Casarsa, morì a 23 anni: è battaglia sulle perizie
Simona Trapani stava andando al lavoro quando si scontrò con un autoarticolato. Il pm: processate l’autista del tir

CASARSA. È battaglia di perizie in udienza preliminare sulla dinamica dell’incidente che ha costato la vita, il 9 ottobre del 2015, alla 23enne morsanese Simona Trapani.
La giovane stava andando al lavoro, all’alba, al volante della sua Fiat Panda rossa, quando è avvenuto lo scontro con un autoarticolato all’incrocio dei Tortiglioni di Casarsa della Delizia. Quel venerdì sarebbe stato l’ultimo giorno di lavoro per Simona alla casa di riposo di Zoppola.
Il pm Annita Sorti, titolare dell’inchiesta, ha chiesto il rinvio a giudizio per Paul Del Colle, 53 anni, inglese residente ad Aviano, con l’accusa di omicidio colposo. Il caso è approdato in udienza preliminare dinanzi al gup Piera Binotto.
Si sono confrontati i due consulenti tecnici, il perito del pm Giuseppe Monfreda e l’ingegner Pierluigi Zamuner. La tesi accusatoria sostiene che se l’autoarticolato avesse mantenuto una velocità di 50 chilometri orari l’impatto fra i due veicoli si sarebbe evitato.
Che cosa dice l’accusa? Del Colle stava percorrendo la Pontebbana alla guida di un autoarticolato Iveco Eurotech con semirimorchio.
All’incrocio con la provinciale 1 (regolato a quell’ora, le 5.30 del mattino, dai semafori a luce gialla intermittente) è entrato in collisione con la Fiat Panda condotta da Simona Trapani, che da destra si è immessa sulla statale 13.
Secondo la Procura l’autista del mezzo pesante ha violato l’obbligo di usare la massima prudenza al fine di evitare incidenti e l’obbligo di regolare la velocità per l’ora notturna in presenza di un incrocio. Secondo la tesi accusatoria, supportata dai rilievi, il mezzo pesante avrebbe superato di 20 chilometri orari il limite massimo di velocità consentito in quel punto.
Quando il conducente dell’autoarticolato ha iniziato a rallentare, alla vista della Panda, secondo la consulenza dell’ingegner Monfreda, stava procedendo a circa 70 chilometri orari. Sull’asfalto sono stati notati segni di frenata per quasi 14 metri, arrivando all’impatto con l’utilitaria a una velocità di 40 chilometri orari
Gli inquirenti hanno rilevato che Simona Trapani, invece, avrebbe omesso di dare la precedenza all’autoarticolato, che procedeva sulla strada principale. Circostanza alla quale con tutta probabilità intende appellarsi la difesa dell’imputato. Il giudice per le indagini preliminari Binotto ha rinviato l’istruttoria a giugno.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori