È morto domenica sera, 19 agosto, all’ospedale di Udine il 61enne Alfiero Scarpat, imprenditore edile in pensione con la passione per il volo. Poche ore prima, verso le 10.30, il suo ultraleggero Zlin Aviation Savage biposto si era schiantato in un campo agricolo a Polcenigo, a poca distanza dalla casa di Scarpat, che abitava nella frazione di San Giovanni. Le sue condizioni erano apparse subito gravissime
Ancora da accertare le cause dell’incidente. Un testimone ha riferito ai carabinieri di aver visto pochi secondi prima dello schianto il piccolo aereo volare a una quota molto bassa, con il motore che emetteva un rumore “fiacco”, come se stesse perdendo potenza.
L’ultraleggero ha effettuato una virata a velocità sempre più ridotta, fino a stallare mentre si trovava sopra il campo agricolo, in un punto lontano da edifici, in una zona che si trova dietro l’abitato di Vigonovo, tra vigne e frutteti. A quel punto il velivolo è andato giù: il primo impatto con l’ala sinistra, che si è piegata, poi l’aereo si è schiantato frontalmente al suolo, compiendo uno scarrocciamento di circa due metri. Infine, la coda si è sollevata dopo un’ulteriore rotazione.
Immediati sono scattati i soccorsi. I vigili del fuoco hanno avviato un’operazione di salvataggio complessa e che ha richiesto la massima urgenza. Il 61enne, cosciente ma impossibilitato a muoversi per le gravissime lesioni, era rimasto incastrato tra le lamiere e dal serbatoio era in corso una fuoriuscita consistente di carburante. Una situazione che rischiava dunque di diventare pericolosa. I vigili del fuoco sono però riusciti tempestivamente a estrarre il pilota utilizzando le pinze oleodinamiche e a mettere in sicurezza il serbatoio e quello che restava dell’aereo, scongiurando il pericolo di un incendio.
A prestare le prime cure a Scarpat è stata l’équipe medica dell’elisoccorso: l’uomo, come detto, era cosciente ma le sue condizioni apparivano molto gravi. In particolare aveva riportato fratture multiple a bacino e femore. Il paziente è stato stabilizzato, intubato e caricato sull’elicottero che è decollato in codice rosso verso l’ospedale di Udine dove Scarpat è stato ricoverato per essere sottoposto a intervento chirurgico. Accolto in terapia intensiva, in serata è purtroppo deceduto.
Per ricostruire la dinamica dell’incidente sono intervenuti i carabinieri del nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Sacile, ai comandi del maresciallo Bernardo Muratori, e sono state acquisite le prime testimonianze. Nel prosieguo degli accertamenti saranno impegnati anche i militari dell’Arma della stazione di Polcenigo.
Scarpat era salito poco prima delle 10 a bordo del suo ultraleggero, nell’aviosuperficie privata di Cinto che frequentava da diversi anni. Un velivolo Zlin Aviation Savage dalla livrea bianca, blu e celeste, con un particolare a caratterizzare la carlinga: la riproduzione dell’iconica foto di Che Guevara. Era decollato in direzione di Polcenigo, ma proprio nelle vicinanze della sua abitazione qualcosa è andato storto. L’ipotesi più probabile appare quella di un’avaria, seguita da un atterraggio d’emergenza non andato a buon fine