Tumori, nasce il centro studi Franco Pannuti

Sono 45 le candeline che spegne quest’anno la Fondazione ANT (Associazione Nazionale Tumori) Italia Onlus, nata a Bologna nel 1978 per opera dell’oncologo Franco Pannuti e che si è presa cura, dal 1985 a oggi, di oltre 149 mila pazienti residenti in 11 diverse regioni italiane. Per l’occasione, la Onlus non si limita a soffiare sulle candeline accese e decide di festeggiare istituendo il nuovo organo accademico-scientifico “Centro Studi Franco Pannuti”, destinato alla ricerca e alla raccolta di dati, e rilanciando alcune sue storiche iniziative, come le visite itineranti del "Tour della Prevenzione” o i programmi di sensibilizzazione sui corretti stili di vita dedicati agli studenti delle scuole primarie.

I numeri della Fondazione 

La Fondazione costituisce una delle più ampie realtà non profit per la prevenzione e l’assistenza specialistica domiciliare gratuita ai malati di tumore. Ogni anno, oltre diecimila persone vengono assistite nelle loro case da équipe multi-disciplinari ANT che assicurano cure specialistiche di tipo ospedaliero e socio-assistenziale. Sono complessivamente 471 i professionisti che lavorano per la Fondazione (medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, farmacisti, operatori socio-sanitari e via dicendo) cui si affiancano oltre duemila volontari impegnati nelle attività di raccolta fondi necessarie a sostenere economicamente l’operato dello staff sanitario. Prendendo come riferimento il 2021, ANT finanzia la maggior parte delle proprie attività grazie alle erogazioni di privati (38%) al contributo del 5x1000 (13%) a lasciti e donazioni (19%). Il 19% di quanto raccoglie deriva da fondi pubblici.

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Dalla diagnosi precoce alle cure

ANT supporta i pazienti oncologici sotto molti punti di vista, in un’ottica di benessere globale del malato. Nel 2016 ANT ha sottoscritto un Protocollo d’intesa non oneroso con il Ministero della Salute che impegna le parti a definire, sostenere e realizzare un programma di interventi per il conseguimento di obiettivi specifici come l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore. ANT è inoltre da tempo impegnata nella prevenzione oncologica con progetti di diagnosi precoce del melanoma, delle neoplasie tiroidee, ginecologiche e mammarie. Le campagne di prevenzione si effettuano negli ambulatori ANT presenti in diverse regioni, in strutture sanitarie utilizzate a titolo non oneroso e a bordo dei due Ambulatori Mobili - BUS della Prevenzione. ANT opera in Italia attraverso 111 delegazioni e 63 “da Cuore a Cuore – Charity Point”, luoghi rivolti alla raccolta fondi, ma anche allo sviluppo di idee, progetti e relazioni. Alle delegazioni competono, a livello locale, le iniziative di raccolta fondi e la predisposizione della logistica necessaria all’assistenza domiciliare, oltre alle attività di sensibilizzazione.

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Il nuovo organo accademico-scientifico

Per quanto riguarda il nuovo organo appena istituito, è forse più corretto parlare di ri-nascita che non di nascita vera e propria: fu proprio il padre della Fondazione e della sua attuale presidente, Raffaella Pannuti, a istituire nei primi anni '90 quello che si chiamava 'Centro di Coordinamento Studi ODO-ANT' (dove la sigla ODO indica l'Ospedale Domiciliare Oncologico), al quale il neonato “Centro Studi” guarda come al proprio diretto precursore. In quegli anni, ANT iniziava a trarre i primi bilanci di un percorso assistenziale innovativo, partito ufficialmente nel 1985 e ispirato ai criteri della “Eubiosia”, il concetto di “vita in dignità” tanto caro a Pannuti. L'organo scientifico di allora, come quello odierno, aveva proprio la funzione di coordinare gli sforzi di ricerca oncologica ai quali ANT prendeva e prende parte tuttora a vario titolo. Oltre a quella, altrettanto cruciale, di raccogliere, catalogare, elaborare e comunicare all'esterno i dati relativi al lavoro della Fondazione, contribuendo così anche a porre le basi per formare il proprio personale.