Le analisi certificano: il Meduna è balneabile
Per Arpa e Azienda sanitaria il torrente vanta alla sorgente acque di qualità eccellente
1 minuto di lettura

TRAMONTI DI SOTTO. Il Meduna è l’unico torrente ufficialmente balneabile della provincia di Pordenone. Anche quest’anno è stato infatti approvato l’elenco delle acque formalmente adatte ai bagni. Formalmente perché ciò non implica che altri siti non siano idonei. Come spiegato dalla Regione, prima di un riconoscimento ufficiale occorre svolgere analisi e campionature per quattro anni consecutivi. Il costo è particolarmente elevato per i Comuni interessati e ciò ha spinto l’agenzia per la protezione dell’ambiente e quelle sanitarie a limitare lo screening ad alcuni specifici tratti di greto.
Nel Pordenonese rientrano in graduatoria solo Tramonti di Sotto e Meduno. In entrambi i casi è stato monitorato il Meduna e in Val Tramontina la qualità dell’acqua si è aggiudicata addirittura la classe regina. All’altezza del camping il torrente presenta infatti delle caratteristiche di eccellenza che scemano al “buono” a ponte Navarons. «Siamo felicissimi per questo ennesimo riconoscimento – ha commentato il sindaco Giampaolo Bidoli –. Tramonti ha bisogno di essere apprezzata a livello nazionale per i suoi luoghi incontaminati. Il Meduna è un must di questa zona anche per i turisti stranieri. Poter contare su una certificazione di eccellenza dà nuovo slancio ai progetti di sviluppo». Bidoli conferma la volontà di non ampliare le analisi ad altre anse del fiume. «Non possiamo affrontare gli oneri di bilancio che ne deriverebbero». Vi sono, ad ogni modo, dei tratti in direzione della sorgente che da secoli sono ritenuti curativi dalla popolazione locale.
Un anno fa aveva suscitato scalpore la notizia della pubblicazione di un elenco così ristretto, soprattutto in quelle comunità alpine che da sempre annoverano spiagge sassose frequentatissime durante l’estate. Proteste ufficiali si levarono da Barcis, Claut e Vito d’Asio. La normativa suddivide i greti in due tipologie: quelle dove è vietato tuffarsi per ragioni di sicurezza o igienico – sanitarie e quelle destinate in via formale alla balneazione. Tutte le altre porzioni di alvei (e sono la maggioranza) rappresentano zone grigie dove residenti e turisti continuano a stazionare d’estate, ma senza alcun provvedimento che riconosca l’idoneità del sito. «Sarebbe piuttosto il caso che la Regione estendesse l’elenco al vicino territorio di Tramonti di Sopra nell’ottica di una condivisione generale del fenomeno turistico», ha concluso Giampaolo Bidoli.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Nel Pordenonese rientrano in graduatoria solo Tramonti di Sotto e Meduno. In entrambi i casi è stato monitorato il Meduna e in Val Tramontina la qualità dell’acqua si è aggiudicata addirittura la classe regina. All’altezza del camping il torrente presenta infatti delle caratteristiche di eccellenza che scemano al “buono” a ponte Navarons. «Siamo felicissimi per questo ennesimo riconoscimento – ha commentato il sindaco Giampaolo Bidoli –. Tramonti ha bisogno di essere apprezzata a livello nazionale per i suoi luoghi incontaminati. Il Meduna è un must di questa zona anche per i turisti stranieri. Poter contare su una certificazione di eccellenza dà nuovo slancio ai progetti di sviluppo». Bidoli conferma la volontà di non ampliare le analisi ad altre anse del fiume. «Non possiamo affrontare gli oneri di bilancio che ne deriverebbero». Vi sono, ad ogni modo, dei tratti in direzione della sorgente che da secoli sono ritenuti curativi dalla popolazione locale.
Un anno fa aveva suscitato scalpore la notizia della pubblicazione di un elenco così ristretto, soprattutto in quelle comunità alpine che da sempre annoverano spiagge sassose frequentatissime durante l’estate. Proteste ufficiali si levarono da Barcis, Claut e Vito d’Asio. La normativa suddivide i greti in due tipologie: quelle dove è vietato tuffarsi per ragioni di sicurezza o igienico – sanitarie e quelle destinate in via formale alla balneazione. Tutte le altre porzioni di alvei (e sono la maggioranza) rappresentano zone grigie dove residenti e turisti continuano a stazionare d’estate, ma senza alcun provvedimento che riconosca l’idoneità del sito. «Sarebbe piuttosto il caso che la Regione estendesse l’elenco al vicino territorio di Tramonti di Sopra nell’ottica di una condivisione generale del fenomeno turistico», ha concluso Giampaolo Bidoli.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori