Non vedere bene o addirittura per niente è una condizione che rende ancora più fragili e a rischio di contagio da Coronavirus perché le persone con disabilità visiva possono interagire con il mondo soprattutto attraverso il tatto. A sottolineare la fragilità dei disabili visivi è l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, l’organizzazione nazionale che rappresenta le istanze di circa 2 milioni di cittadini ciechi assoluti e ipovedenti. Lo fa oggi, data di nascita di Louis Braille, in cui si celebra la Giornata Mondiale dell’alfabeto Braille: un sistema inventato nel 1829 che ha cambiato completamente il modo di vivere di milioni di persone con disabilità visiva, e che ancora oggi è indispensabile per scrivere, leggere e comunicare.
Ipovedenti e rischio Covid
Questa ricorrenza è un’occasione per richiamare l’attenzione sullo stato di emergenza in cui versano le persone con disabilità visiva nel corso della pandemia, chiedendo massima attenzione e impegno alle Istituzioni del Paese. “I disabili visivi – commenta Mario Barbuto, presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti – sono tra le persone rese più esposte al rischio di contagio, così come confermato anche da documenti ufficiali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Pensiamo, infatti, che per un cieco o un ipovedente il tatto è il principale veicolo di esplorazione e interazione con il mondo esterno, ed essenziale per muoversi nello spazio, studiare a distanza, lavorare, acquistare beni di necessità, evitare pericoli, come dimostra anche l’adozione ormai universale del sistema Braille basato appunto su punti in rilievo percepibili solo al tatto”.
Priorità per l’accesso ai vaccini
La particolare fragilità degli ipovedenti li rende candidabili a ricevere il vaccino contro il Covid il prima possibile. “I ciechi - prosegue Barbuto - necessitano di priorità e attenzione particolare in questa fase di programmazione degli accessi alla vaccinazione. A questo riguardo come Unione siamo anche disponibili a mettere a disposizione le nostre strutture capillari sul territorio e la nostra conoscenza delle problematiche dei non vedenti per studiare le modalità più opportune per provvedere al più presto alla loro vaccinazione, sia pure nel rispetto delle priorità già definite”.
Il sistema Braille
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel mondo vi siano 1.3 miliardi di persone con problemi visivi, di cui 36 milioni affette da cecità totale. Per il non vedente, il sistema braille, basato su 6 punti in rilievo che possono combinarsi e corrispondere a lettere dell’alfabeto, numeri, segni di interpunzione, simboli matematici, informatici, musicali e chimici, è lo strumento imprescindibile per la sua autonomia e integrazione nel tessuto sociale, scolastico, lavorativo e culturale di qualsiasi comunità.