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Benedetta Rossi alla festa del Gusto, la sincerità di una diva involontaria

Sala gremita, file per entrare e code per farsi autografare il suo ultimo libro. A C'è + Gusto a Bologna il ciclone Benedetta
3 minuti di lettura

“Ci sono per tutti, resto fin quando c’è una persona che vuole incontrarmi. Finisco l’intervista ed esco a salutare tutti”. Esordisce così Benedetta Rossi sul palco di “C’è * Gusto a Bologna”, dove è stata impegnata nel dialogo con Luca Ferrua, direttore de Il Gusto, e la giornalista della Stampa Elena Masuelli. Per fortuna lo ha detto, serviva e lei è intervenuta con schietta gentilezza. Una sala gremita, la coda si dipanava lungo scala e loggiato di Palazzo Re Enzo. Non tutti sono riusciti a entrare, ma tutti si sono rimessi in fila per avere una firma sul suo nuovo libro ‘Benvenuti in casa mia’, edito da Mondadori. E per ognuno ha un sorriso, si presta per la foto, stringe mani e non nasconde un leggero imbarazzo. Perché anche questo fa parte del suo essere naturale, genuina, di essere rimasta Benedetta senza diventare personaggio, nonostante insieme al marito Marco siano diventati persino protagonisti di una cartone animato.

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Le sue regole sono semplici senza essere facili, anche se a Benedetta Rossi vengono spontanee. Coincidono con la ricerca della felicità, “fa quello che la fa sentire bene. È dritta, efficace. semplice, fa quello che serve per far stare bene il suo mondo” sottolinea la Masuelli. Il suo mondo è fatto di 15 milioni di followers sui social, un mondo traversale che va dai bambini alle persone anziane, cuoche casalinghe e appassionati che muovono i primi passi ai fornelli, ragazzi, uomini, chiunque. “Sono con i piedi per terra. Come il mio albero - il suo amato pioppo che svetta nel giardino del loro casale-set di Altidona, nelle Marche - ho radici nella terra e una chioma aperta. Sono come lui, ed è per questo che quando ne sento il bisogno mi siedo sulla panchina alla sua ombra e ci facciamo compagnia”.

(eikon)

Ha un fare semplice e diretto, lo stesso che si vede in televisione e sui social, quello che ha mutuato senza cambiare nel carattere dai primi tutorial su YouTube dove si vedevano solo le mani. “Quando ho iniziato con i tutorial ho pensato di non mettermi a insegnare, ma di mettermi al fianco di chi guardava e fare le cose insieme. Proprio come facevo con le mie zie e mia nonna - due figure chiave per la crescita, donne amate che chiama affettuosamente ‘le mie vecchiarelle’ - Uso un linguaggio semplice come si fa con i bambini, che imparano più dall’esempio che dalla voce”.

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Un’evoluzione ponderata e personale la sua e dei suoi video, dalle mani all’assaggio con il pollice in su, poi il viso e infine il piano americano con la televisione. Un cambiamento che ha visto, doverosamente, cambiare anche la sua casa, perché nella genuinità il set delle riprese è sempre rimasto in casa, passando da casalingo a professionale, ma pur sempre in casa. “Era tanto che la tv mi cercava, abbiamo dovuto cercare il modo per portarla da noi per far vedere la stessa cosa che si vedeva nei tutorial”.

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Oggi in casa ci sono tre cucine dove si registrano puntate, video tutorial e spot televisivi, oltre a una di appoggio per le preparazioni specchio che aiutano ad abbreviare i tempi delle ricette. “Ogni tanto con Marco sentiamo sentiamo l’esigenza di tornare a ‘casa nostra’, nel nido della coppia. Ci viene in mente di valutare se cambiare casa o costuirne una identica”. Ma le radici di Benedetta Rossi sono lì, nel casale dove cura l’orto, dove il marito le ha fatto installare una serra come regalo, dove c’è il pioppo, dove l’aria profuma delle sue ricette e dei suoi modi semplici. 

 

“Tutti dicono come parlare alle persone, ma non come ascoltare. Il dialogo nasce dall’ascolto” sintetizza Benedetta. Una coerenza, davanti e dietro lo schermo, disarmante, la schiettezza di chi non teme di sporcarsi le mani nella terra e negli impasti, voce vibrante di sorriso, la semplicità di porsi con occhi che abbracciano. “È come nella cucina: se inizi dalla farina e condividi quello che prepari è questo che ti fa stare bene. Non sono le cose, ma la condivisione a dare benessere”. Nel suo non si è mai negata di condividere con la community anche aspetti più personali, dallo sconforto che l’ha mossa nei primi passi alla recente operazione alla schiena, l’amato cane, le sue vecchiarelle, aneddoti e trucchi furbi. In un flusso di condivisione che l’ha aiutata. Non si nega nei commenti, anzi ne fa tesoro e trae idee come quella che è alla base del suo nuovo libro. “Volevo fare un libro sempre migliore, ma arrivata al settimo non era facile. Volevo trovare una chiave nuova e me l’hanno data le persone che mi seguono: risparmiare non sprecare”. Così risparmio economico, energetico e di tempo hanno animato il suo ultimo lavoro, in cui le ricette sono declinate in multipreparazioni, spiegate e provate con diverse tecniche di cottura, forno, friggitrice ad aria, pentola a fornetto.

 

Genuinità, schiettezza, ricerca della felicità, condivisione, senso di responsabilità e riconoscenza alla base del suo dialogo sano. Entrano come ingredienti nella vita di Benedetta Rossi e passano ad ascoltatori e lettori nelle sue ricette. E c’è una cosa da dire: le ricette che propone funzionano, riescono perché sono autentiche come lei. Scriviamo queste righe a distanza di un’ora dal suo intervento, un’ora in cui non ha mai smesso di abbracciare e avere una parola cordiale per tutti. Ma per tutti davvero, e la ricompensano con la pazienza di una coda, ancora, di un centinaio di persone.