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Enrico Bartolini continua la sua scalata: entra nella World's 50 Best Restaurants

Presentata la lista "cadetta", dalla posizione 51 alla 100: lo chef esordice al posto numero 85 con il suo Mudec di Milano. Il 20 giugno a Valencia la cerimonia che svelerà i primi 50 migliori ristoranti del mondo
3 minuti di lettura

Un nuovo nome nella classifica cadetta, quella delle posizioni dalla 100 alla 51, dei World’s 50 Best. È il ristorante di Enrico Bartolini al Mudec di Milano a entrare per la prima volta nella lista internazionale dei migliori al mondo.

La rivelazione della lista dei futuribili Cinquanta è stata appena svelata a Valencia e, come di consueto, precede di qualche giorno la premiazione dei 50 Best veri e propri. Per scoprirli bisognerà attendere la sera del 20 giugno nella città spagnola. Intanto incassiamo una nuova soddisfazione per i fan della cucina tricolore.

 

“Pur non essendo un amante delle classifiche – ha commentato a caldo Bartolini, al momento impegnato nel suo ristorante a Hong Kong – trovo molto prestigioso esserci. È sicuramente un riconoscimento straordinario per me e tutto il team, per il lavoro che in cucina Davide Boglioli ha fatto al Mudec insieme al direttore di sala Sebastien Ferrara. Sono orgoglioso di condurre questa insegna a Milano dentro al Museo delle Culture che ha reso internazionale la nostra proposta di cucina, molto italiana, molto contemporanea, che negli ultimi tempi si è alleggerita nelle calorie e concentrata nel gusto”.

 

Un periodo d’oro per lo chef Toscano: sua la firma sul ritorno delle Tre Stelle Michelin a Milano nel 2020) e sua una serie di riconoscimenti per ognuno dei locali sotto la sua guida e adesso anche questo nuovo piazzamento. Già ben messo con sei ristoranti italiani – di cui 5 nella top 20 – il nostro Paese mostra quindi un nome in più, che adesso auspicabilmente si appresta a ulteriori ascese nei prossimi anni.

 

Non sfugge infatti agli appassionati della storia dei cosiddetti Oscar della Ristorazione che la seconda parte della classifica è un ottimo trampolino di lancio per il novero dei 50: lo stesso Massimo Bottura, per ben due volte n. 1 (nel 2016 e 2018, poi passato all’olimpo dei Best of the Best) era partito da lì. Come pure il Reale di Niko Romito, il ristorante marchigiano di Mauro Uliassi e il St. Hubertus di Norbert Niederkofler (anche se la posizione di quest’ultimo è un’incognita dopo l’annuncio della chiusura per oltre un anno per ristrutturazione e il cambio di destinazione da parte del nuovo assetto societario).

Tra le anticipazioni, anche alcuni premi personali (quindi non al ristorante nel suo insieme) sono già stati annunciati nei giorni scorsi, come quello ad Andoni, “Icona” dell’anno. E alla messicana Elena Reygadas come miglior donna chef. Uno dei premi più significativi, il “Champions of changes 2023” è andato a giovani chef che per mezzo della cucina stanno apportando modifiche nel tessuto sociale: uno alla chef marocchina Nora Fitzgerald Belahcen, che a Marrakech, spinta dal desiderio di emancipare i diseredati, ha aperto il Centro Amal per formare donne marocchine nell’arte dell’ospitalità e in cucina. La sua organizzazione si concentra sul fornire a coloro che sono svantaggiati dal pregiudizio - come le madri single, che sono spesso evitate nella cultura marocchina - i mezzi per provvedere a se stessi e alle loro famiglie, ma anche la fiducia necessaria per garantire che siano "a proprio agio occupando spazio in società".

 

L’altro a Damián Diaz e Othón Nolasco di Los Angeles. I due, amici e colleghi, hanno reagito al dolore della pandemia creando il progetto di sicurezza alimentare senza scopo di lucro No Us Without You LA. Avendo lavorato per molti anni in bar e ristoranti in California, i due hanno visto in prima persona la difficile situazione dei lavoratori privi di documenti che costituiscono la spina dorsale di così tante aziende di cibo e bevande negli Stati Uniti. No Us Without You fornisce supporto sotto forma di aiuti alimentari e servizi di consulenza alle famiglie degli immigrati che lavorano nel settore, che non sono legalmente riconosciuti come cittadini statunitensi e quindi non possono beneficiare dell'assistenza del governo.

 

Ecco la lista "cadetta" completa:

51 Narisawa Tokyo

52 Hof Van Cleve Kruishoutem

53 Brat London

54 Alcalde Guadalajara

55 Ernst Berlin

56 Sorn Bangkok

57 Jordnær Copenhagen

58 Lasai Rio de Janeiro

59 Mérito Lima

60 La Cime Osaka

61 Chef's Table at Brooklyn Fare New York

62 Arpège Paris

63 Neolokal Istanbul

64 Aponiente El Puerto de Santa María

65 Burnt Ends Singapore

66 Turk Fatih Tutak Istanbul

67 Le Clarence Paris

68 SingleThread Healdsburg

69 Zén Singapore

70 Sud 777 Mexico City

71 Core by Clare Smyth London

72 Sühring Bangkok

73 Cosme New York

74 Nusara Bangkok

75 Fyn Cape Town

76 Oteque Rio de Janeiro

77 Tantris Munich

78 Alléno Paris au Pavillon Ledoyen Paris

79 Nuema Quito

80 Flocons de Sel Megève

81 Azurmendi Larrabetzu

82 Enigma Barcelona

83 Sazenka Tokyo

84 Meta Singapore

85 Enrico Bartolini Milan

86 Lyle's London

87 Ossiano Dubai

88 Potong Bangkok

89 Mingles Seoul

90 Wing Hong Kong

91 Kadeau Copenhagen

92 Neighborhood Hong Kong

93 Kei Paris

94 La Colombe Cape Town

95 Ceto Roquebrune-Cap-Martin

96 Ricard Camarena Restaurant Valencia

97 Labyrinth Singapore

98 Saison San Francisco

99 Fu He Hui Shanghai

100 Maito Panama City