Hanno la tenacia della gioventù e la voglia di riscatto di quei due lunghi anni di pandemia che ha bloccato anche le loro carriere. Sono i 151 ricercatori che riceveranno il Merit Award, il premio che Conquer Cancer, la Fondazione della Società americana di oncologia clinica (Asco) assegna alle ricerche più promettenti degli specializzandi. Tra loro ci sono anche nove giovani ricercatori italiani (quattro uomini e cinque donne) molti dei quali sono stati già premiati negli anni scorsi. Per il loro impegno riceveranno 1.000 dollari (oltre all’iscrizione gratuita al Congresso che non è poca cosa), ma c’è da scommettere che a emozionarli di più sarà l’applauso che quest’anno potranno ricevere dal vivo durante la cerimonia di premiazione che si svolgerà in concomitanza con il Congresso mondiale di oncologia che torna finalmente in presenza dal 3 al 7 giugno a Chicago.
Ogni anno, in occasione del congresso dell'American Society of Clinical Oncology, la Conquer Cancer - The Asco Foundation premia i ricercatori più promettenti di tutto il mondo. Nove gli Italiani che quest'anno saranno a Chicago per presentare le loro ricercheTumori: nove italiani sul tetto del mondo
12 milioni di dollari per 400 ricercatori
I Grants & Awards della Fondazione Asco supportano i professionisti dell'oncologia in ogni fase della loro carriera, ma anche gli studenti di medicina per aiutarli ad accelerare le scoperte scientifiche e creare una ‘forza lavoro’ in oncologia che possa rappresentare in modo più completo la diversità delle persone malate di cancro. Nel corso del Congresso di quest’anno, saranno assegnati oltre 12 milioni di dollari a più di 400 destinatari in rappresentanza di 32 paesi in tutto il mondo. Tantissime le aree di ricerca: si va dai tumori al seno, all’endometrio, ai polmoni, a testa e collo, alle leucemie, al melanoma all’oncologia pediatrica. “Grazie ai generosi donatori di Conquer Cancer - ha affermato Howard A. Burris III, presidente della Fondazione - è possibile sostenere questi ricercatori che stanno lavorando con impegno per trovare nuovi approcci creativi per la cura del cancro e consentire alle persone di tutto il mondo di sconfiggerlo".
La ‘squadra italiana’ del Merit Award
Uno dei riconoscimenti più attesi è proprio il Merit Award che ha l’obiettivo di supportare i giovani oncologi che hanno firmato come primi autori gli abstract selezionati per essere presentati al Meeting Annuale dell’Asco. La squadra italiana del 2022 si compone di alcuni ricercatori che anno dopo anno riconfermano il loro impegno. Francesca Battaglin, 37 anni, Abano Terme, per esempio, viene premiata dal 2018 e a questo Asco 2022 è al suo quinto riconoscimento. La ricerca che presenterà a Chicago riguarda i ‘geni orologio’ e una loro espressione alterata nel tumore del colonretto, che ha un impatto sia sulla sopravvivenza sia sulla risposta ai trattamenti. E’ al quarto award consecutivo anche Biagio Ricciuti, 33 anni, di Potenza che dal 2018 lavora negli Stai Uniti, al Dana-Farber Cancer Institute di Boston. La sua ricerca punta a comprendere quali sono le mutazioni che insorgono nei pazienti che all’inizio rispondono ai trattamenti ma la cui malattia poi progredisce.
E’ al suo primo Merit Award, invece, Sofia Genta, 34 anni di Torino, che, però, ha fatto il bis perché riceverà anche l'Asco Young Investigator Award. Il Merit Award è legato a due lavori che verranno presentati come poster: uno sulla biopsia liquida per identificare e monitorare la malattia minima residua in pazienti operati per melanoma e l’altro per valutare se lo studio degli autoanticorpi presenti nel sangue dei pazienti che ricevono immunoterapia può essere utile per anticipare o monitorare lo sviluppo di effetti collaterali.
E sempre dal Dana-Farber Cancer Institute di Boston arriva un altro talento italiano: Federica Pecci, 30 anni di Ancona, che qui sta trascorrendo un anno della sua specializzazione. Nel lavoro che presenterà ad Asco ha descritto un sottogruppo di tumore che ha delle mutazioni del gene Met diverse da quelle finora identificate e ha verificato che rispondono alla terapia con inibitori di Met.
Tra i premiati italiani c’è Andrea Pretta, 36 anni di Cagliari, che sta concentrando le sue attenzioni sul ruolo dei linfociti nel tumore del pancreas, uno di quelli per i quali sono ancora poche le opzioni terapeutiche. Alessandra Boccaccino, 30 anni di Pisa, invece, viene premiata per un progetto di ricerca traslazionale che riguarda il tumore del colon avanzato, per individuare quali pazienti potrebbero beneficiare maggiormente dell'aggiunta dell'immunoterapia al trattamento standard chemioterapico. E sempre sulla possibilità di somministrare l’immunoterapia nelle fasi precoci del tumore al fegato, è incentrato il lavoro di un altro premiato, Antonio D'Alessio, 30 anni, di Napoli, specializzando in oncologia presso l’Humanitas University che sta approfondendo gli studi presso l’Imperial College di Londra.
Sempre dall’Imperial College di Londra arriva la più giovane dei ricercatori italiani premiati con il Merit Award: Claudia Fulgenzi, 29 anni di Roma, che sta lavorando sui fattori predittivi di risposta alle terapie sistemiche per l’epatocarcinoma, con particolare interesse per l’immunoterapia. Ha scelto, invece, di specializzarsi a Parigi Filippo G. Dall’Olio, 36 anni di Bologna che si è spostato da circa un anno e mezzo all'Istituto Gustave Roussy di Parigi, il primo centro di ricerca oncologica in Europa, dove si occupa di ricerca sul tumore del polmone e della resistenza all'immunoterapia.