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guida: alimentazione

Dieta Dukan: 4 fasi

Un regime dimagrante iperproteico sviluppato in 4 fasi, ciascuna con uno schema alimentare ben preciso e con alcuni accorgimenti in più da seguire per mantenere costante il peso finale nel tempo. Ecco cosa ne pensa un gastroenterologo e nutrizionista

4 minuti di lettura

DI CHE SI TRATTA

Messa a punto dall’ex medico nutrizionista francese Pierre Dukan, leggiamo sul sito ufficiale, www.dietadukan.it: “È un metodo dimagrante strutturato in 4 fasi, due per perdere peso e due per stabilizzare il peso ritrovato con una lista di 100 alimenti autorizzati che consentono di mangiare fino a sazietà. La dieta iperproteica Dukan è nota ormai per essere uno tra gli strumenti più efficaci al mondo nella lotta contro l’obesità”.

SU COSA SI BASA

Dimagrire in un contesto di abbondanza non è naturale, è difficile e spesso frustrante. Il metodo Dukan propone di dimagrire naturalmente ritornando agli alimenti delle origini della specie umana, quelli dei primi uomini dediti a caccia e raccolta. “La dieta Dukan si basa su una base di 100 alimenti autorizzati a volontà: 72 proteine pure, pesce, carne, frutti di mare, proteine vegetali, latticini fino a 5 o 6 per cento di grassi e 28 verdure per completare il tutto. Senza dimenticare l’alimento essenziale del metodo Dukan: la crusca d’avena. Non c’è bisogno di calcolare le quantità finché ci si attiene alla lista degli alimenti autorizzati”, leggiamo ancora sul sito ufficiale. L’obiettivo finale è “Il giusto peso”-

IL GIUSTO PESO

È un concetto creato da Pierre Dukan e si tratta dell'obiettivo di peso che ciascuno dovrebbe raggiungere e poi mantenere che si basa sulle caratteristiche, la personalità e la storia personale proprie di ogni individuo. Il calcolo avviene tramite un algoritmo complesso ed è esclusivamente disponibile sul sito ufficiale della Dieta Dukan.

COME FUNZONA: LE 4 BASI

- La fase di attacco consente una perdita di peso rapida e motivante e comprende 72 alimenti dall’elevato contenuto di proteine pure per uno sprint dimagrante.
- La fase di crociera consiste nel raggiungere il Giusto Peso progressivamente alternando giornate PP (Proteine Pure) e giornate PV (Proteine e Verdure) con la reintroduzione di 28 verdure raccomandate.
- La fase di consolidamento consiste nel “rieducare” il corpo per evitare l’effetto yo-yo, reintroducendo progressivamente alimenti più energetici e pasti cosiddetti di gala, quelli in cui si può mangiare di tutto. Il giovedì PP, giornata di Proteine Pure, aiuta a regolare il Giusto Peso ogni settimana, se necessario, per evitare l'effetto yo-yo.
- La fase di stabilizzazione, quella finale, concede libertà alimentare e 3 semplici regole da seguire, per tutta a vita: il giovedì solo proteine, 20 minuti di camminata ogni giorno e 3 cucchiai di crusca d’avena al giorno.
In più…
Inoltre, l’esercizio fisico è incluso in ogni fase del metodo e deve essere adattato a ciascuno. La camminata quotidiana rappresenta l’attività minima da eseguire. Altre attività a piacere sono raccomandate: aerobica, ciclismo, nuoto, danza, fitness... l’importante è fare movimento. L’attività fisica permette di aumentare il dispendio energetico, attingere alle riserve di lipidi, di rassodare e tonificare la pelle.

IL PARERE DEL NUTRIZIONISTA

Abbiamo chiesto un parere sulla Dieta Dukan al Prof. Luca Piretta, Gastroenterologo e Nutrizionista dell’Università Campus Biomedico di Roma, che ha criticato non tanto il metodo in sé quanto l’aspetto diseducativo della stessa, che non insegna a mangiare per stare in forma ma mira solo alla perdita di peso che, secondo il dott. Piretta, non è solo dimagrire, ma perdere massa grassa e non magra, mentre con questo metodo si arriva a questo. «Tutte le diete tendono a essere iperproteiche, ma un conto è farne una leggermente proteica, un altro è farla esclusivamente tale», conclude il dottore.
Ci spiega, invece, cosa pensa del metodo in sé?
«Il successo della Dieta Dukan nasce da un punto di partenza sbagliato e cioè usare come unico strumento di misura del dimagrimento la perdita di peso. Ma dimagrire non è solo questo, anzi questo a mio parere rappresenta un grosso errore poiché non conta solo perdere chili ma come lo si fa. Se si segue un regime dietetico che non rispetta i canoni fondamentali per garantire lo stato di salute, allora si dimagrisce ma senza criterio, si perde grasso ma anche massa muscolare, ad esempio, e se questo nell’immediato può anche non avere ripercussione, perché l’organismo si adatta e sopravvive a tutto, nel lungo periodo si rischiano gravi danni».
Quali sono i punti che meno la convincono di questa dieta?
«Non si rischia nulla nel fare la dieta Dukan nel breve periodo, il problema è che però prevede il primo periodo di attacco di una decina di giorni o una settimana in cui si mangiano solo proteine e questo crea due tipi di danni: il primo è che il nostro organismo non deve ricavare energia dalle proteine, ma dagli zuccheri e dai grassi, poiché le proteine hanno compiti di tipo plastico, cioè di costruzione e di funzione, cioè gli ormoni, gli enzimi e tante molecole funzionali del nostro organismo sono fatte di proteine, che vanno dunque a costituire gli organi.  Nel momento in cui non diamo zuccheri e grassi al nostro organismo, questo utilizza le proteine come fonte energetica, svilendo il loro ruolo che viene anche a mancare. Per generare energia dalle proteine, inoltre, l’organismo deve smaltire una molecola tossica, l’azoto e questo sovraccarica l’organismo, lo obbliga a uno sforzo metabolico eccessivo e lo priva di elementi energetici indispensabili dei quali si nutre il cervello, ad esempio, lo zucchero. Dukan a mio parere parte anche da un concetto sbagliato poiché dice che questa prima parte proteica è solo proteine, ma ciò non è del tutto vero perché le proteine concesse, derivate ad esempio da carne e pesce, contengono anche altri nutrienti, come grassi e zuccheri, che si consiglia di mangiare a volontà, senza criterio».
Riguardo alle altre due fasi i cui, invece, si mangia un po’ di tutto? Anche queste non la convincono?
«La seconda fase, è vero che prevede l’aggiunta di verdure apportatrice di vitamine e sali minerali, ma rimane sempre la carenza di grassi e carboidrati, il cui eccesso fa male è vero, ma servono nella dieta e anzi secondo le linee guida dovrebbero coprire il 50 per cento del fabbisogno energetico. Nella terza fase si aggiungono alimenti come zuccheri e grassi e nella fase quattro puoi mangiare di tutto. Proprio qui c’è un grosso problema, perché il paziente, non essendo stato finora educato a mangiare correttamente e anzi a mangiare a volontà, tenderà inevitabilmente a ingrassare, come comunque accade spesso in molte diete».
Potrebbe funzionare anche solo per brevissimi periodi?
«Si può fare tranquillamente, ma resta una dieta poco salutare e squilibrata che dà risultato solo nel breve tempo, cosa che fa anche il digiuno, per assurdo. Dunque se si guarda il risultato immediato, ovvero dimagrire, va bene. In merito alla salute no. Non è equilibrata e dimagrire non vuol dire sempre salute».
A chi si sente di sconsigliarla?
«Dovrebbero evitarla coloro i quali hanno problemi epatici e renali e quelli che non hanno un equilibrio psicologico, perché le diete che non educano all’alimentazione innescano un meccanismo psicologico di restrizione degli alimenti che è il contrario dell’educazione alimentare. Noi dovremmo invece educarci a mangiare meglio, non di meno, imparare a ridurre le quantità e a bilanciare le diverse proporzioni degli alimenti, non tagliarne indiscriminatamente alcuni. Non ci sono alimenti cattivi o tossici, ma l’uso che se ne fa».