Prende a pugni la compagna, denunciata
Maniago, le tende un agguato sotto casa nella stessa sera dell’aggressione a Fanna. Ieri l’udienza di convalida dell’arresto

MANIAGO. Tende un agguato alla compagna sotto casa a Maniago e le devasta il volto a furia di pugni. È stata la gelosia a scatenare la violenza di R.L., 32enne disoccupata di origini sacilesi, ma residente a Trichiana, in provincia di Belluno, che è stata denunciata a piede libero per lesioni personali volontarie.
Vittima dell’aggressione, avvenuta martedì, intorno alle 22.20, nei dintorni di via Colle, I.R., 24enne operaia maniaghese. Proprio in quella stessa notte si è consumato il litigio fra due conviventi a Fanna, finito poi alle 2 dell’indomani a colpi d’accetta. La 32enne – che per tre giorni alla settimana è ospitata dall’aggredita nel suo appartamento a Maniago e per gli altri tre giorni invece risiede da un’altra amica nel Bellunese – ha atteso la 24enne in strada, nelle vicinanze della sua abitazione. Quando l’ha vista, l’ha aggredita, assestandole quattro pugni in faccia. Il volto della ventiquattrenne era gonfio e tumefatto per le percosse quando è arrivata al pronto soccorso di Maniago, con fratture al setto nasale. Escoriazioni e contusioni le costellavano braccia, gomito, anca e gambe. Trenta i giorni di prognosi. Viste le condizioni, la giovane è stata trasferita all’ospedale di San Vito, dove sono specializzati in traumi facciali e alle vie respiratorie.
Subito sono stati allertati i carabinieri del Norm di Spilumbergo e della stazione di Maniago. Ora la vittima dell’aggressione è scappata da casa sua per il timore di prenderle ancora, visto che anche la 32enne ha le chiavi dell’appartamento.
Intanto ieri mattina si è tenuta l’udienza di convalida dell’arresto di Anton Forcos, 34enne rumeno che ha ferito l’amico Gabriell Woznic, 35enne polacco, con l’accetta da boscaiolo nella casa di via Montelieto. Forcos, assistito dal legale di fiducia Paolo Luisa Vissat, si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre il pm Maria Grazia Zaina ha chiesto la custodia cautelare in carcere. Il gip Roberta Bolzoni si è riservata la decisione, che potrebbe essere notificata già questa mattina. La situazione è complicata, da una parte dalla dipendenza dall’alcol (la sera dell’aggressione il tasso alcolemico di Forcos era alle stelle) che impone la necessità di un recupero, dall’altra l’indole violenta e gli aspetti sanitari critici. C’è poi la questione dell’incompatibilità della dimora con gli arresti domiciliari: Forcos viveva a casa della vittima. Incombe, peraltro, un provvedimento di sfratto.
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