Dare dignità alle persone in difficoltà, a chi non ha la possibilità di accedere alle catene della grande distribuzione. Con l’Emporio solidale inaugurato ieri in via Montereale, a due passi dalle luci dei negozi del centro e del crocevia dello shopping, la Caritas diocesana assieme alle altre realtà coinvolte ha dato una risposta ai tanti che finora vivevano nell’ombra la loro difficoltà economica.
L’inaugurazione
Dignità è stata una delle parole più ripetute ieri nel corso della cerimonia perché con l’Emporio, a differenza delle tradizionali borse spesa, si passa dal concetto del “ti do quello che ho” al “ti prendi quello che ti serve”.
«Si rientra nella dimensione normale come qualunque di noi che va a fare la spesa – ha sottolineato Andrea Barachino, direttore Caritas –. L’emporio ridona alla persona che non può frequentare le normali catene di supermercati la libertà di fare da sola, di scegliere i prodotti di cui ha necessità».
Quello in cui si trova l’emporio è una sorta di quartiere della solidarietà: attiguo c’è il dormitorio dell’ex locanda Al Sole, la chiesa evangelica, la sede del Nostro pane quotidiano, il Don Bosco. E il vescovo Giuseppe Pellegrini, prima della benedizione, ha sottolineato l’aspetto dell’essere insieme. «Nessuno è rimasto escluso – ha osservato – ma c’è stato il contributo di associazioni, istituzioni, volontari e gli utenti stessi, fruitori del servizio».
A chi è rivolto
Il territorio coinvolto è quello di Pordenone e di Cordenons: si stima che, all’inizio, i nuclei familiari coinvolti saranno 120. E non c’è da meravigliarsi se, da principio, le parrocchie interessate sono soltanto cinque. «Il percorso di preparazione per realizzare questo progetto non è semplice, ma già altre si stanno avvicinando – ha spiegato Barachino –. Inoltre, non è facile superare un sistema collaudato come quello della distribuzione delle borse spesa».
I clienti
Pur nella loro autonomia, saranno seguiti dai volontari (una sessantina quelli già attivi). «Uno spazio come quello dell’emporio – ha proseguito Barachino – permette di liberare parrocchie e le realtà coinvolte per lasciare loro più tempo alla relazione. Inoltre, il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale deve essere considerato un affare di tutti».
Come funziona
L’accesso è consentito solo ai titolari della tessera caricata a punti su invio dei servizi sociali o della Caritas: si va da un minimo di 60 punti per il singolo a un massimo di 500 per le famiglie numerose. I prodotti all’interno dell’emporio provengono dal Banco alimentare oppure sono acquistati dalla Caritas grazie ai fondi dell’8 per mille, ma è possibile anche per i privati effettuare donazioni.
Ai prodotti non sarà attribuito un prezzo ma un punteggio, a seconda che siano o meno beni di prima necessità. L’emporio sarà aperto mercoledì e venerdì dalle 16 alle 19, giovedì e sabato dalle 10 alle 13.