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Spariscono i cani, c’è paura. Gli animalisti: allarme furti

Segnalazioni di esemplari scomparsi, gli ultimi casi a Brugnera e Camolli-Casut. Le associazioni mettono in guardia: «Fenomeno in espansione grazie a Internet»

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BRIGNERA. Le bassotte Olivia e Penelope sono sparite a Maron, un husky è scomparso a Camolli-Casut, e sono gli ultimi casi. Altri cani mancano all’appello tra Brugnera e Sacile. Tra le ipotesi c’è quella di furti anche su commissione.

Il fenomeno nell’area anglosassone è conosciuto come “dog flipping”, in pratica i cani vengono sottratti ai legittimi proprietari per essere rivenduti, specie se cuccioli o di razze particolarmente richieste. «Soprattutto in periferia vengono portati via cani anche dai giardini delle abitazioni – hanno affermato gli animalisti di Meta – Se si tratta di cani di razza si sospetta che possano essere venduti anche online». La speranza è di un fenomeno estraneo ai casi segnalati nell’area liventina. L’attenzione resta comunque alta.

«Si sta diffondendo la pratica illegale di rubare i cani per rivenderli in internet e trarne un facile guadagno» gli animalisti hanno lanciato l’allarme. Il fenomeno appare in espansione, anche nel nostro Paese. I quattrozampe più a rischio sono quelli di razza, magari forniti di pedigree, in quanto hanno un elevato valore commerciale, che può arrivare anche a qualche migliaio di euro. E non ci sono soltanto i privati. Un furto era stato segnalato qualche anno fa in un negozio di animali nel sacilese.

La razza al top dell’interesse nei traffici illeciti è il pitbull: viene spesso utilizzato nei combattimenti clandestini. Nella lista ci sono anche yorkshire, chihuahua, bulldog, bassotti, husky, shih tzu e pastori tedeschi. I cani rapiti sono posti in vendita anche sui siti online degli annunci: anonimi quanto basta per garantire l’impunità, spesso piazzati a prezzi inferiori rispetto a quelli sul mercato.

«In Italia si stimano in diverse migliaia i cani rapiti in anno – hanno evidenziato alcuni animalisti – La raccomandazione è di non lasciare mai l’amico a quattrozampe legato fuori dai negozi o in auto, oppure in giardino quando non c’è nessuno in casa. Ma anche di non lasciarlo girare libero e lontano dal padrone in strada».

I cani sono un capitale affettivo inestimabile che va preservato. «Apriamo la campagna contro i botti nelle festività – ha detto Giuseppina Malaponti dell’Oipa – I petardi e fuochi artificiali provocano la fuga dei cani a Capodanno: scappano impauriti e si perdono». Sei cani in fuga dai botti di Capodanno erano stati il bilancio provinciale nelle festività di un anno fa. Il servizio di cinovigilanza dei volontari di “Mi fido di te” rappresenta un’importante risorsa per rintracciare gli animali smarriti e salvarli.

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