Addio a Basso, in provincia fondò Acli e Cisl
Da operaio in azienda tessile a paladino dei diritti dei lavoratori. «Si è persa una grande persona»

PORDENONE. Lutto nel mondo sindacale: è mancato Antonio Basso, storico fondatore di Acli e Cisl pordenonesi.
L’ottantasettenne, originario di Pordenone, dopo la guerra fu assunto come operaio in un’azienda tessile, dove si iscrisse alla corrente cristiana del sindacato unitario Cgil. Da subito si impegnò contro lo sfruttamento dei lavoratori.
Assieme a Bruno Giust, fu tra i fondatori delle Acli pordenonesi e nel 1950 della Cisl, assieme anche a Elso Fellet e Leonardo Bidinost.
«Dal 1954 memorabile fu il suo impegno contro i licenziamenti nelle aziende del tessile – ricorda la segreteria Ust Cisl di Pordenone –. Aziende che, invece di investire in nuove attrezzature, preferivano ridurre il personale, aumentando il carico di lavoro a chi restava. Furono lotte molto dure, che arrivarono anche a scontri con la polizia. Una vita sindacale spesa a favore dei lavoratori pordenonesi in anni duri e pieni di sacrifici. Anni in cui ci si spostava in bicicletta e la trattenuta dei contributi sindacali in busta paga non c’era ancora. Di conseguenza, il salario dei sindacalisti risultava inferiore a quello di un lavoratore in azienda».
Dopo la nascita della regione a statuto speciale, con Giust eletto in consiglio regionale, Basso divenne segretario della Cisl di Pordenone, ma continuò a seguire la categoria dei tessili.
Da pensionato fu eletto segretario provinciale della categoria, ancora una volta con ottimi risultati. «La Cisl – conclude Ust – e il mondo dell’associazionismo pordenonese perdono una grande persona, un grande esempio».
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