Presi gli spacciatori della spiaggia
Due richiedenti asilo arrestati a Bibione. Hascisc nascosto nei risvolti dei pantaloni e fra le natiche

SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO. Avevano nascosto i dischetti di hascisc nei risvolti dei pantaloni e fra le natiche, in dosi pronte per lo smercio. I carabinieri della Compagnia di Portogruaro, che erano sulle loro tracce da tempo, li hanno sorpresi martedì sera in centro a Bibione, nella zona di piazzale Zenith, fulcro della movida notturna della popolare località balneare molto frequentata anche dai pordenonesi.
Sono finiti così in manette due richiedenti asilo, ospiti del Cif di San Michele al Tagliamento in via delle Colonie: Oumar Diallo e Pa Bojang, entrambi di 21 anni. Addosso avevano l’uno circa 7 grammi, l’altro 13 grammi di hascisc.
Dopo l’arresto per l’ipotesi di reato di detenzione di droga ai fini di spaccio, i carabinieri della Compagnia di Portogruaro, ai comandi del capitano Michele Laghi, hanno perquisito anche le loro stanze al centro di accoglienza, trovando altri 26 grammi di hascisc nelle disponibilità di Bojang. CIn tutto sono stati posti sotto sequestro 31 dosi per 45,58 grammi di stupefacenti. I due cittadini stranieri hanno trascorso la notte in una cella di sicurezza nella caserma di Bibione.
Oggi sarà celebrata l’udienza di convalida dell’arresto dinanzi al gip Roberta Bolzoni. Diallo e Bojang saranno assistiti dall’avvocato Matteo Brovedani del foro di Pordenone.
È in carcere a Pordenone invece Samir Fikari, algerino di 37 anni, arrestato dai carabinieri della stazione di Bibione per possesso e fabbricazione di documenti falsi lunedì mattina. Ieri il gip Bolzoni ha confermato la custodia cautelare in carcere richiesta dal pm Zaina.
Spiagge sicure, dunque, grazie ai controlli rafforzati dell’Arma. Non è sfuggito il pernottamento in un hotel di un uomo dal nome arabo che aveva però fornito un documento di identità emesso dal Belgio e aveva voluto pagare in contanti.
Dettagli che fanno pensare in un clima denso di tensioni internazionali. Così dai controlli i carabinieri hanno accertato che l’uomo non era affatto un cittadino belga e che il suo documento non era stato mai rilasciato dalle autorità competenti di quello Stato. Anzi, a quelle autorità Fikari era noto per i numerosi alias e sul suo capo pendeva già una denuncia per utilizzo di documenti fasi e usurpazione di identità.
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