Gli psicologi: serve protezione sociale ma fondi tagliati
«Con l’uxoricidio figlicidio di Pordenone siamo davanti all’ennesimo caso di tragedia familiare che desta scalpore e dolore. Tensioni, esplosioni di violenza e false riappacificazioni fanno parte di...
«Con l’uxoricidio figlicidio di Pordenone siamo davanti all’ennesimo caso di tragedia familiare che desta scalpore e dolore. Tensioni, esplosioni di violenza e false riappacificazioni fanno parte di una spirale che rende difficile e destabilizza le donne vittime di maltrattamenti». Lo ha detto l’Ordine regionale degli Psicologi Fvg che ha ricordato come secondo l’Oms, nel mondo, la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni è l’omicidio. Secondo una ricerca dell’Ue (Violence Against Women, 2014), in Italia il 19% delle donne ha subito violenze fisiche o sessuali, il 38% ha subito abusi psicologici e il 9% stalking (quasi sempre dai loro ex). Tra le violenze psicologiche, le forme più diffuse sono isolamento o tentativo di isolamento, controllo, violenza economica ed intimidazioni. «Quando abbiamo affermato, come Ordine degli psicologi, che il sistema della protezione sociale, sanitaria ed educativa stava per essere smantellato - ha aggiunto il presidente Roberto Calvani - non siamo stati ascoltati e oggi nessuno più è in grado di prevenire il peggio. Il sistema scolastico non fa più prevenzione e gli sportelli di ascolto psicologico degli studenti e degli insegnati sono chiusi, ovviamente perché mancano i soldi. Il nuovo sistema sanitario regionale prevede solo parziali cure mediche e cancella anche le sole parole “prevenzione psicologica”. Se non vogliamo tornare a vivere nella giungla dobbiamo con urgenza ripensare e reinvestire sulla protezione sociale che non significa aumentare le armi da fuoco ma finanziare seri progetti di prevenzione finalizzati a fare in modo che si possa fermare il massacro per il bene delle vittime e di tutti noi».
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