A Pordenone il Bambinello caso politico
L’imam contrario, il Comune a favore E gli istituti agiscono in ordine sparso
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Il presepe 2017 separa scuole e religioni a Pordenone: l’imam Mohamed Hosny ha puntato il dito sulla Natività nelle aule multietniche ma il consigliere comunale delegato all’istruzione Alessandro Basso ha risposto picche. Il dettaglio? Il tasso degli alunni stranieri islamici è al 15 per cento, ma Basso ha acceso il verde alla Natività. Voci fuori dal coro? Quella di Taher Djafarizad vertice dell’associazione “Meda Day” che ha chiesto all’imam Hosny un confronto pubblico. «Faccia a faccia sui problemi reali con l’imam di Pordenone: la tradizione millenaria del presepe va rispettata – ha incalzato Djafarizad –. Trovi il coraggio di parlare della condizione femminile islamica».
Il partito dell’albero
«L’albero è un bellissimo simbolo del Natale nelle scuole: per tutti – ha valutato l’imam Hosny –. Per quanto riguarda la croce o un simbolo di chiara identità religiosa come il presepe, invece, nelle scuole è meglio evitarli». Pareti e addobbi “laici” in aula, quindi. «Penso che sia meglio evitare di allestire i simboli di tutte le religioni a scuola: siano islamici, buddhisti, induisti e cristiani o protestanti – ha indicato la guida spirituale di tremila islamici nel Friuli Occidentale –. Questo, nel massimo rispetto per tutte le fedi e tutte le religioni».
Il partito del presepe
Basso va avanti con la Natività nelle quattro scuole che dirige: Isis Marchesini e Ipsia Della Valentina a Sacile, Ipsia Carniello a Brugnera poi istituto comprensivo a Prata. Per Basso è una scelta di rispetto per l’identità e la tradizione culturale. «Non ho dato indicazioni alle scuole di Pordenone – Basso ha escluso scelte amministrative sui simboli del Natale in classe –. Da dirigente ho invece scelto con piena convinzione e sostegno del mio staff di allestire il presepe come scuola come simbolo culturale, storico, religioso». E ancora. «Non sono assolutamente d’accordo con l’imam di Pordenone – va giù duro –. Hosny non rappresenta una guida religiosa per noi cattolici: abbiamo altri punti di riferimento nella nostra chiesa».
Nelle scuole
Tanti presepi in aule e bidellerie. «Statuine antiche nel liceo Galvani – ha confermato la dirigente Laura Borin – e presepi anche nell’Ic a Caneva». Nel liceo Grigoletti presepi in allestimento. «Una tradizione confermata», ha detto la dirigente Ornella Varin. Nel Leopardi-Majorana la dirigente Tassan Viol ha una collezione di presepi. «Natale – valuta – è una festa cristiana». Atei e agnostici non ci stanno.
«Basso non può parlare a nome dei cittadini – spiega Loris Tissino, che coordina Uaar a Pordenone – tanti non sono cristiani». Albero o presepe? «L’invito che il consigliere delegato all’istruzione Basso vuole mandare alle scuole di Pordenone affinché vengano allestiti presepi e alberi di Natale – ha concluso Tissino – non piace al nostro circolo di Pordenone». Per Shamir abd al Meguid musulmano e nel direttivo della moschea, la soluzione è bipartisan. «Tolleranza a scuola – ha detto – ma non integrazione religiosa».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il partito dell’albero
«L’albero è un bellissimo simbolo del Natale nelle scuole: per tutti – ha valutato l’imam Hosny –. Per quanto riguarda la croce o un simbolo di chiara identità religiosa come il presepe, invece, nelle scuole è meglio evitarli». Pareti e addobbi “laici” in aula, quindi. «Penso che sia meglio evitare di allestire i simboli di tutte le religioni a scuola: siano islamici, buddhisti, induisti e cristiani o protestanti – ha indicato la guida spirituale di tremila islamici nel Friuli Occidentale –. Questo, nel massimo rispetto per tutte le fedi e tutte le religioni».
Il partito del presepe
Basso va avanti con la Natività nelle quattro scuole che dirige: Isis Marchesini e Ipsia Della Valentina a Sacile, Ipsia Carniello a Brugnera poi istituto comprensivo a Prata. Per Basso è una scelta di rispetto per l’identità e la tradizione culturale. «Non ho dato indicazioni alle scuole di Pordenone – Basso ha escluso scelte amministrative sui simboli del Natale in classe –. Da dirigente ho invece scelto con piena convinzione e sostegno del mio staff di allestire il presepe come scuola come simbolo culturale, storico, religioso». E ancora. «Non sono assolutamente d’accordo con l’imam di Pordenone – va giù duro –. Hosny non rappresenta una guida religiosa per noi cattolici: abbiamo altri punti di riferimento nella nostra chiesa».
Nelle scuole
Tanti presepi in aule e bidellerie. «Statuine antiche nel liceo Galvani – ha confermato la dirigente Laura Borin – e presepi anche nell’Ic a Caneva». Nel liceo Grigoletti presepi in allestimento. «Una tradizione confermata», ha detto la dirigente Ornella Varin. Nel Leopardi-Majorana la dirigente Tassan Viol ha una collezione di presepi. «Natale – valuta – è una festa cristiana». Atei e agnostici non ci stanno.
«Basso non può parlare a nome dei cittadini – spiega Loris Tissino, che coordina Uaar a Pordenone – tanti non sono cristiani». Albero o presepe? «L’invito che il consigliere delegato all’istruzione Basso vuole mandare alle scuole di Pordenone affinché vengano allestiti presepi e alberi di Natale – ha concluso Tissino – non piace al nostro circolo di Pordenone». Per Shamir abd al Meguid musulmano e nel direttivo della moschea, la soluzione è bipartisan. «Tolleranza a scuola – ha detto – ma non integrazione religiosa».
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