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A ottant’anni e con un tumore la signorina Lilla non vuole farsi curare per non separarsi dal suo adorato cane Tito

A ottant’anni e con un tumore la signorina Lilla non vuole farsi curare per non separarsi dal suo adorato cane Tito
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3 minuti di lettura

In Sicilia, il termine signorina si utilizza ancora. Al sud ha un significato diverso. Non è equiparabile a single e nemmeno a zitella. Non ha una connotazione di stigma e non racconta il fato avverso, evoca una sorta di riconoscimento sociale. È un termite molto usato, anche quando la signorina ha ottant’anni.

Dentro l’abbraccio del termine signorina c’è tutta la storia di chi lo indossa. C’è il suo destino, l’amore non avuto o smarrito, il suo abbandono, la sua scelta, il suo coraggio, la sua paura.

La signorina Lilla, nome di fantasia, ha ottant’anni ben portati. Vive in un paese della Sicilia, non troppo distante da Catania ed è sempre stata signorina. Ho avuto un primo e unico grande amore durante la giovinezza che poi ha perso prima di sposarsi per un incidente sul lavoro. Dopo di lui non ha più amato. Ha chiuso il suo cuore e lo ha consegnato ai ricordi, accarezzandoli e ripassandoli ogni giorno della sua vita.

Lilla ha scelto di vivere in famiglia e di accudire i suoi anziani genitori sino alla fine delle loro vite. Ha lavorato come segretaria in un’azienda per tutta la sua vita. Allo scoccare della pensione si è chiusa in casa per occuparsi dei gatti del quartiere, nel suo amato Bassotto Tito e dei bambini della chiesa.

Tito, il bassotto peloso
Il suo amico a quattro zampe si chiama Tito. È un anziano e scontroso Bassotto tedesco a pelo ruvido. Tito ha il pelo color rosso granata, ricorda una melagrana matura, con delle pennellate color castagna di novembre. Ama stare al sole cocente della Sicilia, così tra l’età che avanza e che imbianca la sua barba ispida e il calore del sole del sud, in alcuni punti sembra essersi sbiadito del tutto, senza però aver smarrito il suo fascino. Tito è un quattrozampe equilibrato, profondamente intelligente e parzialmente socievole, perché abituato a vivere in simbiosi con la signorina Lilla. Sono sempre insieme. Vanno al mercato a fare la spesa, si recano in paese per fare il giro delle botteghe, passano dalla panettiera e poi rincasano.

Lo fanno tutte le mattine, sempre alla stessa ora. Queste passeggiate sono utilissime a entrambi: Tito fa i suoi bisogni, sgranchisce le sue corte zampe e passa a salutare i suoi conoscenti - predilige la signora della salumeria perché ogni mattina gli regala un pezzetto di qualcosa - e fa bene all’anziano cuore di Lilla.

Tito è un cane devoto. Vive per la sua amica umana: la venera con lo sguardo e con il comportamento. Vive per lei.

È poco espansivo con gli sconosciuti, tranne con le signore del paese, e non ama essere accarezzato, soprattutto dai bambini. Chi, invece, si arma di pazienza e tenta di entrare in relazione con lui con gradualità e gentilezza e oltrepassa la sua scorza di pelo duro e di diffidenza, trova un cuore grande e grato.

La malattia e la paura
Era una mattina particolarmente buia e la signorina Lilla non si è recata in paese per fare la sua solita spesa. Le signore del paese, preoccupate, chiedono ai vigili urbani di sincerarsi che stesse bene. In realtà Lilla era svenuta e nonostante l’abbaiare disperato di Tito nessuno lo aveva sentito.

Dopo i primi soccorsi, i vigili hanno chiesto alla signorina Lilla di andare in ospedale per degli accertamenti, ma lei più testarda del suo Tito non ha accettato. Così, la settimana seguente, il suo medico di famiglia si è recato in casa sua per visitarla e fare un prelievo. L’esito delle prime indagini è stato infausto: Lilla ha un tumore e necessita di un ricovero e probabilmente un intervento.

La signorina non vuole andare in ospedale perché non ha a chi lasciare il suo Tito, non ha parenti ma solo conoscenti.

Nonostante le vicine di casa si fossero prodigate per tenerlo con loro, Lilla sostiene che fuori casa, il suo Tito si sarebbe disorientato. Così, rifiuta il ricovero.

Il quartiere
Vane sono state le prediche, le ramanzine, le suppliche degli abitanti del palazzo e del paese. La signorina Lilla vuole morire in casa sua, con il suo amico del cuore-famiglia e tutto per lei Tito.

Le vicine di casa, l’ortolana, la panettiera e la signora della salumeria decidono di farle una proposta. Tito le conosce molto bene perché da circa un decennio, ogni mattina della sua vita, si reca da loro in negozio. Di concerto, tutte loro vorrebbero occuparsi di lui, per dare la possibilità alla signorina di fare gli accertamenti necessari. Le propongono di fare dei turni e di lasciare Tito a casa sua.

Al mattino, all’alba, sarebbe andata la signora della panetteria, prima di aprire la sua bottega. Alle nove, la vicina di casa. In pausa pranzo, l’ortolana e nel pomeroggio, prima di aprire il negozio, la signora della salumeria, la preferita di Tito.

A fine giornata, le signore avrebbero fatto la stessa cosa. In pratica, il quattrozampe sarebbe rimasto da solo in casa soltanto la notte.

La signorina Lilla si sarebbe potuta curare, Tito avrebbe badato alla loro casa senza lo stress di andare in pensione o in un’altra casa, e al rientro si sarebbero ricongiunti.

Lilla, con il cuore grato e le lacrime agli occhi, accetta.

La signorina Lilla e il suo bassotto Tito hanno commosso e coinvolto tutti.

Ringrazio la vicina di casa di Lilla e Lilla che hanno scelto di condividere con me questa storia meravigliosa di cura e di solidarietà.

 

* Valeria Randone è psicologo e sessuologo clinico a Catania, Milano e online (www.valeriarandone.it) e autrice del libro “L’aggiustatrice di cuori – Le parole che riparano”. La sua grande passione per i cani l’ha portata a scrivere anche per LaZampa ed è nato la spazio "Per amore degli animali"