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Giornata mondiale degli oceani

World oceans day: l'impegno della moda per liberare i mari dalla plastica

La plastica è ovunque. Anche in mare. Dopo l'allarme di Wwf e associazioni ambientaliste, l'8 giugno è stato scelto per celebrare la Giornata mondiale in difesa degli oceani. Per l'occasione sono tante le iniziative di sostegno dal mondo della moda: non solo ecologiche, ma anche trendy

3 minuti di lettura
Uno scatto della campagna pubblicitaria Less plastic is fantastic di Mua Mua Dolls: la capsule collection è realizzata con paillettes in plastica riciclata
Uno scatto della campagna pubblicitaria Less plastic is fantastic di Mua Mua Dolls: la capsule collection è realizzata con paillettes in plastica riciclata 
Alle Hawaii c’è un nuovo tipo di roccia: si chiama “plastiglomerato” ed è stato definito così perché al suo interno sono state scoperte tracce di plastica. A dirlo è il Wwf in un report sui numeri della plastica nel mondo. «La plastica è ovunque», mettono in guardia dal sito dell’organizzazione mondiale per la conservazione della natura. Difficile dar loro torto quando le stime contano circa 150 milioni di tonnellate di plastica che giacciono sul fondo degli oceani. Un numero allarmante destinato ad aumentare, dato che rifiuti di ogni tipo continuano ad essere riversati in mare al ritmo di (almeno) 8 milioni di tonnellate l’anno. Così l’8 giugno è diventato il World Oceans Day, un giorno che riporta l’attenzione di tutti sul problema della salvaguardia degli ecosistemi acquatici.
Dall'inizio di giugno, poi, chiunque può diventare un paladino in difesa degli oceani: grazie a Plastic radar, il nuovo servizio di Greenpeace, è possibile segnalare l'esatta posizione dei rifiuti plastici che si incontrano per mare o sul bagnasciuga. Basta inviare una foto via Whatsapp dell'oggetto in plastica al numero dell'associazione che tutela l'ambiente (+39 342 3711267) condividendo anche le coordinate della propria posizione e facendo attenzione, per quanto possibile, a rendere riconoscibile il marchio del prodotto o il simbolo che indica il tipo di plastica con cui è costruito. Attraverso il sito plasticradar.greenpeace.it sarà possibile consultare i risultati e scoprire quali sono le tipologie di imballaggi più comuni nei mari italiani. Il mondo della moda ha deciso di rispondere a modo suo: ci sono aziende come la bergamasca Cravico Spa, che da tempo è impegnata nella ricerca e sviluppo di tessuti tecnici ed ecosostenibili come Econyl, una fibra di nylon (100% poliammide) ottenuta a partire dalla plastica Pet delle bottiglie e dai fili delle reti da pesca abbandonate sui fondali marini. Per chi volesse scoprire uno dei modi con cui si procura le materie prime, Cravico (insieme con Healthy Seas, Ghost Fishing e con i sommozzatori Cousteau Divers) ha organizzato una diretta streaming dalle acque attorno a Santorini per mostrare a tutti cosa significa recuperare una “rete fantasma”, una di quelle reti abbandonate che se vengono lasciate dove sono catturano, da sole, circa il 5% del pesce commerciale globale ogni anno.
Un esempio di come si procede per recuperare una "rete fantasma" dal fondo del mare
Un esempio di come si procede per recuperare una "rete fantasma" dal fondo del mare 
Tra le aziende che scelgono Econyl per i propri prodotti c'è Speedo, che utilizza questo tessuto nella linea H2o Active, l'abbigliamento 100% resistente aal cloro che si può indossare anche per fare fitness. Quest'anno, poi, in occasione del 90 compleanno del marchio, Speedo lancia una collezione vintage e eco-friendly per lui: watershort in poliestere riciclato con finiture idrorepellenti senza pvc.
Anche la couture da spiaggia SoloBlu x One Ocean di SoloBlu è realizzata in Econyl, e i proventi della vendita di questi articoli vengono devoluti alla One ocean Foundation.
Per i più freddolosi, che cercano un'anteprima della collezione autunno-inverno, anche i piumini Ocean is my home di Save the Duck sono confezionati con tessuto che deriva dal recupero delle reti da pesca. In questo caso il ricavato sostiene Surfrider Foundation Europe e punta a ripulire 300mila mq di spiagge e 6 tonnellate di rifiuti dai mari. Ma i brand che offrono t-shirt, costumi e accessori prodotti a partire da materiale riciclato sono tanti.
La birra Corona, insieme a Parley for the Oceans, sostiene la piattaforma di raccolta fondi 'Clean Waves' e dal 1 giugno vende, in esclusiva su Net-A-Porter, tre varianti di occhiali da sole in edizione limitata prodotti con Ocean plastic, la plastica recuperata ripulendo gli oceani. Il ricavato della vendita sarà interamente destinato alla salvaguardia di alcune isole protette negli arcipelaghi di Bali, delle Maldive e di Palau. Ogni cento occhiali venduti, verrà aggiunta una nuova isola a quelle che già beneficiano dell'iniziativa. L'obiettivo è ambizioso: proteggere cento isole entro il 2020.
Anche Mua Mua Dolls è legato a Bali, dove nasce (nel 2006) da un'idea dell'italiana Ludovica Virga: Less plastic is fantastic, la  limited edition di vestiti e accessori in paillettes riciclate, finanzierà con metà del suo ricavato Byebye plastic bag, una onlus italiana che mira a sensibilizzare la popolazione locale sui rischi della plastica.
Il marchio spagnolo Oysho, invece, nell'ambito del progetto 'Join Life' per un futuro sostenibile, ha presentato a Shangai la nuova collezione di (coloratissimi!) costumi da bagno in poliammide riciclata a firma Ana Teresa Barboza.
C'è anche Reef nella lista dei virtuosi: Escape, la sua nuova collezione di sandali, è in gomma biodegradabile e pvc free.
Da North Sails arriva una linea di magliette in cotone e Pet riciclati: Free the sea. In più, per chi si recherà in negozio dall'8 al 10 giugno, una shopping bag in cotone da riutilizzare ogni volta che si va a fare acquisti e una lista di consigli della biologa Mariasole Bianco per essere eco-friendly: primo fra tutti, «Rifiuta la plastica monouso».
Come i capi d'abbigliamento, così i prodotti per la cura dei capelli e del corpo possono essere amici degli oceani: Davines propone, fino al 4 agosto una promozione speciale: comprando 3 prodotti della linea  Essential Haircare SU a 49 euro, 1 euro è devoluto in favore della campagna Tartalove di Legambiente, che difende le tartarughe marine dai rischi della plastica in acqua.