Electrolux: sciopero l’8 marzo, ma solo a Susegana
Lo “Sciopero internazionale delle donne”, contro la violenza e le discriminazioni di genere, varcherà anche i cancelli del gruppo Electrolux, ma non a Porcia. Se a Susegana si sono già registrate...
Lo “Sciopero internazionale delle donne”, contro la violenza e le discriminazioni di genere, varcherà anche i cancelli del gruppo Electrolux, ma non a Porcia. Se a Susegana si sono già registrate diverse adesioni, anche di delegate della Fium Cgil, a Pordenone si sono preferite altre iniziative.
«La ragione è semplice – spiega il segretario provinciale della Fiom Cgil, Maurizio Marcon –. L’iniziativa dello sciopero è stata proposta dai Cobas e alcuni delegati hanno comunque deciso di partecipare in modo autonomo, ma non c’è il sostegno del sindacato. Noi crediamo che lo sciopero sia uno strumento di lotta che va utilizzato per protestare o esprimere solidarietà, ma siamo convinte che sulla violenza di genere e più in generale sulle tematiche che riguardano la parità tra uomo e donna non servano iniziative spot ma semmai un percorso continuo e costante. Come Cgil abbiamo promosso diverse iniziative, anche di carattere culturale».
A Susegana, invece, ci sraà l’adesione di diverse lavoratrici e di lavoratori. «All’Electrolux dove lavoriamo ci dicono che le discriminazioni di genere, cioè verso le donne – si legge in una nota – non ci sono. E’ apparentemente vero, ma: le donne sono più del 50 per cento del totale occupati, ma quelle in posizioni di comando sono poche unità in rapporto agli uomini; le donne, pur essendo più del 50 per cento delle operaie sono meno del 20 per cento di coloro che percepiscono superminimi, tra tutti coloro che li ricevono; le donne sono più del 50 per cento ma sono oltre l’80 per cento di chi è colpito da malattie professionali da movimenti ripetuti e lavori usuranti». Stessa sproporzione «nei premi aziendali da migliaia di euro che saranno pagati il 10 marzo».
Lo sciopero internazionale non interessa solo Electrolux ma è rivolto a tutti i dipendenti italiani pubblici e privati. A promuovere l’iniziativa e a sensibilizzare i sindacati è anche il movimento “Non una di meno” che, nel proprio sito, fornisce l’indicazione a tutte le lavoratrici per poter aderire. «La comunicazione dell’astensione arriverà all’azienda direttamente dalla Commissione di Garanzia, dalla Regione o dalla propria associazione datoriale; è comunque possibile, soprattutto per il comparto privato, fornire al datore di lavoro – che neghi di aver ricevuto l’avviso – eventuale copia dell’indizione e articolazione dello sciopero nel proprio settore. Puoi contattarci per averne copia».
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