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Nasce Monferrato Identity, un impegno unitario per il vino e il suo territorio

Nasce Monferrato Identity, un impegno unitario per il vino e il suo territorio
In Piemonte, tra Alessandria e Asti, un’area vitivinicola tra le più estese e variegate d’Italia
2 minuti di lettura

Tra le province di Alessandria ed Asti, c'è un territorio che è Patrimonio dell'Unesco. Un territorio unico, tutelato, per la sua conformazione e per la sua specificità, tra colline e vigneti, borghi e luoghi di spiritualità. Ma il Monferrato è anche un territorio che ha voglia di raccontarsi e farsi conoscere, attraverso le sue eccellenze che sono soprattutto enologiche.

Se il Barbera è senza dubbio un simbolo e tra i vitigni più identitari di tutto il Monferrato, non si può comunque dimenticare che, fin dai tempi antichi, nell’area vengono coltivati anche altri e numerosi vitigni autoctoni di assoluto prestigio e che concorrono a creare quella biodiversità che contraddistingue il territorio.

Da oltre 70 anni le eccellenze vitivinicole del Monferrato sono promosse e tutelate dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. Dal 1946 (quando si chiamava Consorzio per la difesa dei vini tipici Barbera d’Asti e Freisa d’Asti) ad oggi si è passati da 7 a 404 aziende consorziate per 13 denominazioni attualmente rappresentate.

Attorno al Consorzio, qui nel Monferrato, si capisce perfettamente cosa voglia dire che un'eccellenza, come la viticoltura in queste zone, possa incidere sul territorio (plasmandone il paesaggio) e cambiare la vita della comunità (con il punto di svolta negli anni 80).

“Da questo nasce l’idea di Monferrato Identity, un legame tra vino e area produttiva che è indissolubile e che deve essere rappresentato e sostenuto – spiega Filippo Mobrici, Vicepresidente del Consorzio – Rappresentiamo un territorio ricco di risorse che devono essere valorizzate: cultura, tradizioni contadine centenarie, una cucina ricca di prodotti tipici, una realtà enologica sfaccettata ma unita creano l’identità del Monferrato. Il nostro impegno, la nostra responsabilità è dare voce a tutto questo".

Un'idea che è stata raccontata e premiata da un grande successo di pubblico e di addetti ai lavori che hanno partecipato alla prima edizione di Monferrato Wine Festival, un appuntamento che diverrà annuale e che rappresenta un progetto a lungo termine, un impegno collettivo di Consorzio e aziende partecipanti al servizio di un’area vitivinicola tra le più estese e variegate d’Italia.

Tra i vini e le diverse denominazioni all’interno del territorio tutelato da Consorzio si annovera sicuramente il Barbera d’Asti DOCG, tra i più legati alle antiche tradizioni contadine e rappresentativi dell’area che comprende 116 comuni in provincia di Asti e di 51 comuni in provincia di Alessandria. Il Barbera d’Asti ha ottenuto la DOC nel 1970 e la DOCG nel 2008, a testimonianza di un percorso di crescita (raggiunto anche grazie alle nuove conoscenze in campo viticolo ed enologico) che lo attestano oggi come uno dei più importanti vini italiani e con crescenti consensi anche a livello internazionale.

Ma non è l'unica eccellenza del territorio. Due esempi preziosi sono anche le aree di produzione della denominazione del Nizza DOCG e del Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG, uno dei vitigni autoctoni più rari coltivati nel Monferrato astigiano.

In tutto il Consorzio tutela 404 aziende associate, 13 Denominazioni tutelate: 4 DOCG (Barbera d’Asti, Nizza, Ruché di Castagnole Monferrato e Terre Alfieri) e 9 DOC (Albugnano, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato, Piemonte). La superficie in cui si coltivano tutte le DO del Consorzio nel 2021 è pari a 10.430 ettari. Rispetto alle Denominazione principali, in termini di ettari: 4.142 sono per il Barbera d’Asti DOCG e 3.827 ettari sono per il Piemonte DOC.

“Il nostro compito più importante - conclude Filippo Mobrici, Vicepresidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato - è quello di valorizzare, attraverso le attività di promozione dei vini, il lavoro dei viticoltori, i quali danno vita alle eccellenze vinicole che conosciamo. Non solo la bottiglia in quanto prodotto finito, ma tutto il lavoro che viene fatto a monte di esse deve trovare il giusto riconoscimento. Tutto questo nel segno di un’unione, ma anche di una valorizzazione, delle sfaccettate realtà del nostro territorio”.

Per informazioni visita il sito.

 

Attività realizzata con il contributo del MASAF, ai sensi del decreto direttoriale n. 553922 del 28 ottobre 2022 - CUP J88H22001700008