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Apnee notturne causa di incidenti stradali: un test per scoprire se si è a rischio

Apnee notturne causa di incidenti stradali: un test per scoprire se si è a rischio
Secondo dati recenti in Italia ne soffrono circa 6 milioni di persone. Per aumentare la consapevolezza, un progetto di Sapienza Università di Roma in collaborazione con l’Università di Cagliari, Idi-Irccs e Policlinico Tor Vergata e l’Inail
3 minuti di lettura

Il naso o la bocca si chiudono, l'ossigeno nel sangue si riduce e così il sonno si frammenta con microrisvegli cerebrali che poi al mattino danno una sensazione di stanchezza anche appena svegli. È quello che accade a chi soffre della Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) o Osas, una patologia cronica, sotto-diagnosticata e sotto-trattata che può verificarsi a tutte le età con una prevalenza di tre a uno per gli uomini. Eppure, molte persone ne soffrono senza saperlo e subiscono l'impatto che questo disturbo può avere sulla vita di tutti i giorni senza rendersi ben conto che tutta la salute ne risente oltre che la vita lavorativa e quella sociale.

Con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza sulle apnee ostruttive del sonno è nato il progetto Bric Inail 18 - SleeP@SA - Salute sul Lavoro e Prevenzione delle Obstructive Sleep Apnea diretto e coordinato dalla professoressa Antonella Polimeni - Sapienza Università di Roma in collaborazione con l'Università di Cagliari, Idi-Irccs e Policlinico Tor Vergata e l'Inail.

Che cos'è l'apnea ostruttiva del sonno

La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) o Osas è una patologia cronica, sotto-diagnosticata e sotto-trattata, caratterizzata da episodi, brevi (>10 secondi) e ripetuti, di chiusura parziale o completa delle vie aeree superiori durante il sonno che portano ad interruzione respiratoria del flusso aereo, parziale (ipopnea) o totale (apnea), intervallati dalla ripresa del respiro conseguente al risveglio. Questo comporta la riduzione di ossigeno nel sangue, microrisvegli cerebrali e una serie di sintomi notturni e diurni dovuti alla frammentazione del sonno.

La sindrome si verifica in tutte le fasce d'età e in entrambi i sessi. Secondo dati recenti in Italia soffrono di Osa circa 6 milioni di persone di cui circa il 2-5% sono bambini con un rapporto uomo/donna di 3:1. Si stima che i casi non diagnosticati nella popolazione generale oscillino tra il 40 e il 70%.

I sintomi

Russamento, senso di soffocamento durante il sonno, pausa respiratoria o apnea riferita sono i sintomi principali di questo disturbo che spesso porta chi ne soffre a non sentirsi affatto riposato al risveglio e a soffrire di sonnolenza diurna, difficoltà di concentrazione, calo della memoria recente e cefalea mattutina. Come spiegano Agnese Martini, Emma Pietrafesa Valeria Luzzi, Mariana Guaragna e Antonella Polimeni nella pubblicazione "La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno. Una lettura interdisciplinare del fenomeno" (Aracne, Roma 2022), si tratta di sintomi che derivano da alterazioni della struttura del sonno (frammentazione del sonno), alterazioni dello scambio dei gas (ossigeno/anidride carbonica) ed alterazioni emodinamiche e cardiovascolari (variazioni della frequenza cardiaca, aumento della pressione arteriosa, aritmie cardiache, ecc.) che possono perdurare anche nelle ore di veglia.

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno e gli incidenti stradali

L'Osas, potenzialmente fatale, è gravata da costi diretti o sanitari (diagnosi, cura della malattia e delle comorbilità associate e ricoveri ospedalieri) e da costi indiretti o sociali dovuti alla riduzione della produttività lavorativa. I pazienti con disturbi del sonno, infatti, risultano meno produttivi a causa della fatica cronica e dell'eccessiva sonnolenza diurna e hanno un livello più alto di assenteismo. Non solo: si stima che in Italia la sindrome delle apnee ostruttive determini il 7% degli incidenti stradali.

I dati diffusi dall'Organizzazione Mondiale della Sanità mostrano che ogni anno muoiono nel mondo oltre 1,2 milioni di persone a causa degli incidenti stradali che saranno la quinta causa di morte nel 2030. Gli incidenti stradali legati al lavoro sono una delle principali cause di morte e lesioni a lungo termine sul posto di lavoro e durante gli spostamenti casa - lavoro. Il fenomeno costituisce una realtà di notevole interesse anche in Italia. Infatti, nell'ambito degli infortuni sul lavoro dei soggetti assicurati all'Inail, la consistenza è elevata (14%), in particolare per i decessi: oltre il 40% delle morti sul lavoro denunciate si verifica su strada.

Le conseguenze sulla vita quotidiana

L'Osas può essere pericolosa per la vita: a lungo andare tutti gli organi vengono coinvolti. Il paziente ha improvvise riduzioni dell'ossigenazione sanguigna e, con il tempo, si instaurano alterazioni cardiocircolatorie che possono condurre all'insorgenza di: ipertensione arteriosa, angina pectoris, infarto, ictus cerebrali, aritmie, scompenso cardiaco, morte improvvisa nel sonno. Altre conseguenze della sindrome possono essere ad esempio depressione, malumore, cambiamento di personalità, alterazione della libido, disfunzione erettile, intolleranza al glucosio, sindrome metabolica.

Un intervento multidisciplinare

L'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile definisce tra gli obiettivi da raggiungere quello di garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età e ridurre di un terzo la mortalità causata dalle malattie non trasmissibili, responsabili di 7 delle 10 principali cause di morte, attraverso la prevenzione, il trattamento e la promozione della salute e del benessere.

"La gestione dell'Osas - spiega Antonella Polimeni, Rettrice dell'università La Sapienza di Roma e responsabile del Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e maxillo facciali de La Sapienza Università di Roma e responsabile scientifico del progetto BRIC Inail 18 SleeP@SA Salute sul Lavoro e Prevenzione delle Obstructive Sleep Apnea - deve prevedere, come delineato nelle linee guida del ministero della Salute, un approccio multidisciplinare necessario per definire una strategia di prevenzione della sindrome e delle sue conseguenze e comorbilità attraverso azioni di riduzione dei fattori di rischio, diagnosi precoce e tempestivo intervento terapeutico".

Il progetto Bric

Proprio da queste esigenze nasce il progetto BRIC Inail 18 - SleeP@SA - Salute sul Lavoro e Prevenzione delle Obstructive Sleep Apnea che si pone l'obiettivo di migliorare il livello di conoscenza e di consapevolezza sul possibile impatto dell'Osas sulla salute e sul lavoro e di favorire azioni di tutela della salute e del benessere, con ricadute immediate sulla gestione della salute e sicurezza dei lavoratori. Per farlo, è stato creato un sito dedicato (www.sleeposas.it/) con grafiche animate e video che aiutano a capire meglio cos'è la sindrome dell'apnea ostruttiva, i sintomi a cui prestare attenzione e le conseguenze se non si fa nulla per trattarla. C'è anche un test interattivo per scoprire attraverso semplici domande se si è un soggetto a rischio.