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Vivienne Westwood ritratta a Buckingham Palace nel 2006 dopo aver ricevuto dal Principe del Galles la Most Excellent Order of the British Empire, una delle più alte onoreficenze del regno. Nel 1992 era stata insignita dell'OBE
Vivienne Westwood ritratta a Buckingham Palace nel 2006 dopo aver ricevuto dal Principe del Galles la Most Excellent Order of the British Empire, una delle più alte onoreficenze del regno. Nel 1992 era stata insignita dell'OBE  

Vivienne Westwood: compie 80 anni la signora del punk

I Sex Pistols e il punk, le crinoline e i pirati, le provocazioni e l'attivismo. L'amore. In occasione del suo ottantesimo compleanno, ripercorriamo la vita della creatrice più libera, vera e sincera della storia della moda

3 minuti di lettura

"Il XX secolo è stato un unico, gigantesco errore. Abbiamo basato tutto sull'uguaglianza, sul seguire i trend del momento, sul guardare al futuro dimenticandoci del passato: sono stati anni profondamente iconoclasti, e il risultato lo abbiamo tutti sotto gli occhi. Nessuno ha insegnato nulla, tutti hanno iniziato a spingere gli studenti a puntare solo ciò che era davvero personale: questi ragazzi si sono sentiti dire costantemente 'il passato guardatelo ma non troppo, perché altrimenti finirete per copiare'. È stato promesso loro che facendo una cosa loro, completamente 'originale', avrebbero avuto successo, perché solo quello che concepiscono da soli ha valore. Beh, è una cazzata". Quando si dice che Vivienne Westwood, 80 anni l'8 aprile, è l'ultima dei creativi realmente indipendenti, una punk fatta e finita, è questo che si intende: al di là dell'immenso ruolo che la stilista inglese ha giocato nella storia della moda (il punk, la collezione piratesca, le crinoline, i corsetti, le provocazioni e così via) è soprattutto il suo pensiero a renderla un capitolo a parte del costume.

Una delle foto realizzate per presentare la collezione Andreas Kronthaler for Vivienne Westwood per il prossimo autunno/inverno
Una delle foto realizzate per presentare la collezione Andreas Kronthaler for Vivienne Westwood per il prossimo autunno/inverno 

Lei ha capito il potere delle controculture prima di tutti gli altri, si è messa in gioco lottando in prima linea per un sistema eco-sostenibile quando ancora il tema non era trendy, è rimasta ferocemente fedele alle sue posizioni pagando di tasca propria ogni scelta: e cosa c'è di più indipendente, in quest'epoca politically correct in cui qualunque riferimento creativo è accusato d'essere una copia o un furto creativo, del rivendicare l'importanza del citare il passato e le culture diverse dalla propria? "Immagina di dire a uno scienziato: butta via gli studi di laboratorio, fai qualcosa che sia solo tuo: pura idiozia".

Con Malcolm McLaren alla fine degli anni 70
Con Malcolm McLaren alla fine degli anni 70 

Vivienne Westwood non è come tutti gli altri, non ha mai voluto esserlo e, a questo punto, si può dire che non lo sarà mai. È per questo che il suo ottantesimo compleanno è celebrato in tutto il mondo: volenti o nolenti, non si può negare l'immensa eredità che questa inglese nata nel 1941 in un villaggio del Derbyshire, cresciuta osservando la madre cucire i vestiti suoi e dei suoi fratelli usando ogni scampolo di stoffa che riusciva a recuperare (la sua vera scuola di moda, racconta lei), cresciuta con la consapevolezza che a una donna come lei era preclusa qualunque carriera oltre quella di segretaria, parrucchiera o maestra (e infatti scelse per sé quest'ultima) e capace di mollare tutto per inseguire il suo sogno. In nome della sua creatività Vivienne lascia il lavoro, un marito, Derek Westwood, l'idea di una famiglia "normale" e una vita tutto sommato sicura.

The Pirate Collection, 1982
The Pirate Collection, 1982 

A cambiare tutto è il suo incontro nel 1965 con Malcolm McLaren: è grazie all'amore tra loro che lei decide di sfruttare sul serio il suo immenso talento stilistico. E ha fatto bene: dal loro minuscolo negozio al 430 di King's Road, a Londra, i due giocano un ruolo chiave nella definizione dell'estetica punk inglese. Sono pochissimi i creativi a potersi vantare d'aver cambiato il costume per sempre: Coco Chanel, Yves Saint Laurent, Giorgio Armani. E lei.

 

Un momento di una sua sfilata nel 1990
Un momento di una sua sfilata nel 1990 

Malcolm MacLaren concepisce i Sex Pistols, Vivienne plasma la loro immagine sporca e cattiva, dalle T-shirt tenute assieme dalle spille da balia al bondage, alle svastiche in bella vista. Consumatosi rapidamente e violentemente il fenomeno, i due passano alla moda "vera": nel 1981 va in passerella Pirates, rivisitazione dell'immaginario di corsari e predoni; ma è solo dopo la rottura con Malcolm che Vivienne fa un passo avanti, uscendo dalle retrovie in cui s'era piazzata (scelta volontaria, all'epoca era timida). Vivienne non ha un centesimo, ma ha molta creatività. Le sue collezioni sono costruite sulla sua capacità di rivedere la storia - è sempre stata un'avida studiosa, anche se non ha mai sbandierato la sua cultura - e farla talmente propria da entrare di diritto nell'Olimpo dei creatori venerati all'epoca. Con una differenza: tanto Vivienne è celebrata quanto povera in canna; un giorno vince il titolo di "Designer dell'anno", e il giorno dopo è nei campi a cercare della verdura per sfamare i figli (racconta di essere diventata vegana per imparare a nutrirli bene senza carne e pesce, troppo cari per lei).

 

Kate Moss alla sfilata autunno/nverno 1994
Kate Moss alla sfilata autunno/nverno 1994 

Ma nulla la ferma: le sue crinoline esagerate e i suoi corsetti strizzati diventano simboli dello stile di fine XX secolo, i suoi abiti e le camicie asimmetriche che s'attorcigliano sul corpo sono sempre più citate (modella gli abiti direttamente sul corpo per non sprecare tessuto). Le top model del momento fanno a gara per sfilare per lei, gratis, tanto amano quello che fa. Il salto di qualità lo fa quando l'italiano Carlo D'Amario diventa suo socio, spostando la produzione della collezione in Italia - "Amo il fatto che i miei vestiti siano realizzati da sarti e artigiani che ne sanno, con decenni d'esperienza alle spalle", spiega lei - e permettendole finalmente di crescere come merita. Il brand cresce, conquista terreno, ma lei resta la stessa: quando incontra Elisabetta II a Buckingham Palace per ricevere dalle mani della regina l'OBE (Order of the British Empire), si presenta senza biancheria intima, come testimoniano le foto di lei che gira vorticosamente su sé stessa, con una gonna a ruota, davanti ai fotografi dopo la cerimonia.

 

Nel 1992, a Buckingham Palace, dopo il conferimento dell'OBE da parte di Elisabetta II
Nel 1992, a Buckingham Palace, dopo il conferimento dell'OBE da parte di Elisabetta II 

Nel frattempo, nel 1988 conosce Andreas Kronthaler. Lui è un suo studente di moda a Vienna: lei ha 42 anni, Andreas 22. S'innamorano, si sposano, iniziano a lavorare assieme in perfetta armonia. Un'armonia tale che Vivienne man mano lascia a lui le redini creative del brand, concentrandosi sempre di più sull'attivismo ambientale: collabora con diversi laboratori tessili africani per fare luce sulle realtà alternative della moda, avvia diverse campagne di sensibilizzazione sul Climate Change, invita i consumatori, suoi clienti compresi, a comprare meno. E certi proclami non li fa ora, all'alba del 2021, quando certi messaggi sono ovvi: sono 20 anni che Vivienne predica l'avvento di una nuova concezione della moda. "Quello che dico è: compra meno, scegli bene, fallo durare. Il mio scopo è che tu compri da me qualcosa di favoloso e unico per una somma adeguata, qualcosa che tu possa conservare per decenni, e che magari torni ad acquistare qualcos'altro dopo sei mesi, non dopo sei giorni. Non è un discorso di consumi, ma di scelta. I vestiti sono fantastici, ma ce ne sono davvero troppi in giro". Un passo avanti a tutti, come sempre.