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Black Panther e bellezza inclusiva: il dibattito continua

Il film campione d'incassi continua a far discutere a oltre un mese dalla sua uscita (in Italia). Come può un film influenzare la società a tal punto? Tra empowerment femminile e orgoglio black, la mission di Black Panther è quella di rivoluzionare Hollywood e ridare orgoglio alle minoranze. Anche attraverso alcune acconciature, come raccontano hair stylist e truccatori del film, che hanno messo in piedi un lavoro di ricerca che influenzerà la bellezza dei prossimi mesi

5 minuti di lettura
Lupita Nyong'o e Danai Gurira, due delle protagoniste di Black Panther
Lupita Nyong'o e Danai Gurira, due delle protagoniste di Black Panther 
“2018: l'anno della celebrazione della cultura nera”. “Black Panther, orgoglio africano e Afrofuturismo”. “Perché Black Panther rappresenta un momento decisivo per l'America nera”. Sono solo alcuni titoli di giornali (l’ultimo è del New York Times) che testimoniano un cambiamento nel costume e anche nella bellezza, grazie a un film che, prima ancora di uscire, aveva suscitato negli Stati Uniti un clamore eccezionale. Black Panther, già considerato il più grande successo della Marvel e manifesto del nuovo orgoglio black e del sempre più impattante empowerment femminile. Con un cast quasi tutto composto da attori di colore e nel quale la componente femminile spicca non soltanto per la forza dei personaggi, ma anche per i look che hanno sollevato un grande dibattito intorno a diversi argomenti, dall’orgoglio nero che passa soprattutto dai capelli, all’appropriazione culturale fino al movimento Afropunk, sinonimo di street style all’insegna della massima creatività e libertà.

ORGOGLIO BLACK ED EMPOWERMENT

Dal pixie cut di Mia Farrow in Rosemary’s Baby al caschetto nero di Uma Thurman in Pulp Fiction alla chioma rosso fuoco di Rita Hayworth in Gilda, molte volte il cinema ha reso iconici tagli di capelli e make up. Il caso Black Panther, (negli Usa ha incassato 218 milioni di dollari e anche in Italia è stato un successo come racconta Repubblica.it) è solo l’ultima dimostrazione di quanto questo legame possa portare anche oltre il puro aspetto estetico. Infatti, secondo l’agenzia di analisi Mintel, il 2018 si può considerare come l’anno della celebrazione della cultura nera e in particolare dei look autenticamente africani, riaprendo il dibattito sull’appropriazione culturale che dalla moda passa adesso anche alla bellezza. "In Black Panther c'è molto di più oltre all'arte di creare semplicemente un trucco interessante", afferma Joel Harlow, responsabile del make up. "C'è una grande responsabilità che questo film porta con sé e che avevamo addirittura sottovalutato. Abbiamo a che fare con il patrimonio, le tradizioni e le identità di un intero popolo. Anche se il film è fiction, l'ispirazione non lo è e doveva essere trattata con il massimo rispetto. C'è un messaggio molto potente in questo film". Il cast spera che la sua combinazione di orgoglio africano, bellezza e avventura possa segnare anche un cambiamento culturale nell'industria cinematografica e non solo: "La Marvel ha modo di influenzare davvero la cultura popolare", ha spiegato l’attrice Lupita Nyong'o, che interpreta la spia Nakia. "Speriamo che cambi l'idea generale di cosa sia un africano”. Un’altra delle protagoniste, Angela Bassett, ha invece puntato sull’estetica, commentando: "L'estetica di questo film è così piacevole, così nera e così afro-centrica, moderna e mondana, futuristica. E tutto questo splendore ed eccellenza è estremamente importante. Soprattutto per i nostri giovani “.
"È un sogno che si avvera essere in grado di mostrare i capelli afro in tutta la loro forza e bellezza: è importante mostrare che i capelli crespi possono essere sexy"

BELLEZZA INCLUSIVA

Il successo del film evidenzia l'importanza della rappresentazione della diversità nella cultura popolare. “Mentre è sempre esistita la necessità di soddisfare i gruppi neri ed etnici minoritari, i marchi e gli operatori di marketing hanno evitato di rivolgersi a un gruppo di consumatori che è comparativamente più piccolo del tipico mercato caucasico”, hanno spiegato gli analisti di Mintel. Che hanno anche messo in luce attraverso ricerche a partire dal 2015, come il 18 per cento delle donne del Regno Unito concordano sul fatto che non ci sono abbastanza donne di diverse etnie nella pubblicità beauty. Il che vuol dire che il desiderio di bellezza inclusiva, argomento che nell’ultimo anno ha sollevato ampio dibattito, non riguarda solo le minoranze etniche e nere, ma larga parte dei consumatori di tutte le origini. E a dimostrarlo, oltre al film della Marvel, c’è anche il grande successo di un brand inclusivo come Fenty Beauty e l’attivismo da parte di molti brand, anche tradizionali, nel creare prodotti in grado di soddisfare una fetta di pubblico sempre più ampia. “I marchi di bellezza si rivolgono a una gamma più larga di tonalità della pelle. Nel 2018 Mac Cosmetics ha stretto una partnership con la beauty blogger africana Nyma Tang per creare una tonalità di rossetto adatta alla pelle più scura. Mentre su YouTube è famosa la serie di video "Darkest Shade" in cui si esaminano le tonalità di pelle più scure”, spiegano ancora da Mintel.

LE ACCONCIATURE DI BLACK PANTHER TRA ARTE E TRADIZIONE

Ma l’impatto maggiore l’hanno suscitato le acconciature di Black Panther, ciascuna delle quali rappresenta un mondo, un significato e un’influenza culturale che va oltre il visibile. Soprattutto quelle delle protagoniste - Lupita Nyong'o, Danai Gurira, Letitia Wright e Angela Bassett – rappresentano la celebrazione della bellezza nera e della sua storia, con una valenza considerata addirittura rivoluzionaria. "Abbiamo voluto creare look forti e sexy e tutto ciò che riguarda l'empowerment femminile", afferma l’hairstylist Vernon François che ha curato i look delle attrici sui red carpet di presentazione del film in tutto il mondo, con un lavoro di hairstyling che è stato una sorta di proseguimento di quello effettuato per il film. Così facendo ha dimostrato serata dopo serata, le forme illimitate che la bellezza nera può assumere e sperando di creare un esempio di orgoglio per le generazioni future. "È un sogno che si avvera essere in grado di mostrare i capelli afro in tutta la loro forza e bellezza: è importante mostrare che i capelli crespi possono essere sexy". Una sorta di manifesto che vede impegnate da tempo molte star, dalla stessa Nyong’o che da sempre sfoggia in occasioni importanti acconciature ispirate alle varie tradizioni culturali africane, alle cantanti FKA Twigs, Alicia Keys, Zendaya Coleman.
L'attrice Lupita Nyong'o
L'attrice Lupita Nyong'o 
Dunque, in sintesi, in Black Panther la bellezza diventa parte della narrazione e truccatori ed hairstylist sul set hanno sentito la responsabilità di celebrare e onorare la diversità dello stile africano, delle tradizioni e della body art. Le loro ricerche e reinterpretazioni si riflettono nei vari personaggi visti nel film e ciascuno di loro rappresenta una varietà di tribù e culture che hanno influenzato l’aspetto di Wakanda, il regno immaginario del film, nel quale i personaggi indossavano i dreadlocks, i bantu knot e le teste rasate. "Siamo stati ispirati dalle donne guerriere del Senegal, dagli Himba della Namibia, dalla tribù Ashanti del Ghana e dal popolo Zulu", afferma Camille Friend, capo del reparto parrucchieri. "Abbiamo utilizzato molte tecniche e prodotti autentici per lo styling dei capelli africani come fango, erbe e perle”. Ogni tribù fittizia del film è stata abbinata a una vera tribù africana, ha spiegato la truccatrice Tym Buacharern, le cicatrici tradizionali e la pittura del viso trovate in alcune tribù Wakandan sono ispirate al popolo della Tanzania, del Kenya, del Sudan, del Sud Sudan e dell'Etiopia: "Per la tribù dei fiumi, abbiamo copiato i look delle tribù Tsami e Suri dei pescatori sud-occidentali dell'Etiopia e della Wagenia nella Repubblica Democratica del Congo. I personaggi della tribù Jabari sono basati su quella Kano in Etiopia e sulla tribù Dagos in Mali. La tribù mercantile è ispirata a quella del popolo Tuareg nelle regioni sahariane e swahili e la Mining sulla Samburu nel Kenya centro-settentrionale e Dinka nel Sud Sudan". Il tutto a sua volta influenzato dalle suggestioni più moderne derivanti dai movimenti Afropunk e Afrofuturismo.

WAKANDA KNOTS E SILVER DREADLOCKS: LE PIÙ ICONICHE

I piccoli bantu knots indossati dal personaggio di Lupita Nyong’o e la parrucca argento con dreadlocks di Angela Bassett rappresentano le due acconciature più iconiche del film, quelle che probabilmente più verranno imitate e replicate nei mesi a venire. Il personaggio di Lupita Nyong'o, Nakia, esprime anche il suo carattere attraverso la bellezza: "Abbiamo deciso di mantenere i suoi capelli molto naturali, ma volevamo darle un po' di luminosità, così abbiamo usato una tecnica di ombreggiatura che prevedeva radici scure e lievi sfumature rame", spiega ancora Camille Friend. "Così abbiamo creato il Wakanda knot, che è un po’ diverso da un nodo Bantu, ha la forma di una ciambella, asciugata piatta e leggermente sollevata”. Bellissima anche la parrucca con dreadlocks di Angela Bassett nei panni di Ramonda, la regina dei Wakanda, la cui ispirazione, spiega sempre la Friend, è derivata dalla madre del regista Ryan Coogler: “Tutti i dread sono stati fatti a mano e sono stati miscelati con quattro colori diversi. L'intero processo ha richiesto circa un mese”. Presenti anche trecce classiche: "Abbiamo dato al personaggio di Letitia Wright, Shuri, lunghe trecce perché avrebbe avuto il maggior numero di cambi di costumi. Shuri è una brillante principessa fashion di Wakanda. Le sue trecce ci hanno permesso di cambiare la sua pettinatura da coda di cavallo a up-dos dritto e abbiamo usato molti materiali diversi come fili, tessuti colorati e nastri nei suoi capelli per creare i vari look".