Francesco De Gregori riporta la vita al palasport
Applausi nel primo grande evento pubblico dopo la tragedia. Il cantautore non accenna al delitto per rispettare il dolore delle famiglie

PORDENONE. Che strana sensazione vivere un momento di festa con il principe della canzone d’autore italiana, in mezzo a 2.500 persone, sapendo che a pochi metri dal palco, dall’altra parte del muro, una decina di giorni prima, si è consumato un terribile delitto, che ha sconvolto la comunità pordenonese e continua a far parlare i media di tutto il Paese.
Un giallo assurdo e inspiegabile, di cui Francesco De Gregori non ha fatto alcun cenno sul palco: «Un fatto troppo grave e troppo privato», ha riferito l'ufficio stampa del cantautore.
L’artista ha preferito non entrare nel merito e rispettare il dolore delle famiglie delle vittime, già a dir poco provate per l'attenzione mediatica di questi giorni così drammatici. Si è limitato a un laconico: «Grazie, bella gente di Pordenone» al termine della prima canzone.
Un atteggiamento simile, per certi versi inaspettatamente, a quello tenuto dai numerosissimi fan della star, arrivati da tutto il Triveneto. Gente di diverse generazioni, senza dubbio sobria come il raffinato musicista romano, che ha preferito raggiungere direttamente l'ingresso del palasport piuttosto che fermarsi a visitare il luogo dell'orrore.
Qualcuno, a dire il vero, ha reso omaggio al piccolo altare improvvisato che lumini e mazzi di fiori hanno creato subito dopo il tragico fatto di sangue sul parcheggio dove è avvenuto il duplice omicidio. Nessun selfie, ma solo qualche rispettosa e silenziosa preghiera tra i camion dello staff di De Gregori posteggiati proprio nella stessa area transennata.
Un solo gruppo, un'ora prima dell'inizio del concerto, si è appositamente fermato sul luogo del delitto, indicando i frammenti di vetro del finestrino infranto dai proiettili del killer ancora ben visibili sull’asfalto.
Certo, di fronte ai chioschi posizionati all'ingresso del palasport, non si parlava d’altro: ipotesi, congetture, incredulità, tristezza di fondo. Ma come è potuta succedere una cosa del genere, proprio qui? Poi, tutti dentro, alle 21.05 si comincia.
E' una serata di gioia, e Francesco De Gregori riscalda gli animi: Titanic, Buonanotte Fiorellino, Alice, La donna cannone risuonano nel palazzetto tra gli applausi e qualche lacrima di emozione. Basta con i cattivi pensieri, la poesia del principe, alle prime note, aiuta Pordenone a recuperare, almeno per una sera, la serenità che da quasi due settimane non è più quella di prima.
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