Ora tocca ai sindaci. Dopo l’assemblea pubblica promossa dalle categorie economiche, dopo la lettera inviata al presidente della Regione e dopo la mozione presentata in consiglio regionale (prima firmataria Mara Piccin), è l’ora del territorio. E se, come emerso tante volte, i Comuni sono il punto di raccordo tra le istituzioni nazionali e regionali e i cittadini, allora una lotta che punti al riconoscimento della dignità di un territorio e della sua gente non può non passare attraverso le assemblee cittadine.
I sindaci di Valvasone Arzene, Markus Maurmair, di San Giorgio della Richinvelda, Michele Leon, e di Zoppola, Francesca Papais, hanno inviato ai colleghi dei municipi pordenonesi (sono 50 in tutto i Comuni) la bozza di un ordine del giorno che sostiene nei contenuti le richieste già avanzate dalle categorie al presidente Fedriga. Non solo: per dare un segno istituzionale, i consigli sono invitati a riunirsi rinunciando al gettone di presenza.
I sindaci chiedono di sottoporre all’approvazione il documento «da parte del tuo Consiglio comunale da riunire in seduta straordinaria e specifica entro il prossimo 20 luglio 2018 in ragione dell’imminente definizione della vicenda, valutando al contempo di proporre ai consiglieri di rinunciare al gettone di presenza, in segno di responsabilità istituzionale».
Il teso propone di «di impegnare l’amministrazione comunale e in particolare la giunta a porre in essere ogni utile azione e iniziativa per fare in modo che il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, in attuazione delle norme statutarie, solleciti il Governo, sentita la Commissione paritetica, all’emanazione di un decreto legislativo che attribuisca alla Regione Friuli Venezia Giulia competenza in materia di organizzazione territoriale delle Camere di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura».
Richiesto analogo impegno «per fare in modo che il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia inviti il ministero per lo Sviluppo economico a disporre la sospensione del procedimento di accorpamento delle Camere di commercio di Udine e Pordenone e la prorogatio degli organi delle due Camere di Commercio per un arco temporale massimo di un anno». Viene inoltre chiesto alle giunte comunali di trasmettere l’ordine del giorno al Presidente della Regione». L’obiettivo è far arrivare a Trieste 50 istanze, a dimostrazione dell’unità di intenti del territorio. —