La personalità degli animali domestici dipende da molti fattori. Sicuramente è associata al trattamento che ricevono dagli umani, all'ambiente in cui vivono, alle usanze e anche al tipo di cibo che mangiano. Nel caso dei gatti, alcuni ricercatori hanno dimostrato che l’aggressività sarebbe correlata anche al colore della loro pelliccia.
Senza un perché
I veterinari dell’Università della California hanno infatti scoperto che esiste un legame tra il comportamento dei gatti e il colore del loro pelo. Alcuni potrebbero avere atteggiamenti più aggressivi o essere problematici a seconda del loro colore. E per determinarlo hanno condotto 1.274 sondaggi, dettagliando gli atteggiamenti e le interazioni che i partecipanti avevano con il loro animale domestico quando erano a casa, quando viaggiavano in macchina e durante le visite dal veterinario. A dire la verità, con il loro studio - pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Applied Animal Welfare Science – sono riusciti solo a delineare quali gatti tendono ad essere maggiormente aggressivi, ma nessuna spiegazione sul perché: servirebbe sicuramente un campione più grande e rappresentativo per avere delle certezze, ma andiamo ad approfondire le loro scoperte.
La vera natura
Come prima cosa, è bene dire che nei casi di aggressività da difesa, o da manipolazione, soprattutto in presenza di estranei, non c’è differenza di colore che tenga. Quando i gatti sono in presenza del loro umano, nel loro territorio, il loro atteggiamento cambia completamente ed è lì che dimostrano la loro “vera natura”. In questo caso, i gatti color zenzero, bianchi e neri o tigrati tendono a essere più aggressivi di quelli grigi, tutti neri o bianchi, che si sono mostrati più sereni e calmi.
Gene egoista
Non è stato approfondito, ma è evidente che tutto dipenda dai loro geni e da come abbiamo ereditato quella pelliccia rispetto ad un’altra. Il colore del pelo di un gatto dipende dai geni dei genitori, ma a differenza di come noi umani ereditiamo il colore degli occhi o dei capelli, in caso dei felini si tratta di genetica eterogenea. In uno studio pubblicato su Nature ( https://www.nature.com/articles/s41467-021-25348-2 ), gli scienziati hanno scoperto i geni responsabili del manto tigrato del soriano che si attivano nelle cellule epiteliali dell’embrione decisamente prima che la pelliccia del gatto si sviluppi. È stato riscontrato da un’analisi al microscopio che le cellule prenatali della pelle riproducono persino la tipologia delle striature.
Errori genetici
Nei mici, i geni responsabili del colore si trovano sul cromosoma X, che può contenere solo un’informazione di colore, ecco perché il colore di un cucciolo non sarà mai un vero incrocio fra mamma e papà. E a seconda del fatto che il gatto abbia cellule ematiche omozigoti o miste, sarà monocromatico o bicolore. Ecco perché un gatto calico maschio è molto raro: quando nasce un tartarugato a tre colori è perché si è verificata una divisione errata delle cellule germinali.
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