Pacifisti in Base “zittiti” da jet e rasaerba
Aviano: tra sorvoli e decespugliatori, nell’anniversario dell’atomica a Nagasaki chiesta un’esercitazione contro il rischio nucleare

AVIANO. Tra decespugliatori e sorvoli di caccia F 16, il mondo pacifista si è riunito davanti all’aeroporto Pagliano e Gori di Aviano nell’anniversario della bomba atomica su Nagasaki.
Atomiche. Dal Veneto è arrivata una delegazione di pacifisti in bicicletta, partiti da Longare venerdì sera. Una lunga colonna di ciclisti che dalla parrocchia di Vallenoncello ha raggiunto la base.
La colonna ha creato qualche disagio al traffico lungo la strada Aviano Pordenone. Appuntamento davanti all’aeroporto: un centinaio i presenti tra cui i rappresentanti delle amministrazioni di Azzano Decimo, Aviano, Casarsa della Delizia, Carbonera (Treviso) e Aiello del Friuli. Tema della riflessione “Violenza, sistema mondiale”.
Coincidenze. Al 31° Fighter Wing avevano programmato una serie di attività. Prima gli operai hanno cominciato a tagliare l’erba lungo la rete dell’aeroporto: «Ringraziamo gli operai che stanno tagliando l’erba» ha detto don Giacomo, mentre don Piergiorgio Rigolo ha detto che «anche questo non ci turba».
Ma poco dopo se ne sono andati. Nulla, invece, si è potuto fare con gli F 16 che si sono levati durante la manifestazione, con una concentrazione negli ultimi minuti. I relatori si sono dovuti interrompere alcune volte mentre qualcuno evidenziava che «è il loro modo di salutarci». Coincidenze?
Riflessione. E’ partita dalle atomiche e dalle guerre, per abbracciare tutti i temi della attualità, a partire dall’immigrazione.
«Non siamo qui per ripetere un rito legato a un obbligo morale – ha detto don Pierluigi Di Piazza –, ma perché è fondamentale vivere la memoria delle vittime e anche la memoria di chi è stato artefice. Hanno una relazione con la vita di oggi».
E sull’immigrazione ha ricordato “la violenza che costringe a partire, guerre, disastri naturali e carestie le cui responsabilità del nostro mondo sono evidenti».
Quello che manca, e che preoccupa il mondo della non violenza, sono i “progetti discutibili” per l’accoglienza. E una critica è stata mossa anche ai provvedimenti del Comune di Pordenone in tema di immigrazione e accattonaggio.
Petizione. Sarà riproposta la petizione per chiedere un’esercitazione per affrontare un eventuale rischio nucleare. «Il nuovo sindaco Ciriani – hanno detto – manifesta l’intenzione di presidiare il territorio per renderlo a misura di famiglia e di anziano, occuparsi di decoro allontanando i poveri, tenere le luci accese di notte.
Iniziative che ridurrebbero realmente il senso di insicurezza e avrebbero valore se non venisse considerato un pericolo assoluto come quello nucleare?»
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