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Dal liceo del Made in Italy al bollino di qualità, una legge per proteggere le nostre eccellenze

Dal liceo del Made in Italy al bollino di qualità, una legge per proteggere le nostre eccellenze
Approvata dal Consiglio dei ministri la nuova bozza del ddl. Previsto anche un fondo per il sostegno alla produzione nazionale. Il ministro delle Imprese Adolfo Urso: un provvedimento strategico
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Il Consiglio dei ministri ha approvato una nuova bozza del disegno di legge sul Made in Italy, passata da 47 a 50 articoli e il ministro delle Imprese Adolfo Urso non nasconde l’entusiasmo parlando già di “provvedimento strategico”. La bozza comprende diverse disposizioni volte a valorizzare e promuovere le produzioni italiane di eccellenza, nonché a contrastare la contraffazione. Una delle principali novità introdotte è la creazione di un fondo sovrano italiano denominato Fondo Strategico Nazionale del Made in Italy, che avrà una dotazione iniziale significativa. Questo fondo avrà l'obiettivo di stimolare la crescita e il consolidamento delle filiere strategiche italiane, inclusa l'approvvigionamento di materie prime critiche.

 

Il disegno di legge prevede anche l'istituzione del liceo "Made in Italy", un percorso liceale dedicato alla promozione delle conoscenze e delle abilità connesse all'eccellenza dei prodotti e della tradizione italiana. Questo percorso fornirà competenze storico-giuridiche, artistiche, linguistiche, economiche e di mercato, al fine di promuovere e valorizzare i settori produttivi nazionali, tenendo conto delle specifiche vocazioni dei territori. La disciplina del percorso di studio partirà entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, mentre l'avvio del nuovo ciclo scolastico è previsto per l'anno 2024/2025.

Il ministro Adolfo Urso
Il ministro Adolfo Urso 

Per quanto riguarda la lotta alla contraffazione, il disegno di legge prevede l'inasprimento delle sanzioni e l'introduzione di misure per la tutela del Made in Italy. Verrà creato un contrassegno ufficiale di origine italiana per le merci, denominato "Made in Italy", al fine di promuovere la proprietà intellettuale e commerciale dei beni italiani. Il “Creato in Italia” avrà una sua giornata nazionale, il 15 aprile di ogni anno, con l'obiettivo di celebrare la creatività e l'eccellenza italiana, riconoscendo il ruolo sociale e il contributo del Made in Italy allo sviluppo economico e culturale del Paese. Ma non finisce qui.

 

Pare che la poca chiarezza sulla retro-etichettatura riguardante la tracciabilità dei prodotti abbia vita breve, si comincia dal simbolo gastronomico dell’Italia nel mondo: La pasta. Il disegno di legge prevede la creazione di una commissione tecnica per identificare le lavorazioni di particolare qualità nella produzione di pasta di semola di grano duro e l'utilizzo della tecnologia Blockchain per la certificazione delle filiere. Si tratta di un provvedimento strategico per valorizzare e promuovere il Made in Italy, fornendo nuove risorse, competenze e tutele al sistema imprenditoriale italiano di eccellenza. La speranza è che questo tipo d’impegno e valorizzazione venga anche estesa ai prodotti agroalimentari della filiera ortofrutticola, che si trovano costantemente fuori dal focus dei riflettori e costretti a sopravvivere fra l’incudine di prezzi da cartello e il martello del caporalato. La strada parrebbe quella buona.