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Vinitaly 2023, Mr Coravin, "Così ho cambiato il modo di bere i grandi vini"

Vinitaly 2023, Mr Coravin, "Così ho cambiato il modo di bere i grandi vini"
L'inventore del sistema di tappatura: "La soddisfazione più grande è stata vedere come negli anni le modalità di consumare una bottiglia si siano evolute grazie a me al ristorante come a casa: le persone scelgono in totale libertà senza pensare che quel vino sia troppo importante”
2 minuti di lettura

Ogni giorno vale un ottimo bicchiere, a casa come al ristorante. È con l’ambizione di cambiare il modo di consumare il vino e concedersi tutti i giorni anche solo un assaggio di una buona etichetta, che ho testato il primo device che permettesse di degustare un calice senza dover aprire la bottiglia. 

 Greg Lambrecht:
 Greg Lambrecht: 


L’amore per il vino mi accompagna dall’adolescenza, non ho mai smesso di ricercare e assaggiare etichette provenienti da tutto il mondo. Una passione che ho sempre condiviso con mia moglie, fino a quando ha scoperto di essere incinta: in quel momento ho realizzato la “costrizione” imposta dal volume della bottiglia. Volevo trovare una soluzione ad ogni costo. Complice la mia formazione da ingegnere e la mia dimestichezza con gli aghi - mio padre era diabetico e da bambino lo vedevo iniettarsi l’insulina; in seguito, il primo prodotto che ho inventato è stato un sistema di infusione per la chemioterapia che si impianta sotto pelle -, ho pensato di mettere questa skill al servizio della mia passione enologica. Tenevo un ago in una mano e una bottiglia nell’altra pensando: “Ci deve essere un modo!”.


Una lunga notte di studio ha portato alla creazione del primo prototipo di Coravin: un ago che fora il tappo in sughero, iniettando al tempo stesso l’argon, un gas inerte usato per evitare l’ossidazione. Grazie alla sua elasticità, il sughero si richiude dopo l’uso e la bottiglia rimane perfettamente intatta, con il risultato che l’ultimo bicchiere ha lo stesso sapore del primo. Il nome Coravin deriva dalla fusione delle parole francesi “cœur” e “vin”, a indicare una tecnologia che arriva al cuore del vino senza alterarlo. Il processo non è stato così immediato: per cinque anni ho acquistato bottiglie per collaudare e migliorare sempre di più la performance, ho eseguito numerosi test con sommelier ed enologi esperti e blind tasting per verificarne il funzionamento. 
Dopo otto anni dal prototipo, l’idea è diventata realtà con il primo dispositivo realizzato, il Modello C1000, lanciato nel 2013 negli Stati Uniti. Ma non ci siamo fermati qui: ideato inizialmente per i vini fermi, a partire dal 2021 abbiamo reso il device adatto anche ai vini frizzanti grazie al sistema Sparkling.


Trasformare un’idea casalinga in una società internazionale è stato possibile grazie alla presenza di un grande team al mio fianco. 
La prima cosa che ho fatto è stata incontrare i produttori di vino, presentando loro il device: coinvolgendoli sono riuscito a comprendere le loro esigenze e le necessità del prodotto. 
Oggi Coravin ha raggiunto oltre sessanta Paesi, ma il percorso per sfatare i miti legati a questo strumento è stato tortuoso; spesso si pensa che questo device sia dedicato solo a chi beve vini costosi, di pregio, con un certo valore economico, legandolo ad un concetto di lusso. 


La vera domanda è: cosa si intende per lusso? Molte persone esitano ad aprire bottiglie pregiate perché si domandano se ne valga davvero la pena. Sono titubanti, temono sia uno spreco. Coravin permette di condividere e vivere una bottiglia di vino in più serate, cosa c’è di più lussuoso di questo?  Il mio desiderio e quello del mio team è offrire un’altra prospettiva, trasformando una singola esperienza in un momento speciale e unico per scoprire e degustare il vino in libertà.  Dagli inizi a oggi, grazie a Coravin, sono stati serviti oltre duecento milioni di bicchieri di vino.  
La soddisfazione più grande è stata vedere come negli anni le modalità di consumare il vino si siano evolute grazie a questa innovazione, al ristorante come a casa: le persone entrano in cantina e possono scegliere in totale libertà, eliminando l’esitazione del: “Oh, questo vino è troppo importante per stasera”. 
Ripeto: ogni giorno vale un ottimo bicchiere di vino, questo è il vero cambiamento.