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Ideal Standard, licenziati gli ultimi 37 lavoratori

Scaduta la cassa in deroga per chi non aveva firmato le conciliazioni sulle uscite. Attesa per i prossimi tavoli di confronto tra multinazionale e Coop Idealscala

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Anche per gli ultimi 37 ex lavoratori del sito Ideal Standard di Orcenico, quelli che non avevano firmato le conciliazioni sull'uscita incentivata (accordi tombali), si apre la via del licenziamento. Scadono oggi, infatti, gli ultimi due mesi di cassa integrazione in deroga. L'accordo sulla proroga del dispositivo, che ha coperto il periodo dal 3 novembre al 30 dicembre, era stato sottoscritto lo scorso 20 novembre, al ministero del Lavoro, dopo che, nelle settimane precedenti, la multinazionale non aveva aderito alla richiesta di ammortizzatore sociale, salvo poi fare dietrofront e chiedere la cassa quando ormai la maggiore parte delle 398 maestranze aveva firmato le conciliazioni per il licenziamento incentivato, con bonus sino a 30mila euro lordi.

E' proprio questo il motivo per cui solamente 37 ex dipendenti hanno usufruito degli ultimi due mesi di dispositivo. L'azienda, a differenza delle altre volte, non ha anticipato le quote di ammortizzatore relative a novembre e dicembre. Oggi, quindi, tutte le maestranze della fabbrica di Orcenico risultano licenziate. Intanto, c'è attesa per i prossimi tavoli di confronto tra la coop Ceramiche Idealscala e la multinazionale per discutere del progetto di reindustrializzazione dello stabilimento: la trattativa andrà chiusa tassativamente entro il 31 gennaio.

Questo l'impegno assunto dalle parti nell'incontro dello scorso 16 dicembre al ministero dello Sviluppo economico. Ideal Standard sta procedendo con la valutazione del progetto industriale trasmesso dalla coop: per accelerare i tempi l'azienda ha già avanzato una proposta di incontro, che potrebbe tenersi verso metà gennaio. Un faccia a faccia preliminare, ma comunque necessario, in attesa della convocazione del summit al Mise, nel corso del quale andrà chiusa la vertenza.

Il prossimo meeting a Roma dovrà essere quello decisivo: il tempo del tira e molla è scaduto. Ideal Standard dovrà sciogliere definitivamente le riserve e dire una volta per tutte se è disposta a favorire il processo di reindustrializzazione e soprattutto in quali termini.

C'è ancora da trovare, infatti, un accordo sui punti cardine della trattativa, dai volumi di produzione che dovrebbero essere lasciati a Orcenico ai costi dei macchinari. La multinazionale continua a essere contraria alla concessione a titolo gratuito degli impianti produttivi, mentre sindacati e lavoratori insistono sulla cessione a condizioni di favore. L'auspicio, in primis di addetti e istituzioni, è che la vertenza si chiuda positivamente.

Di tempo, come hanno sottolineato a più riprese in primis i sindacati, se n'è già perso abbastanza. Ora bisogna concludere, per fare partire al più presto l'attività della coop.

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