
Da Sophia Loren a Audrey Hepburn: le dive con il foulard
Un quadrato di seta che regalava eleganza e charme. Il foulard è stato spesso un compagno fedele per le dive di Hollywood ma anche per le teste coronate e le first ladies. In questa gallery ecco alcuni esempi eccellenti del passato: donne bellissime che hanno scelto il foulard come accessorio di femminilità
Non per niente lo ha anche scelto al posto del velo nella sua mise da sposa quando nel 1967 convolò a nozze con lo psicoanalista romano Andrea Dotti.
Dettaglio imprescindibile per le muse dello stile bon ton il foulard fa affiorare alla memoria lo stile sofisticato di Grace Kelly, così come quello dall’allure disinvolta di Jackie Kennedy, o quello ‘granitico’ della regina Elisabetta. Con un gusto fedele a se stesso da oltre 70 anni “The Queen” ha reso il foulard, insieme ai cappellini dai colori sorbetto intonati a tailleur in tinta, uno duei suoi tratti distintivi.
Elisabetta la regina dei foulard. Preziosi e vintage
Vento, pioggia, neve non c'è tempo che riesca a fermare la Regina Elisabetta d'Inghilterra. Che per tenere a posto i capelli (e non prendere freddo) nel corso degli anni ha avuto un valido alleato: il foulard di seta rigorosamente annodato sotto il mento con un fiocco. Elisabetta indossa i suoi foulard solo nelle occasioni non ufficiali ma da donna vezzosa qual è sta sempre bene attenta a variarli e a coordinarli al cappottino o all'impermeabile. D'altronde la sovrana dispone di una vasta collezione di Carré di Hermès, preziosissimi foulard di seta che nella versione moderna hanno un costo superiore ai 300 euro. Ma molti dei modelli indossati da Elisabetta valgono molto di più visto che sono rari pezzi vintage o addirittura disegnati appositamente per lei dalla designer di Hermès Leila Menchari. La collezione include una serie con stampe anni 60, una serie a fiori, stampe paisley e perfino dei modelli con cani in onore dei suoi amati corgi. Il foulard proprio quest'anno è tornato di grande tendenza e per chi non può regalarsi un modello di Hermès ci sono molte varianti meno costose ma altrettanto sfiziose. E per ispirarvi ecco alcuni dei foulard preferiti di Elisabetta
Proprio in virtù della sua versatilità che da accessorio sofisticato lo può trasformare in un lampo in mascherina di emergenza, il foulard è uno degli accessori più amati dalla moda di questa estate. A insegnarlo sono stati in parecchi. Se Marco De Vincenzo lo ha annodato sotto al mento in perfetto stile anni Cinquanta, Hedi Slimane per Saint Lurent ne ha riletto il lato ribelle. Un po’ come aveva insegnato Loulou de la Falaise, storica amica e musa di Yves Saint Laurent. Con lei il foulard ha acquisito un’aria bohemiènne non dissimile da come lo hanno interpretato Missoni e Roland Mouret. Maria Grazia Chiuri per Dior è andata oltre e, nella sua sfilata per il prossimo autunno ha mandato in passerella modelle con foulard legati dietro la nuca identici a quelli indossati da lei e sua madre in una foto degli anni Settanta postata su Instagram con la dida “Still loves a foulard”.
Di più, c’è stato anche chi, con questo accessorio, ha creato delle intere mise. È il caso di Ferragamo, di Erdem, di Antonio Marras, di Givenchy e, soprattutto, di Hermès. La casa francese che nel 1937 lanciò il primo dei suoi celebri carré, per l’estate ha creato anche bomber maschili fatti di foulard.
Con i suoi mille volti, tra borghesia e contestazione, il foulard non tralascia le protagoniste del neorealismo. Difficile dimenticare Silvana Mangano, che lo indossa legato dietro la testa, sotto il cappello, in una delle scene clou di Riso amaro (1949).
Foulard: accessori e abiti che seguono la tendenza
I foulard tornano in primo piano in questa estate 2020. Proposti dagli stilisti sia come accessorio che come ispirazione per abiti a stampa, sono fonte di ispirazione per look raffinati che ricordano la moda degli anni 50 e 60 (leggi l'articolo). Ecco da Saint Laurent a Dolce&Gabbana le proposte da copiare per un'estate degna di Audrey Hepburn e B.B.
Accanto al lato più ruspante, questo accessorio ha anche un altro volto, più ribelle e scapigliato. Vivienne Westwood, a proposito dei suoi esordi quando - con Malcom McLaren, suo compagno dell’epoca e futuro leader dei Sex Pistols - aveva aperto a Londra Let it rock, un piccolo negozio diventato presto punto di riferimento di una cultura anti-establishment fatta di musica, immagini, moda, ispirata agli anni Cinquanta, ha ricordato: “In estate creavamo dei top come dei piccoli reggiseni fatti con due foulard cuciti insieme in un angolo dietro le spalle”. Tutti esempi che dimostrano la trasversalità di questo accessorio idealmente in bilico tra ordine e disordine tra obbedienza e ribellione.