in questa direzione. Abbiamo già ricevuto richieste da altre regioni per realizzare iniziative simili, e abbiamo intenzione di riproporre l’esperienza piemontese su altre tratte”.