Tagliamento, via la ghiaia: disco verde ai cavatori
Intervento da 10 mila metri cubi, la Regione approva: è per la sicurezza del fiume. Novanta camion al giorno, il Comune di Spilimbergo mette dei paletti al Consorzio

SPILIMBERGO. Sarà un prelievo indolore dal punto di vista dell’impatto ambientale ma importante dal punto di vista della sicurezza idraulica. Un imperativo, quest’ultimo, per l’area del Tagliamento, la quale deve fare i conti con il problema dell’accumulo delle ghiaie. Più ghiaia c’è maggiore è il rischio di esondazioni diffuse.
Prelievo autorizzato. Il Consorzio estrattori inerti attuerà il prelievo di ghiaia a monte del ponte di Dignano, nel territorio comunale di Spilimbergo. Secondo criteri stabiliti dalla giunta regionale a guida Serracchiani, il Consorzio, toglierà 10.800 metri cubi di ghiaia che, prelevata dal fondo del fiume, verrà trasportata agli impianti di lavorazione ed utilizzo. L’attività manutentiva dovrà concludersi entro 90 giorni a decorrere della data del verbale di consegna dei lavori. A questo arco temporale, vanno aggiunti i giorni di sospensione per l’impossibilità di accedere al cantiere per motivi legati al meteo.
Pista per i camion. Per il trasporto del materiale, l’azienda ha previsto lo spostamento di una novantina di mezzi pesanti al giorno, in ingresso e in uscita, attraverso una pista realizzata in territorio golenale. Da qui, la stipula di un accordo con l’amministrazione comunale della città del mosaico. Con esso il Comune ha autorizzato il Consorzio ad effettuare transiti su strade comunali, chiedendo in cambio al Consorzio di sostenere le spese per la sistemazione di eventuali buche o fessurazioni del manto stradale della viabilità comunale che, il continuo passaggio di mezzi, potrebbe causare. L’intervento rientra tra le operazioni di sistemazione e manutenzione dei corsi d’acqua decise dalla Regione allo scopo di evitare criticità durante i sempre più frequenti episodi di maltempo e abbondanti precipitazioni.
Tra casse e dighe. La filosofia dei prelievi programmati è sposata da quanti, indipendentemente dalle posizioni politiche, hanno sempre visto nella manutenzione “ragionata” dell’alveo del fiume, la soluzione migliore per evitare rischi di esondazioni specialmente a valle, bocciando altre soluzioni, dalle contestate casse di espansione (progetto ormai andato in sofitta) all’altrettanto discussa soluzione di una “traversa laminante”, a tutti gli effetti una diga, all’altezza della cosiddetta “stretta di Pinzano”. Idea, quest’ultima, sostenuta dall’amministrazione comunale di Latisana ma cassata dai sindaci del medio e alto corso del Tagliamento. «Una formula già vista che non ha mai trovato il consenso sociale già quand’è stata proposta quarant’anni fa» taglia corto il sindaco di Spilimbergo, Renzo Francesconi. Una posizione, la sua, in linea con quella dei colleghi della Val d’Arzino, sindaco di Pinzano in primis. Il progetto di sbarramento alla traversa di Pinzano è inconcepibile per Debora Del Basso, secondo cui sono preferibili «interventi di ingegneria naturalistica e la necessaria e costante manutenzione del fiume».
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