Falò bruciati anzitempo, Pottino: «Ci rifaremo nel 2016»
ROVEREDO IN PIANO. I pompieri ci avranno pure scherzato sopra, scattando una foto ricordo davanti alla catasta in fiamme, ma non c’è poi molto da sorridere se si pensa che l’accensione accidentale e...

ROVEREDO IN PIANO. I pompieri ci avranno pure scherzato sopra, scattando una foto ricordo davanti alla catasta in fiamme, ma non c’è poi molto da sorridere se si pensa che l’accensione accidentale e anticipata della punta del “Capon Cavin” di Roveredo ha messo in moto (da Maniago) due mezzi e altrettante squadre di vigili del fuoco, sovvenzionate dalla collettività. L’esperimento del falò dei ragazzi, nella sua prima quanto improvvisata edizione, non ha dato i risultati sperati dagli organizzatori. Lo sa bene la pro loco del presidente Rinaldo Pottino, e lo sanno anche quei tanti volontari che hanno visto letteralmente andare in fumo prima del tempo il lavoro di giorni per accatastare le ramaglie (per 15 metri d’altezza), e che ora minacciano di gettare la spugna e non partecipare alla prossima edizione del tradizionale evento.
Il falò sarebbe dovuto essere acceso, da programma, alle 8 di sera. Invece, ha preso fuoco tre ore prima, innescato dalle braci della pira secondaria (di 5 metri) allestita a una decina di metri da quella principale (nonostante la grande disponibilità di spazio). «Prendiamola con un po’ di spirito – sorride Pottino –. E’ normale che chi si è dato da fare sia rimasto deluso dall’accaduto, che non ha comunque precluso la buona riuscita del falò serale». Ad “arrostire” prima del dovuto è stata solo la parte superiore della catasta.
«Qualche volontario si è arrabbiato lì per lì, ma la vicenda non lascia strascichi: ci rifaremo l’anno prossimo - conclude Pottino - imparando dagli errori e pubblicizzando meglio l’evento dedicato ai ragazzi». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori