PORDENONE. Davanti a lui un’opzione: «Una settimana al mare in Puglia», racconta. No, troppo scontata. Una laurea va onorata nobilmente, magari con un gesto significativo. Cosa ci si ricorda, poi, in un futuro?
Così, Edoardo Piccinin, 23enne di Azzano Decimo, si regala un mese che rimarrà ben impresso nella memoria. Il neo-dottore in Economia e management all’università di Trento, infatti, inforcherà stamani la sua bicicletta e partirà alla volta di Barcellona.
Quasi 1.500 chilometri su due ruote, con diverse tappe intermedie, dove si fermerà a trovare amici, parenti, visiterà città e conoscerà gente. «Un viaggio – spiega – anche per conoscere meglio me stesso».
Edoardo ha la mente attiva e il cuore caldo. Perché è con un mix così che puoi prendere una decisione simile, una scelta di introspezione, sport, cultura, amicizia, affetto, avventura. «Soltanto un tour in bicicletta poteva lasciarmi qualcosa di unico. Così ho deciso di organizzare questa attraversata. Che sinceramente, almeno un po’, mi spaventa. Ma è anche questo il bello».Le tappe sono già segnate: Venezia la prima, quindi Vicenza, Desenzano del Garda, Piacenza, Vercelli, Mont-Jovet e Courmayeur per quanto riguarda l’Italia. Poi, sconfinando in Francia, Aix-les-Bains e Lione, la città in cui ha fatto l’Erasmus nel 2013.
«Una città dove ho trascorso 9 mesi – racconta – e che per me rappresenta un capitolo ancora aperto. Voglio vedere cos’è cambiato, e come sono cambiati i tanti amici che ho ancora e che ritroverò. Non vedo l’ora di arrivare». Tempo previsto? Due settimane. Dopodiché, il mirino si sposta verso Barcellona, dove si trova un amico: l’itinerario di massima è da definire, ma Edoardo passerà per la Provenza, regione in cui aveva trascorso le vacanze da piccolo.
Ma è pronto per 1.500 chilometri in bici? «Mi sarei potuto allenare di più – sorride –. Se avrò bisogno di riposarmi, però, prenderò il mio tempo: non ho fretta. L’unica cosa di cui non vedo l’ora è partire: sono eccitato». Bicicletta equipaggiata, valigie ai lati della ruota posteriore e, dove non dormirà da amici e parenti, ci sono campeggi pronto ad accoglierlo. In Italia tornerà in aereo, naturalmente... Pronto per la sua nuova fase di vita.
«Non so cosa farò dopo – spiega –: questo viaggio mi aiuterà a capire anche questo. Vorrei fare un master in Business and administration all’estero dal prossimo febbraio. Prima, mi piacerebbe trovare uno stage. Altrimenti, riparto in bici», chiude, scherzando. Ma sino a un certo punto...
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