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Roberta Garibaldi porta a Bologna il mondo del turismo

Roberta Garibaldi
Roberta Garibaldi 
La numero uno dell’Enit ha trovato un modo nuovo di vivere le esperienze puntando sui valori dei territori e incentivando la conoscenza dell’Italia dell’enogastronomia
2 minuti di lettura

Lavorare con passione, trasformare la propria passione in lavoro. Roberta Garibaldi, bergamasca, ha il mondo, inteso come opportunità da scoprire viaggiando, nel dna, e del turismo ha fatto la propria vita, iniziando proprio da Bergamo, proseguendo con studi e master in Italia e negli Stati Uniti, fino ad arrivare – da presidente dell’Ente nazionale per il Turismo (Enit), ruolo che ricopre dall’estate del 2021 – alla nomina più recente, quella di vicepresidente dell’Ocse comitato turismo.

 

Ma turismo, nell’ottica di Garibaldi, non è solo prendere la valigia e salire su un aereo. E non è soltanto spiaggia o visita ai monumenti storici. Perché c’è un universo da scoprire, quello dei territori, che soprattutto in un paese come l’Italia raggiunge vette di assoluto interesse. Trasformando la storia e la tradizione in un valore aggiunto. “Sempre più turisti vogliono vivere esperienze enogastronomiche memorabili in viaggio, con degustazioni di prodotti del territorio in ristoranti locali, le ricette della zona che stanno scoprendo, e poi vogliono partecipare a eventi e andare nei mercati, degustare cibo dai food truck, visitare i bar storici”, diceva Garibaldi in una recente intervista. Sottolineando come questa tendenza “riguarda sia gli italiani che vogliono fare nuove esperienze nel proprio paese, sia gli stranieri”. Le statistiche confermano: un viaggiatore su due, nel mondo, ha questa primaria motivazione quando intraprende la propria avventura.

Roberta Garibaldi è stata nominata vicepresidente dell'Ocse comitato turismo
Roberta Garibaldi è stata nominata vicepresidente dell'Ocse comitato turismo 

E l’Italia, da questo punto di vista, ha un’offerta talmente variegata che aspetta soltanto di essere scoperta e vissuta. Se è vero, come sostengono in molti, che il turismo nel nostro Paese è stato per troppo tempo concentrato solo sulle capitali dell’arte da visitare in un classico itinerario Venezia-Firenze-Roma che ha accompagnato generazioni di turisti, nel corso degli anni non sono mancati i tentativi per ampliare la gamma di offerte, ma spesso in ordine sparso, con la valorizzazione di singole realtà creata senza però una vera cabina di regia. Poi è arrivata la pandemia e per una lunga stagione proprio il settore turistico – e non poteva essere altrimenti, vista l’impossibilità o comunque la grande difficoltà di spostarsi non solo all’interno del territorio italiano – ha pagato un caro prezzo in termini di sostenibilità del modello economico.

 

L’arrivo di Garibaldi alla guida dell’Enit coincide quindi con il momento di rialzarsi, riprendere un percorso interrotto, ricostruendo sulle macerie di quello che, storicamente, sarà ricordato come uno dei periodi più bui del nostro vivere. Garibaldi - che nel suo importante curriculum può vantare la docenza di Tourism Management all’Università di Bergamo, diverse cariche a livello internazionale e nazionale, è keynote speaker ai principali convegni a livello mondiale, come quelli dell’UNWTO – Agenzia per il turismo delle Nazioni Unite – e il World Economic Forum di Davos – allora è ripartita dalle basi per immaginare nuovi scenari. “Credo nel turismo come leva per lo sviluppo dell’Italia, un brand di inestimabile valore, riconosciuto ovunque nel mondo, e convoglio le mie energie nella ricerca e nella sensibilizzazione su questo tema”, dice parlando della sua attività che si concentra sulla diffusione di una cultura della collaborazione e della condivisione di strumenti, risorse e conoscenze in management e marketing turistico.

Una carriera di vent’anni, quella di Roberta Garibaldi, che le ha consentito di approfondire le ampie sfaccettature del mondo dei viaggi, del settore turismo e dell’ambito cultura, ricoprendo ruoli diversi (delega al Turismo per il Comune di Bergamo, attivazione della rete European Region of Gastronomy, general manager della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo) e che ha proprio nel settore enogastronomico uno dei baluardi dell’idea di turismo. A lei si deve la pubblicazione del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano, che – come sottolinea l’autrice – “punta a fare un quadro di un settore in forte evoluzione, grazie ad analisi quanti-qualitative, ricerche inedite e contributi di autorevoli esperti del mondo accademico e scientifico, nazionali e internazionali”.