È morto mercoledì mattina, nella sua abitazione di Cordenons, il manager Aniceto Canciani, braccio destro di Gianmario Rossignolo in Electrolux Zanussi. Aveva 81 anni e lascia la moglie Annamaria Vampa e la figlia Stefania.
Nato a Vergnacco di Reana del Rojale, Aniceto Canciani aveva mosso i primi passi nel mondo della finanza come direttore di banca a Nimis. Negli anni Sessanta l’ingresso in Zanussi, come funzionario, allora guidata da Lamberto Mazza, quindi la scalata professionale sino alla direzione degli affari generali e delle relazioni esterne, ruolo che lo mise in contatto con i potenti del mondo. Nonostante questo, rimase saldo e costante il suo legame col territorio, con il tessuto sociale e politico di Pordenone, in particolare.
Fu un grande mediatore, soprattutto nei momenti in cui Rossignolo presidente e Carlo Verri amministratore delegato (che poi sarebbe passato ad Alitalia) stavano trattando il salvataggio della Zanussi. Il manager piemontese dal 1984 al 2002 fu alla guida della multinazionale in Italia. Era l’uomo di fiducia della famiglia Wallemberg, azionisti di riferimento, e Aniceto Canciani, lo seguiva come un’ombra, durante le riunioni di vertice a Stoccolma, al Grand Hotel. Ieri Rossignolo ha inviato un messaggio di cordoglio alla famiglia ed ha ricordato con commozione la figura del suo principale collaboratore.
Pragmatico, quando Electrolux divenne dominante nella compagine azionaria rispetto a Zanussi, lanciò una pubblicità a livello nazionale per rassicurare il mondo finanziario, manageriale e gli stessi dipendenti: «Electrolux Zanussi, più forti insieme». Era tifosissimo dell’Udinese, ma, ironia della sorte, tra le prime cose che fece la multinazionale fu di dismettere le quote di partecipazione nella società bianconera.
Cattolico, «fu l’artefice – ricorda Sebastiano Puglisi, già responsabile delle pubbliche relazioni di Electrolux – della visita di Giovanni Paolo II a Porcia nel 1992, in occasione dell’inaugurazione della nuova fabbrica». Gli svedesi, inizialmente, faticavano a comprendere la presenza di un pontefice all’evento, ma fu Gianmario Rossignolo a convincerli.
Per conto della multinazionale diresse anche Villa Ottoboni sino alla vendita, amministratore delegato della compagnia assicurativa Infinas e vicepresidente di Confindustria.
Uscito da Elecrolux continuò il suo impegno sociale e politico. Eletto vicepresidente di Mediocredito nel 1999, indicato dalla Regione (presidente Aldo Boschi), fu confermato nel 2002 con la presidenza di Gastone Parigi; nel 2007, con l’ingresso di un fondo francese, entrò anche nel consiglio di amministrazione della Calligaris spa di Manzano.
Nel 1997, avvicinatosi a Forza Italia, fu “sondato” per sfidare, alla guida del centrodestra, l’allora sindaco uscente della Lega nord Alfredo Pasini, ma declinò la proposta. Dal 1972 al 1975, con sindaco Lucio Candotti, fu consigliere comunale nelle file della Democrazia cristiana e assessore ai lavori pubblici a Cordenons. Impeccabile nel vestire, sempre in abito, non smise mai di frequentare le strade di Pordenone, dove si rilassava con lunghe passeggiate.
«Ho perso un caro amico», dice Michelangelo Agrusti, presidente di Unindustria. «Aniceto è stato una persona perbene, mite, di riferimento per Pordenone e per la grande industria. I grandi interventi passavano attraverso lui». Anche il sindaco emerito Alvaro Cardin ricorda una figura «che si è impegnata molto per la comunità. La scelta di Rossignolo di chiamarlo al suo fianco è stata la dimostrazione della sua grande sensibilità verso la comunità locale» e il mondo dello sport, del basket in particolare.
Tra le sue ultime uscite pubbliche, l’anno scorso a Pordenonelegge. Gianmario Rossignolo presentò il suo libro di memorie e citò e ringraziò solo un collaboratore: «Il mio amico Aniceto».
Un paio di curiosità. Si ricorderà della scoperta, dodici anni fa, di una cimice nell’auto istituzionale dell’allora presidente della Provincia Elio De Anna. L’esponente azzurro sospettò che potesse essere stata posizionata mentre si trovava a una cena con Aniceto Canciani e l’allora consigliere provinciale Nicola Zille alla Ciotola di Porcia.
Ancora, accusato di illecito finanziamento ai partiti per conto della Zanussi, nel 2001 la sua posizione fu dichiarata prescritta. Non si accontentò della soluzione “neutra”: sapendo di essere innocente, impugnò la sentenza e, infatti, quattro anni dopo, venne assolto con formula piena dalla Corte d’appello di Trieste. I funerali di Aniceto Canciani verranno celebrati venerdì alle 15 nella chiesa di Santa Maria maggiore a Cordenons dove giovedì, alle 19.30, verrà recitato un rosario di suffragio.
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