Finito il pattinodromo coperto A molti non piace: «Invasivo»
Il “dibattito” su Facebook dopo la conclusione dei lavori L’impianto era atteso da tempo per permettere gli allenamenti invernali
Miroslava Pasquali
PORCIA
L’aspetto estetico della nuova copertura laterale del pattinodromo di via de’ Pellegrini divide l’opinione pubblica purliliese.
L’intervento, eseguito durante l’estate, permetterà finalmente ai tanti atleti che usufruiscono dell’impianto di allenarsi anche con condizioni atmosferiche avverse, e da questo punto di vista nessuno ha da obiettare sulla funzionalità dell’opera. Quel che viene contestato, da alcuni, è l’impatto visivo della nuova costruzione metallica confrontata con la struttura in legno che costituisce l’ossatura del pattinodromo stesso. Un vivace dibattito, al proposito, è nato sulla pagina Facebook “Sei di Porcia se...”, dove i pareri sono agli opposti: c’è chi apprezza il tocco “moderno” dato alla struttura dall’aggiunta di materiale diverso e chi invece trova l’insieme appesantito.
Certo è che l’opera è stata attesa sin troppo dalle società sportive: ci sono voluti sette anni prima che diventasse realtà, e nel frattempo il suo principale sostenitore, il presidente della Libertas Porcia Pierino Gava, morto di recente. È stato lui a spendersi più degli altri per affrettare i tempi dell’intervento, del quale si parla sin dal 2011, ben sapendo quanto sarebbe stato funzionale per gli atleti. I lavori sono stati sostenuti da un contributo regionale di 430 mila euro (comprensivi della progettazione).
Sulla base di questa disponibilità, la passata amministrazione Turchet aveva approvato un progetto del valore di 450 mila euro, mai cantierato per motivi legati, tra gli altri, ai limiti di spesa imposti dal patto di stabilità. Con l’elezione dell’attuale sindaco Giuseppe Gaiarin il progetto è stato inizialmente rivisto in chiave “low cost”, per poi essere nuovamente modificato a seguito di ulteriori approfondimenti dai quali era emerso un grave sottodimensionamento del pattinodromo dal punto di vista della “resistenza” a eventuali terremoti. Di qui la decisione di spendere tutta la somma a disposizione prevedendo però, oltre alla copertura laterale, anche l’adeguamento antisismico. –
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