Lavinox, produzione ridotta sino a settembre
Mancano ordini, ma la proprietà ha assicurato che non ci saranno cali di organico

Produzione ridotta all’osso sino a settembre, per mancanza di ordini, all’ex Lavorazioni Inox di Villotta di Chions. Allo stato attuale, nel sito opera una cinquantina dei 204 dipendenti, a sei ore, ma nei prossimi giorni la situazione potrebbe cambiare: come già annunciato, non sono escluse né ulteriori riduzioni dell’organico presente al lavoro né eventuali fermate della produzione.
Le valutazioni dei vertici aziendali di Lavinox, newco alla guida della fabbrica, saranno quotidiane: in base agli esiti, sarà organizzata l’attività. Le previsioni dei prossimi due mesi, comunque, non sono incoraggianti: la produzione sarà ancora più ridotta, in quanto a mancare sono in primis le commesse di Electrolux professional. Non un abbandono da parte della multinazionale, che comunque intende rispettare l’accordo che prevede garanzie sui volumi sino al 2017, solamente un calo degli ordinativi, conseguente alla situazione di stallo che sta attraversando lo stabilimento di Villotta. Il fatto che l’acquisizione del sito da parte di Lavinox non sia stata ancora messa nero su bianco crea problemi nei rapporti con la clientela, che per evitare eventuali criticità si rivolge altrove.
Nemmeno ieri, sono giunte notizie dal tribunale di Milano rispetto alla proroga dell'affitto del ramo d’azienda. Intanto, la preoccupazione dei dipendenti sale.
Quanto a un'altra vertenza aziendale, ossia quella relativa a Safop (104 dipendenti, di cui 23 in esubero), ieri adunanza dei creditori, cui il commissario Marco Bianchet ha illustrato la proposta concordataria. I circa 500 creditori avranno venti giorni di tempo per esprimere il dissenso rispetto al piano, altrimenti vale il principio del silenzio assenso. In caso di parere favorevole, il passaggio successivo sarà l’omologa del concordato, cui l’azienda era ricorsa a dicembre e ne aveva ottenuto l'ammissione dal tribunale a fine maggio.
Da precisare che quello di Safop è un concordato in continuità d’impresa: la gestione resta in mano all’attuale proprietà, la cinese Bejing jingcheng machinery electric holding. (g.s.)
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