Polemica sui soldi per il referendum e sulla segnaletica
AZZANO DECIMO. L’opposizione non ha digerito la notizia che le spese per il referendum sulla fusione tra Azzano Decimo e Pravisdomini ammontino a 83 mila euro. Referendum. «La maggioranza – ricorda...
AZZANO DECIMO. L’opposizione non ha digerito la notizia che le spese per il referendum sulla fusione tra Azzano Decimo e Pravisdomini ammontino a 83 mila euro.
Referendum. «La maggioranza – ricorda Massimo Piccini (Pdl) – aveva reso noto che l’impegno per la propaganda del sì era di 45 mila euro, i costi per i seggi 7 mila. Non ci sono soldi per nulla, non si possono fare quattro strisce di segnaletica e alla fine si scopre che viene speso denaro allegramente. Sono a disposizione dei Comuni per le fusioni, dunque possono essere scialacquati? I soldi ci sono, ma vengono utilizzati male». Solo 45 mila euro, replica Putto, «sono imputabili alla promozione del sì. Tutto il resto sono spese di gestione per uffici, seggi e straordinari elettorali del personale. La Regione promuove i referendum in tutti i comuni, anche in quelli di destra».
Cavalcavia e telecamere. L’opposizione ha chiesto lumi sulla segnaletica di divieto di percorrenza del cavalcavia di Cesena per i mezzi pesanti. «I cartelli sono ancora oscurati e incompleti – ha fatto presente Piccini -. Senza questi ultimi i camion non hanno lo spazio per fare inversione, in prossimità del cavalcavia, vicino al quale ci sono pure attività produttive». Il comandante della polizia locale, Angelo Segatto, riferisce che ieri i segnali del cavalcavia sono stati resi visibili. L’installazione dei cartelli prima del cavalcavia verrà invece sollecitata a Autovie Venete. Si è fatto presente che da tempo le telecamere di Tiezzo e Corva sono in tilt, per scariche elettriche: «Il dispositivo di Corva è stato inviato alla ditta per la sistemazione – ha riferito Segatto -. A Tiezzo ora è tutto a posto». (a.s.)
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