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Perché il mio gatto addenta cose non commestibili?

Perché il mio gatto addenta cose non commestibili?
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3 minuti di lettura

Ci sono gatti che mangiano di tutto, o almeno ci provano. Alcuni non resistono dal rosicchiare fili e nastrini, ma non è detto che vogliano anche mangiarli. Altri amano assaporano piante e tessuti, giusto per assorbirne meglio di odori. Ma queste abitudini possono sfociare in veri e propri disturbi alimentari, a cui bisogna fare molta attenzione. Ed è chiaro il perché: nessun essere vivente dovrebbe mangiare materiali non commestibili.

 

Sorriso finto
I gatti hanno un modo tutto loro per “assaporare” gli odori. Alcuni, in particolare quelli ricchi di feromoni come l'urina, possono innescare la “risposta di Flehmen”: l'animale ritira le labbra e apre un po’ la bocca per aspirare le particelle odorose, assumendo una smorfia molto simile a un sorriso. Alcuni mici arricciano le labbra anche mentre fanno la pasta o le fusa, il che potrebbe davvero illuderci che stiano solo sorridendo, anche se in realtà questo comportamento non ha nulla a che fare con la felicità. Questo ci fa capire quanto sia importante per un gatto non solo odorare un oggetto, ma anche leccarlo per acquisirne tutte le informazioni odorose che contiene. E in questo non c’è niente di male, fa parte della loro natura.

Il picacismo
Ben diversa è la situazione quando un gatto inizia a mangiare e deglutire consapevolmente oggetti e materiali non commestibili. Questo infatti è un disturbo alimentare conosciuto come picacismo. I gatti con la pica mangiano in modo ripetuto e sistematico prodotti non alimentari come fili, plastica e fibre tessili. Li cerca costantemente, li mastica e li inghiotte, spesso seguendo una routine ben precisa. Ovviamente tale condotta determina un grave rischio per la salute, con conseguenze anche gravi che vanno dall’ostruzione o soffocamento, passando per irritazioni e avvelenamenti. È molto importante discernere se il comportamento ha una componente compulsiva, o se si tratta solo di noia o di fame. In alcuni casi la pica può essere anche innescata da situazioni stressanti, conflitti o frustrazioni. Se vedi che il tuo gatto si comporta così, rivolgiti il prima possibile ad un veterinario.

Rimuovere le tentazioni
Il comportamento compulsivo di succhiare la lana, molto comune in alcune razze come il siamese o il birmano, sembra avere una predisposizione genetica. Un altro fattore di predisponente sembra essere lo svezzamento precoce, prima delle sette settimane di vita, oltre a un temperamento ansioso. La pica per fame è spesso collegata alla somministrazione razionata di cibo e dalla frustrazione causata dalla mancanza di controllo su quando mangiare. Esistono diversi trattamenti, ma la prevenzione è l’arma più efficace, rimuovendo dalla sua portata tutto quello di non commestibile che ama mangiare.

Erba e piante
Diverso è il discorso per i gatti che mangiano le piante. Non esiste una teoria accettata dal mondo scientifico sul perché a molti gatti piaccia mangiare l’erba. I fili lunghi, in particolare, sembrano attirare molto la loro attenzione. E pare che lo facciano solo perché ne apprezzano consistenza e sapore. Questa abitudine non è un problema ed è più comune di quanto si possa immaginare, e non bisogna neanche prestare particolare attenzione perché i gatti tendono ad evitare quelle che per loro sono velenose, come ad esempio l’aloe, il giglio, la calla, l’edera, il ficus e la stella di Natale. Ma se vedi il tuo gatto vomitare o smettere di mangiare dopo che ha sgranocchiato una pianta o un fiore, contatta il tuo veterinario e tieni sotto controllo la situazione.

 

 

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Fulvio Cerutti, direttore La Zampa