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LA SIMULAZIONE

Ecco come cambiano i mutui dopo l’aumento dei tassi Bce: la rata mensile sale di quasi 40 euro

Gli effetti sul variabile. Gli esperti: siamo vicini al picco

Sandra Riccio
Aggiornato alle 2 minuti di lettura

Creato da

(ansa)

MILANO. La Banca centrale europea (Bce) oggi ha alzato di altri 25 punti base il costo del denaro portando il livello del 4,50%. E’ il decimo rialzo consecutivo dall’estate scorsa. Il dilemma dell’Istituto centrale sull’opportunità o meno di incrementare i tassi nella lotta all’inflazione si è dunque risolto in un ulteriore mossa restrittiva. Sull’esito della riunione di oggi gli analisti erano spaccati. Secondo Bloomberg, anche all'interno del Consiglio direttivo non c'era alcuna certezza sull'esito della riunione odierna. I responsabili politici, tra cui il portoghese Mario Centeno, temono che un altro aumento dei costi di finanziamento possa mettere a rischio l'economia europea in difficoltà. Altri, come lo slovacco Peter Kazimir, ritengono che l'inflazione non tornerà all'obiettivo del 2% senza un'ulteriore mossa.

Ulteriori indicazioni sulla politica monetaria sono arrivate nella conferenza successiva all’annuncio sui tassi. I segnali sono di una fine della stretta monetaria in arrivo. «Sulla base del giudizio attuale, il consiglio ritiene che i tassi di interesse abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, possono dare un contributo fondamentale a un rientro rapido dell'inflazione verso il target» ha scritto la Bce nel comunicato. «C'erano alcuni membri» del Consiglio direttivo «che preferivano un altro tipo di decisione, una pausa» ma alla fine la decisione sul rialzo è stata presa con una «solida maggioranza» ha precisato Lagarde in confrenza stampa.

Il livello dei tassi «ha due modi per essere determinato: deve essere «sufficientemente restrittivo e per un tempo abbastanza lungo. Non abbiamo discusso del tempo, siamo dipendenti dai dati. Dobbiamo testare la nostra valutazione di oggi in base alle stime future»: così la presidente della Bce Christine Lagarde ha risposto, rileggendo ancora una volta il comunicato ufficiale, a chi le ha chiesto se i rialzi siano finiti oppure se la decisione di oggi lascia la porta aperta a nuovi aumenti dei tassi.

L’attenzione sulla decisione di oggi era alta. Ad attendere la novità erano molte famiglie che hanno in essere un mutuo a tasso variabile. Con l’aumento dei tassi di oggi si ritroveranno a pagare rate ancora più elevate. «L’incremento di 25 punti base significa un rincaro della rata di fine mese intorno ai 20 euro, per un variabile da 150mila euro da ripagare in 25 anni, all’80%» fa i calcoli Guido Bertolino, responsabile business development di MutuiSupermarket.it.

Non è tutto però. La rate del mutuo variabile deve ancora recuperare il rialzo di analoga entità che la Bce aveva deciso a luglio. E dunque è molto probabile che a questi 20 euro se ne sommeranno altri 17 circa legati alla salita dell’Euribor, l’indice di riferimento dei variabili, che nelle ultime settimane è aumentato a quota 3,97%, con il suo futures a tre mesi. «Sommando i due importi si arriva a una rata più salata di quasi 40 euro» spiega l’esperto. Oggi il variabile più conveniente sul mercato prevede un Tan al 4,60% e Taeg a 4,81%.

Quasi 4.500 euro di rincari in un anno
«Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, per una durata di 25 anni, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile è destinata quindi a salire ulteriormente tra i 15 e i 25 euro per effetto della decisione odierna della Bce – analizza anche il Codacons – Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea a partire dallo scorso anno, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirà complessivamente tra i 270 e i 365 euro rispetto a quanto pagato nel 2021, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +3.240 e +4.380 euro all’anno».

Il fisso si muoverà in salita
Che succederà al mutuo a tasso fisso? Va subito detto che chi ha un fisso in essere non vedrà variazioni. I cambiamenti riguarderanno le nuove stipule. «Nei mesi estivi l’indice di riferimento del mutuo variabile, Irs, è salito e oggi si muove intorno al 3,10%» spiega Bertolino che poi aggiunge: «E’ un livello più basso del tasso ufficiale. Le parole della Lagarde di oggi sembrano indicare che gli aumenti del costo del denaro sono al capolinea ma i valori rimarranno su questi livelli a lungo. Ne deduco che rispetto alle previsioni di mercato l'agognata discesa dei tassi si allontana nel tempo. Quindi il tasso Bce rimarrà al 4,5% più a lungo delle previsioni di mercato e questo indubbiamente farà salire tutti gli indici Irs. Difficile però dire di quanto. Certo è che aumenteranno».

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